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Cronaca

Profughi, sul territorio si sfiorano le 400 presenze. Aperto un bando per nuovi Centri di accoglienza straordinari

La formula dell'accoglienza individuale non sarà sufficiente per reggere l'impatto della mole di tre milioni di profughi (ad ora), in gran parte concentrati in Polonia che presto inizieranno a circolare per l'Europa

Ci vorranno almeno un paio di settimane per definire il quadro delle strutture pubbliche destinate ai profughi ucraini sul territorio di Forlì-Cesena. Per ora le 393 presenze registrate ufficialmente dalla Prefettura (dato aggiornato a lunedì sera) sono tutte persone ospitate sul territorio da una rete di solidarietà spontanea - in gran parte ucraini già residenti, ma anche privati che hanno fornito appartamenti, parrocchie, Caritas e soggetti del terzo settore che hanno aperto le porte e stanno alloggiando e rifocillando i profughi fuori da ogni formula di rimborso, che attualmente non è ancora previsto.

In particolare, a livello provinciale si contano 202 adulti, donne e anziani, e 191 minorenni, secondo i dati della Prefettura.  Il primo scoglio sono le  difficoltà nel censimento, dato che dai Comuni vengono indicate presenze che poi non hanno riscontro nel computo complessivo della Prefettura. Per esempio l'Unione dei Comuni Cesena-Valle Savio da sola avrebbe comunicato 362 ucraini assistiti. “Riteniamo che ce ne siano di più di quanto indicano le statistiche – fanno sapere dalla Prefettura -. Invitiamo quindi tutti i profughi a farsi vivi nei Comuni e segnalare la loro presenza”. La segnalazione è fondamentale per erogare servizi, a partire da quello sanitario e quelli che saranno decisi a favore dei rifugiati, come per esempio l'iscrizione a scuola dei bambini.

La formula dell'accoglienza individuale non sarà sufficiente per reggere l'impatto della mole di tre milioni di profughi (ad ora), in gran parte concentrati in Polonia che presto inizieranno a circolare per l'Europa. In Emilia-Romagna ne sono presenti già 9mila circa. Per questo la Prefettura ha diramato un avviso esplorativo diretto ad operatori economici, associazioni e soggetti del terzo settore, per raccogliere le disponibilità all'accoglienza sul territorio con i Cas, i centri di accoglienza straordinaria. Il bando, che scade il 20 marzo, permette alle strutture della provincia di Forlì-Cesena di proporre una ricettività fino a 50 persone per ogni proponente (sia come unità abitative, sia come centri collettivi), che deve essere anche in grado di erogare i servizi ai rifugiati, come il vitto, l'alloggio ma anche altre forme di assistenza e mediazione linguistica e culturale (è previsto uno specifico capitolato). Se non arrivano a fornire tutti i servizi, gli operatori economici possono rivolgersi ai Comuni che posso disporre di proprio personale oppure convenzionarsi con le associazione di volontariato. 

La speranza è che quanti più soggetti possibili si facciano avanti, anche perché negli attuali Cas, quelli già in attività per le ondate migratorie dal Mediterraneo, gli oltre 400 posti disponibili in provincia sono di fatto tutti esauriti. La Prefettura andrà a trattativa diretta per velocizzare i tempi ed incrementare questi numeri. Per ora valgono gli importi già definiti per il sistema di accoglienza dei rifugiati e richiedenti asilo, vale a dire un corrispettivo di 24,57 euro al giorno a ospite negli alloggi privati e 29,30 euro nelle strutture collettive. Tali somme possono essere oggetto di trattativa da parte dell'operatore che realizza il Cas, se motiva particolari costi. La deroga è stata prevista dal ministero proprio per l'accoglienza straordinaria degli ucraini, anche per far fronte agli aumentati costi energetici. Ad ora non risultano bambini inseriti nelle scuole.

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