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Cronaca

Una proposta per Zadina: "Apriamo i giardini delle ex colonie come parcheggi"

L'area di Zadina è molto problematica l'alluvione dello scorso 6 febbraio ha contribuito a peggiorare sensibilmente i problemi: molti i danni a strutture e aree verdi, arenile “divorato” e, problema annoso, fognature inadeguate e parcheggi introvabili

L'area di Zadina è molto problematica l'alluvione dello scorso 6 febbraio ha contribuito a peggiorare sensibilmente i problemi: molti i danni a strutture e aree verdi, arenile “divorato” dalle mareggiate e, problema annoso, fognature inadeguate e parcheggi introvabili. A muovere l'appello è Maria Rosa Biserni, che gestisce lo stabilimento Reggae Station a Zadina.

L'operatrice turistica protesta in quanto “l'area balneare di Zadina, pesantemente colpita dall'alluvione del 6 febbraio scorso è stata abbandonata a se stessa dalle istituzioni”. Spiega inoltre di aver recuperato a proprie spese lo stabilimento, dopo i forti danni dell'alluvione “senza nessun aiuto esterno visto che per questa zona, già considerata depressa, non sono previsti incentivi al turismo, nonostante le tasse siano assolutamente di serie A”.

“Ad aggravare la situazione sono le tante problematiche legate a via Colombo, che manca di fognature adeguate (tanto che in caso di pioggia la strada si allaga subito), buche e dossi non segnalati e pericolosi, raccolta rifiuti effettuata raramente (nonostante la prima rata della Tari corrisponda a ben 1.056 euro), mancanza di posti auto con conseguenti multe salatissime per i turisti, che finiscono per parcheggiare in zona demaniale. A seguito dell'ultima mareggiata, inoltre, al Reggae Station sono venuti a mancare ben 8 metri di spiaggia, corrispondenti alle prime due file di ombrelloni: l'amministrazione non sa dare risposte e il nostro stabilimento non è previsto nel piano di ripascimento, nonostante la sabbia fosse stata dragata tutta in questa zona e poi rimossa totalmente senza lasciarne, pur essendo evidente la necessità di farlo”.

Quindi continua: “Da sola non credo di poter risolvere tutti questi problemi. Lancio però una proposta per affrontare almeno quello dei parcheggi, per evitare l'affollamento di auto e le multe ai bagnanti. Propongo di utilizzare l'area un tempo occupata dai giardini delle colonie abbandonate, oggi fortemente degradate. Con l'impegno concreto da parte delle istituzioni e delle associazioni di categoria potrebbe essere trasformata in area sosta e gestita come parcheggio giornaliero sorvegliato (considerato che i furti sono all'ordine del giorno), con il pagamento di un piccolo contributo che possa magari costituire fonte di guadagno minimo per qualche persona”.

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