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Cronaca

Processo Cassa di Risparmio: assolti tutti gli ex vertici della banca

Tutti assolti: è quanto ha deciso nella serata di martedì il collegio dei giudici nel processo agli ex vertici della Cassa di Risparmio di Cesena

Tutti assolti: è quanto ha deciso nella serata di martedì il collegio dei giudici nel processo agli ex vertici della Cassa di Risparmio di Cesena. la decisione è arrivata dopo una camera di consiglio abbastanza breve, al termine delle arringhe finali degli avvocati della difesa. Tra il pubblico numerosi anche gli azionisti che si sono costituiti parte civile, in totale sono 751. Dopo un tour de force di numerose udienze nelle ultime settimane, sono quindi arrivate le assoluzioni con la formula piena "perché il fatto non sussiste" per gli ex amministratori dell'istituto di credito cesenate, la banca locale motore “storico” dell'economia cesenate, le cui insegne sono state “ammainate” la scorsa estate dopo 178 anni di storia, sostituite da quelle del gruppo bancario francese Credit Agricole.

In Tribunale si è a lungo discusso delle azioni dei vecchi amministratori durante la crisi dell'istituto di credito, in particolare per quanto riguarda il credito di 47 milioni di euro con l'immobiliarista Isoldi. Il pm Francesca Rago aveva chiesto pene per un massimo di 1 anno e 10 mesi ipotizzando il falso in bilancio e l'ostacolo all'attività di vigilanza di Banca d'Italia. Ma il collegio dei giudici (Giovanni Treré presidente e Marco De Leva e Dora Zambelli a latere) è stato di avviso diverso, mandando assolti  l’ex presidente Germano Lucchi, l'ex direttore generale Adriano Gentili, gli ex consiglieri Giovanni Maria Boldrini,  Francesco Carugati, Pier Angelo Giannessi, Mario Riciputi, e Giovanni Tampieri e gli ex membri del collegio sindacale Vincenzo Minzoni, Luigi Zacchini. 

Il processo verteva tutto attorno il bilancio consolidato del 2012 della Cassa di Risparmio di Cesena, nel quale per la Procura non sarebbe stato correttamente rubricato il credito che la banca vantava nei confronti del gruppo immobiliare Isoldi, classificato come “ristrutturato” nel bilancio quando invece per le accuse doveva essere inserito tra i crediti in sofferenza, anche su indicazione della Banca d'Italia che chiedeva maggiori accantonamenti. Questo avrebbe permesso di non esporre in bilancio maggiori perdite per 15 milioni di euro. Tuttavia l'indicazione del credito Isoldi in una voce diversa del bilancio non è stato considerato sufficiente per configurare il falso in bilancio. 

Massima insoddisfazione da parte del Comitato Risparmiatori Crc. Scrive Davide Fabbri, il coordinatore del comitato: "Ingiustizia è fatta. Si è concluso il processo contro gli ex vertici di Cassa Risparmio Cesena. Assoluzione piena nei confronti dei 9 imputati. Assenza di responsabilità della banca. Una inchiesta giudiziaria che ha girato intorno solo ed unicamente all'esposizione bancaria nei confronti della holding dell'immobiliarista Pierino Isoldi, trascurando altre vicende importanti di malagestione della banca, che hanno poi provocato il crac di CRC".

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