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Cronaca

"Pronti a scelte che riducono il contagio", Bonaccini non esclude la didattica a distanza

"Si sta lavorando insieme per cercare di garantire più presenza a scuola possibile, ma viviamo nel mondo reale e dobbiamo essere tutti pronti a fare scelte per ridurre il contagio il più possibile"

Stefano Bonaccini non esclude una stretta anche sulle scuole, con un possibile incremento delle didattica online. "Si sta lavorando insieme per cercare di garantire più presenza a scuola possibile, ma viviamo nel mondo reale e dobbiamo essere tutti pronti a fare scelte per ridurre il contagio il più possibile", ha detto venerdì mattinail presidente dell'Emilia-Romagna e della conferenza delle Regioni, intervistato a Omnibus su La7. "Io penso che la scuola sia meglio farla in presenza, perchè non è solo apprendimento ma anche socialità", premette Bonaccini.

L'altro giorno con Regioni e Governo "abbiamo assunto insieme una decisione, cioè elementari e media assolutamente in presenza e per le superiori, soprattutto le ultime classi, la possibilità, laddove dovesse aumentare il contagio, di due alternative: o aumentare la didattica a distanza, o differenziare gli orari per avere meno studenti che entrano ed escono da scuola contemporaneamente" con l'obiettivo di sgravare il trasporto pubblico.

"Io - sottolinea ancora il presidente - in questa regione non ho ancora preso provvedimenti perchè vorrei cercare di fare andare gli studenti il più possibile a scuola in presenza, ma facciamo ogni giorno riunioni per capire se non sia il caso" di intervenire con l'una o l'altra soluzione. In generale, afferma ancora Bonaccini nel corso dell'intervista, "sta crescendo, meno che in tutta Europa ma sta crescendo anche qui, una situazione che preoccupa. Quindi, siccome non possiamo permetterci un nuovo lockdown generale e totale, bisogna sapere selezionare tra quelle attività che sono indispensabili e quelle che possono essere un po' meno indispensabili, sulle quali provare a prendere decisioni, o tutti insieme o per parti di territori".

"Più sono uniformi le scelte e più è facile dare risposte univoche ai cittadini, ma le situazioni non sono uguali in tutte le Regioni, che hanno il potere di applicare un'interpretazione più restrittiva del Dpcm con le loro ordinanze - conclude Bonaccini - Sul fatto che nessuno voglia un nuovo lockdown, che si trasformerebbe in una pandemia economica e sociale, c'è uniformità di vedute tra Governo e Regioni". (fonte Dire)

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