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Cronaca

Pronto soccorso, al via un progetto sperimentale di potenziamento notturno

L’Ausl di Cesena dà vita al Progetto di integrazione dell’equipaggio dell’automedica cesenate del 118, all’interno del Pronto Soccorso dell’ospedale Bufalini, che prende ora il via in modo sperimentale

Migliorare le prestazioni erogate dal Pronto Soccorso e decongestionare le sale d’attesa. Il tutto riducendo i tempi di attesa dei pazienti e migliorando la capacità complessiva di risposta del servizio, con particolare riferimento ad alcune fasce orarie e periodi dell’anno, quando l’attività risulta più congestionata e gravosa. Con questo obiettivo l’Ausl di Cesena dà vita al Progetto di integrazione dell’equipaggio dell’automedica cesenate del 118, all’interno del Pronto Soccorso dell’ospedale Bufalini, che prende ora il via in modo sperimentale, in analogia con quanto già accade in altri ospedali di Area Vasta Romagna e della Regione.

Per ottimizzare le risorse presenti è stato quindi previsto un impiego all’interno del Pronto Soccorso del personale medico e infermieristico in servizio notturno sull’automedicalizzata di stanza a Cesena, che per alcune ore andrà ad affiancare i colleghi del Pronto Soccorso nelle ore serali. In caso di chiamate dalla Centrale Operativa resta comunque garantita la tempestività del soccorso di emergenza extraospedaliera. La nuova organizzazione non comporta quindi nessuna modifica all’assetto operativo del 118.

Modalità Operative - A partire dalle ore 20, il medico e l’infermiere di turno notturno sull’automedicalizzata di Cesena saranno presenti presso il Pronto Soccorso, rimanendo in collegamento radio continuo con la Centrale Operativa per le chiamate in emergenza. L’infermiere dell'automedicalizzata collaborerà con gli infermieri di Pronto Soccorso all’attività di triage, sia attraverso l’effettuazione delle prime indagini diagnostiche ai pazienti in fase di accettazione (ECG e prelievi), sia provvedendo alle prime medicazioni, alle immobilizzazioni dei segmenti corporei contusi e al posizionamento dei pazienti, sia collaborando al loro monitoraggio continuo durante l’attesa. Qualora la particolare situazione del momento lo richieda, l’infermiere di automedicalizzata potrà collaborare in qualsiasi punto del Pronto Soccorso in cui sia richiesta una momentanea integrazione di personale infermieristico, in particolare presso il punto di Osservazione Breve Intensiva (OBI), ove alcuni pazienti vengono trattenuti per 12-24 ore per un monitoraggio della loro condizione clinica prima della dimissione.

Il medico del 118 prenderà servizio presso uno degli ambulatori del Pronto Soccorso e collaborerà nella gestione dei pazienti con l’infermiere di Pronto Soccorso a tale ambulatorio dedicato. Per consentire uno “sganciamento” immediato in caso di chiamata da parte della Centrale Operativa, il medico del 118 prenderà in carico, di norma, solamente pazienti a bassa priorità e a bassa intensità clinica: in generale, pazienti con codice verde e bianco di triage che non richiedano una prestazione ad alta complessità (indicativamente, traumatologia minore, pazienti per i quali si presume un rapido invio a consulenza specialistica o in radiologia, pazienti che non richiedano uno studio e una valutazione particolarmente elaborati).

Nell'ambito di questo nuovo assetto sperimentale la responsabilità clinico-assistenziale dei pazienti resta in carico al personale infermieristico del Pronto Soccorso, così come la responsabilità dell’accettazione dei pazienti stessi (codice colore e definizione delle priorità di accesso). Queste nuove modalità di lavoro non comportano alcuna variazione al principio secondo cui l’ordine della chiamata dei pazienti in attesa di valutazione medica è strettamente legato al codice colore loro assegnato. Questo tipo di organizzazione consentirà a pazienti a bassa complessità di essere valutati in tempi più rapidi, riducendone così le attese e decongestionando gli ambienti attraverso lo sfruttamento di tutti gli spazi disponibili nell’area di pronto soccorso, in modo da accelerare le pratiche diagnostiche, specie in momenti di scarso impiego degli ambulatori radiologici, e quindi, in ultima analisi, di sfruttare la massima potenzialità delle risorse a disposizione.

Periodo di sperimentazione - Il progetto prende ufficialmente il via lunedì e si protrarrà in via sperimentale fino al 30 settembre. La durata oraria della disponibilità che il personale di automedicalizzata dedicherà, inizialmente, all’attività di Pronto Soccorso è compresa tra le ore 20 e le ore 0.30. Durante la fase di sperimentazione verranno strettamente monitorati sia i tempi di uscita dell’automedicalizzata (in modo che la nuova attività non costituisca in alcun modo impedimento all’attività principale del personale in turno per il 118, che rimane quella del soccorso avanzato extraospedaliero), sia il numero e la qualità delle prestazioni che saranno fornite dal personale aggiuntivo, in modo da poter quantificare la reale efficacia del progetto ed eventualmente provvedere, anche in corso d’opera, a interventi correttivi.

Per informare tutti gli utenti del nuovo assetto sperimentale del servizio di emergenza, le sale di attesa saranno dotate di avvisi esplicativi sulle peculiarità dell’attività affidata al personale “in divisa arancione” presente in servizio.

Accessi al Pronto Soccorso di Cesena: alcuni dati - Nel 2012 gli accessi al Pronto Soccorso di Cesena sono stati complessivamente 52.875 (mentre nel 2011 erano stati  53.752). I codici rossi nel 2012 sono stati 981 (1,86%), 13.821 i codici gialli (26,14%), 34.108 i codici verdi (61,43%) e 3.954 i codici bianchi (7,48%). A seguito dell’accesso, sempre nel 2012,  7.488 sono i pazienti ricoverati,  38.928 i pazienti dimessi; 1959 i pazienti trasferiti ad un'altra struttura, 1699 i pazienti inviati allo specialista ospedaliero per patologia (percorso veloce). I pazienti che hanno scelto di abbandonare il Pronto Soccorso prima di essere visitati sono stati 2.801, un dato che risulta inferiore del 18% rispetto a quello del 2011.

Nella maggior parte dei casi, l’accesso in pronto soccorso da parte dei cittadini avviene per codici minori, cioè per situazioni di urgenza differibile o di non urgenza (72% degli accessi, complessivamente). Il compito principale del Pronto Soccorso è quello di garantire una risposta assistenziale istantanea per le emergenze (codici rossi, ai quali va riservata una presa in carico immediata) e rapida per le urgenze vere (codici gialli). Tale obiettivo è stato raggiunto negli anni precedenti: nel 2012 l’attesa per i codici rossi è risultata pari a 0, mentre l’attesa media per i codici gialli è risultata pari a 19 minuti, valore stabile nel tempo. Per quanto riguarda invece i pazienti ai quali al triage era stato assegnato un codice verde o bianco, le attese medie sono risultate essere nel 2012 pari rispettivamente a 56 e 54 minuti. In tale quadro emerge ancor più chiaro l’obiettivo della sperimentazione, teso sia a ridurre il tempo di attesa più lungo dei codici di minor gravità, sia a migliorare la sorveglianza ed il monitoraggio dei pazienti ancora in attesa di valutazione.

L’avvio di tale sperimentazione rientra in una più ampia riorganizzazione dell’attività del Pronto Soccorso, avviata da circa un anno, che prevede di giungere anche ad una migliore strutturazione degli spazi, procedendo di pari passo all’implementazione di nuovi percorsi diagnostico-terapeutici. Nel corso degli ultimi mesi è stata attivata, in uno degli ambulatori, una “shock room” all’interno della quale vengono già assistiti i gravi traumatizzati ed i pazienti più instabili dal punto di vista delle funzioni vitali. E’ inoltre previsto un incremento dell’attività di “fast track” (percorso veloce) che possa consentire, in alcune ore del giorno, un accesso più celere per i pazienti meno complessi, dal triage direttamente agli specialisti ospedalieri.

Poi, partendo dalla constatazione di un aumento progressivo della complessità media dei pazienti che accedono in Pronto Soccorso (i dati attestano un aumento costante dei pazienti codificati come gialli e rossi), nel corso dell’ultimo anno si è proceduto ad incrementare l’attività di formazione continua del personale medico e infermieristico. Ciò ha consentito di iniziare a sviluppare assieme agli altri specialisti dell’ospedale procedure, protocolli e percorsi multispecialistici che hanno lo scopo di razionalizzare l’assistenza a pazienti progressivamente sempre più problematici, perché sempre più anziani e pluripatologici.

Tale tipologia di pazienti presenta la necessità, da un lato, di essere studiata più a fondo fin dall’accesso in Pronto Soccorso, per individuare con maggiore certezza i casi per i quali sia indicato il ricovero ospedaliero; dall’altro, si rende evidente l’esigenza e  l’opportunità di trovare percorsi alternativi al ricovero che risultino altrettanto affidabili per il paziente. Da ciò nasce l’esigenza di una razionalizzazione degli spazi del Pronto soccorso, peraltro attualmente piuttosto angusti.

Il progetto di ristrutturazione prevede la realizzazione dei nuovi ambulatori per l’ortopedia/traumatologia di Pronto Soccorso. Per quanto riguarda la zona attese, la realizzazione di una separazione tra un’area antistante la postazione di triage, in cui possono trovare posto i pazienti meno complessi, ed una retrostante ad essa, presso la quale verranno monitorati con maggiore intensità e più da vicino i pazienti a maggiore complessità. All’interno dell’area operativa di pronto soccorso, verrà realizzato un ambiente molto più capiente per l’Osservazione Breve Intensiva (è previsto un raddoppio dei posti letto che da 4 passano a 8) dei pazienti che potrebbero terminare il loro iter diagnostico-terapeutico entro le 24 ore ed essere successivamente riavviati al loro domicilio o ad un percorso ambulatoriale successivo.

E' prevista la ristrutturazione del vecchio ingresso dell’ospedale Bufalini, da dedicare all’accesso  da parte degli equipaggi di ambulanza per la movimentazione di pazienti non autosufficienti - in entrata per ricoveri programmati, o in uscita per dimissione - in modo da ridurre il più possibile il flusso  di pazienti che attualmente utilizzano l’area del pronto soccorso. In particolare, per quanto riguarda l’area della Medicina d’Urgenza – Pronto Soccorso, è prevista ristrutturazione delle aree di degenza fino a maggio occupate dal reparto di Malattie Infettive. I nuovi locali ospiteranno a partire dal 2014 il reparto di Medicina d’Urgenza dotato di 8 posti letto di area critica e 18 di degenza ordinaria. Si tratta di una collocazione logistica ottimale per la vicinanza al Pronto Soccorso. Il costo della ristrutturazione ammonta a € 210.000.

E' in programma anche la ristrutturazione del vecchio ingresso dell’ospedale Bufalini entro l’anno, il cui costo ammonta 250mila euro; la realizzazione entro 2013 dei nuovi ambulatori ortopedici all’interno del Pronto Soccorso, il cui costo è pari a 300mila euro; la ristrutturazione dei locali del Pronto Soccorso e realizzazione nuovi spazi per l’Osservazione Breve Intensiva entro il 2014 . La spesa per la ristrutturazione ammonta a 450mila euro.

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