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Cronaca

Raid di Forza Nuova, prima unione gay "scortata" discretamente da Digos e vigili

A spiegare questa precauzione è stato il sindaco Paolo Lucchi: "Lo devo ammettere: domenica mattina, entrando in Comune per celebrare un matrimonio e la prima unione civile della nostra città ero un po' distratto"

La prima unione gay di Cesena, domenica mattina, è avvenuta  sotto il controllo discreto della polizia municipale e dei poliziotti in borghese della Digos. E’ la misura che è stata presa domenica mattina, dopo che ci si è resi conto che la cerimonia matrimoniale era stata preceduta dall’incursione di Forza Nuova, che ha affisso manifesti funebri e acceso “lumini da morti” per contestare la legge che ora rende possibile le unioni omosessuali.

A spiegare questa precauzione è stato il sindaco Paolo Lucchi: “Lo devo ammettere: domenica mattina, entrando in Comune per celebrare un matrimonio e la prima unione civile della nostra città ero un po’ distratto e, forse per questo, non ho notato nulla. Ad avvertirmi ci ha pensato Manuela, l’ufficiale di stato civile che ieri mi affiancava, portandomi le due locandine pseudo-funebri che Forza Nuova ha appeso sul portone del Palazzo Comunale per chiarire il proprio punto di vista, e cioè  l’assioma Matrimonio Gay funerale d’Italia”.

E quindi: “Prima sorpresi, poi dispiaciuti ed infine decisamente arrabbiati ci siamo attivati per evitare altre brutte sorprese e, attraverso il filo diretto tra il Comandante Giovanni Colloredo e il dottor Michele Pascarella del nostro Commissariato, è stato deciso di prevedere in Piazza del Popolo una rete di controllo defilata e discreta, ma non per questo meno attenta, formata dai nostri Vigili urbani e dalla Digos”.

Il sindaco parla poi della condanna di tutta la città di Cesena: “Ma ieri tutta Cesena ha immediatamente respinto l’ingiustificabile iniziativa degli “amici” di Forza Nuova, dimostrando dimostrato di avere in sé gli anticorpi per reagire, grazie ai forti valori di condivisione, democrazia, rispetto reciproco. Così, prima ancora che iniziasse il rito dell’unione civile, sono stato raggiunto da tanti sms e telefonate da parte di cesenati che – arrabbiati – mi segnalavano di aver visto una di quelle locandine e di aver provveduto a staccarla e a collocarla dove meritava: in un cestino dei rifiuti. E forse, con il senno del poi, è anche più facile capire perché ieri mattina Piazza del Popolo fosse più animata del solito, grazie alla presenza di molte persone, all’apparenza capitate lì per godersi la bella giornata di sole, ma in realtà pronte ad applaudire Manuel e Marco, i primi cesenati che hanno formalizzato il loro vincolo legandosi con l’unione civile in base alla Legge 20 maggio 2016, n 76”.
“Non ho la fortuna di conoscere gli esponenti di Forza Nuova che, protetti dalle ore della notte, hanno scelto di passare il loro tempo libero ad affiggere quelle locandine. E in realtà, sospetto che quasi nessuno di loro viva nella nostra città e che dunque per mettere in atto la bella ‘operazione propagandistica’ sia stato necessario il supporto di “truppe” giunte da altre città. So però per certo che non hanno raggiunto gli obiettivi che si erano posti. Il loro gesto non ha avuto il seguito auspicato, tanto che nel corso della mattinata si sono sentiti in dovere di uscire con un comunicato stampa per far notare di esser stati gli autori del non apprezzato attacchinaggio notturno. E mi  risulta che siano stati sommersi dall’indignazione dei tanti che – sia sui social network che da vivo con me e con tanti - hanno commentato la loro ‘prodezza’ e invocato sanzioni (per altro previste in caso di affissioni abusive)”.

“Neppure Marco e Manuel ne sono stati troppo impressionati, perché i loro famigliari ed amici li hanno protetti, non raccontando il fatto mentre loro erano impegnati a vivere la gioia derivata dall’acquisizione di nuovi diritti personali e di coppia (anche CesenaToday ha posticipato la pubblicazione della notizia per non interferire con la cerimonia in corso, ndr). Ed infine neppure la Giunta, ieri presente in forze alla celebrazione dell’Unione civile, il Consiglio comunale e le forze politiche di Cesena rimarranno impressionati più di tanto per un gesto che ha cercato di produrre una ferita sulla nostra comunità e che invece, semplicemente, si è trasformato nell’ennesima certificazione dell’isolamento che Cesena sa da sempre produrre su chi manca di rispetto ai diritti di tutti noi”.
 

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