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Cronaca

E' Emilia la prima vaccinata a Cesena: "Ora dobbiamo pensare alla rinascita, dopo tanta sofferenza"

E' stata la prima a sedersi sulla sedia della vaccinazioni, nel gruppo delle prime 85 previste per domenica nella provincia di Forlì-Cesena.

E' Emilia Biguzzi, assistente sanitaria dell'Igiene pubblica di Forlì la prima vaccinata contro il Covid in provincia di Forlì-Cesena. E' stata la prima a sedersi sulla sedia della vaccinazioni, nel gruppo delle prime 85 previste per domenica nella provincia di Forlì-Cesena. Con una partenza simultanea da Piacenza a Rimini, alle ore 14, sono state fatte le prime vaccinazioni contro il Covid-19. Biguzzi, 61 anni, coordinatrice infermieristica di Forlì, è stata la prima a ricevere la dose del vaccino Pfizer intorno alle 14  presso la sede di “Cesena Fiera” di via Dismano e, dopo avere trascorso 15 minuti in sala d’attesa, visibilmente emozionata, ma allo stesso tempo carica d’energia. “Sono emozionata, da questo momento in poi dobbiamo pensare a una rinascita, dopo tanta sofferenza. Sto benissimo!”, le prime parole della Biguzzi, che poi è stata incaricata di somministrare alcune dosi, quindi di vaccinare altri operatori. 

VIDEO - La prima vaccinata a Cesena contro il Covid

Una spinta poi verso i diffidenti: “Questo vaccino non provoca la malattia e non può causare dei danni, dobbiamo dare tranquillità e sicurezza agli altri”. “La prossima settimana si inizia sul serio, verranno vaccinati tutti gli operatori socio-sanitari, a prescindere dalle mansioni e dalle qualifiche” assicura il sindaco di Cesena Enzo Lattuca, presente per l’inizio della storica campagna vaccinale.

Biguzzi è coordinatrice infermieristica responsabile del processo profilassi e sorveglianza delle malattie infettive, in servizio presso l’unità operativa di Igiene e Sanità Pubblica dell’ambito di Forlì, con esperienza pluriennale in area della prevenzione. Sposata con Raffaele, è madre di Camilla (22 anni). Ha detto in occasione della somministrazione del vaccino: “Lavoro da tanti anni nell’ambito della prevenzione perché credo fermamente nell’importanza di questo aspetto della sanità. Così come credo fermamente nella vaccinazione: mi vaccino perché farlo rappresenta un’opportunità per noi stessi e per i nostri cari, ma anche un gesto altruistico nei confronti dei colleghi e dei malati. In questi mesi in cui lavoro a stretto contatto con pazienti affetti da Covid, da marzo, ho visto tanta sofferenza per cui non posso che dire che per fortuna che il vaccino è arrivato”.

Il vaccine day in Romagna

Nella giornata di oggi sono stati vaccinati in Romagna 225 operatori. Questa prima tranche dell’esercito dei professionisti è composta da 48 medici ospedalieri, 1 medico di medicina generale, 1 medico delle Usca (Unità Speciali di Continuità Assistenziale), 1 direttore del laboratorio di biologia, 10 dirigenti di profilo sanitario, 130 infermieri, 3 ostetriche, 9 assistenti sanitari, 2 tecnici di laboratorio, 1 tecnico di radiologia, 1 fisioterapista e 18 Oss (Operatori socio sanitari). Questi primi vaccinati sono stati individuati sulla scorta del ruolo che ricoprono nella gestione dell'infezione da covid 19. Si tratta in particolare dei vaccinatori, di coloro cioè che poi si occuperanno di effettuare le ulteriori vaccinazioni.

 Dopo la forte valenza anche simbolica della giornata di oggi, da inizio gennaio, partirà in Romagna un ulteriore step di vaccinazione che contemplerà il resto del personale sanitario, nonchè gli ospiti e gli operatori delle Cra. Per effettuare le vaccinazioni a questi ultimi saranno creati dei team che si recheranno nelle strutture stesse.  Per il personale sanitario si continuerà a prevedere dei punti di vaccinazione e verosimilmente ve ne saranno di ulteriori rispetto agli attuali tre, tra cui sicuramente anche a Forlì. Dopo questo secondo step per operatori e strutture, il Ministero sta lavorando alla vaccinazione della popolazione generale, per la quale l'Ausl si organizzerà non appena vi saranno le relative linee guida. Si parla del mese di febbraio.

"Quello di oggi è un momento molto importante - ha chiosato il direttore generale di Ausl Romagna Tiziano Carradori -. Dopo dieci mesi di lotta finalmente abbiamo a disposizone un'arma 'non spuntata' per combattere questa malattia che ha fatto tante vittime, provocato tanto dolore e che ancora sta mettendo a dura prova la tenuta del servizio sanitario nazionale. Ci aspettiamo ed auspichiamo che l'adesione sia alta, soprattutto tra il personale sanitario ma anche tra i cittadini. E' un gesto di grande responsabilità verso noi stessi, le nostre famiglie, ma anche le nostre comunità. A livello personale mi vaccinerò non appena possibile".

Il piano vaccinale in Emilia-Romagna

"Dopo tanta attesa, questo giorno è finalmente arrivato. Un giorno storico, nel quale davvero possiamo iniziare e vedere la luce in fondo al tunnel”, affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffale Donini. Come prevede la macchina organizzativa messa a punto da Regione e Aziende sanitarie, ad essere vaccinati nel corso di questa prima giornata sono circa mille donne e uomini da mesi in prima linea nella lotta al virus: 975 fra medici, infermieri e operatori delle strutture sanitarie e socio-assistenziali, a partire da coloro che dovranno poi vaccinare i colleghi. Non esiste un team tipo di vaccinatori oggi in servizio, come ci sarà invece nella campagna vaccinale vera e propria, ma tutte le aziende hanno precedentemente individuato, inviando i nominativi al ministero della Salute, i medici e gli infermieri che si stanno vaccinando.

Questa fase della campagna, infatti, anche in Emilia-Romagna è riservata - come stabiliscono le disposizioni ministeriali - proprio a chi lavora nella sanità (92.600 addetti) e nelle strutture per anziani e disabili (84.600 persone), per un totale di circa 180mila professionisti che verranno vaccinati nelle prossime settimane. Compresi i degenti nelle Cra. “Dopo tanta attesa, finalmente questo giorno è arrivato- affermano il presidente Bonaccini, presente all’avvio delle vaccinazioni a Modena, e l’assessore regionale alle Politiche per la salute,  Donini, presente a Bologna-. Un giorno a cui tutto il Paese, e non solo, guarda con speranza e fiducia, nella consapevolezza che ci aspetta un periodo ancora molto duro ma che si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel. Ed è giusto e doveroso partire dagli operatori sanitari e socio-sanitari, donne e uomini che da mesi, così come fanno tuttora, mettono la loro competenza e professionalità al servizio di ognuno di noi e dell’intera comunità. Con la collaborazione delle Aziende sanitarie - che ringraziamo assieme ai protagonisti di questa giornata, coloro che si sono fatti e si faranno vaccinare - abbiamo allestito una macchina organizzativa complessa, perché questa è sicuramente la più grande sfida che la nostra sanità si trova ad affrontare dal dopoguerra ad oggi. Oggi iniziamo il percorso che ci deve portare fuori dalla pandemia, nel quale continuare a rispettare tutte le regole di sicurezza, guardando con una maggiore fiducia ai prossimi mesi. Facciamolo tutti, insieme, come Emilia-Romagna e come Paese”.

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