Nuovo piano urbanistico, stop al consumo del suolo: "Le opportunità diventano le aree dismesse". Ecco quali
Il Comune di Cesena accende i riflettori sul nuovo Pug, il Piano urbanistico generale che è stato approvato in consiglio comunale e che dovrà nei prossimi anni accompagnare la trasformazione della città
Il Comune di Cesena accende i riflettori sul nuovo Pug, il Piano urbanistico generale che è stato approvato in consiglio comunale e che dovrà nei prossimi anni accompagnare la trasformazione della città. Il sindaco Enzo Lattuca e l'assessore all'urbanistica Cristina Mazzoni cercano di spiegare quello che è stato un vero e proprio cambio di paradigma rispetto al vecchio Prg risalente addirittura al 2000, che viene mandato in pensione. Il nuovo diktat impone lo stop al consumo di suolo come illustra anche attraverso i numeri il sindaco Enzo Lattuca.
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Sono cinque le sfide prioritarie per la Cesena dei prossimi anni: affrontare la sfida climatica e ambientale; rendere la città attrattiva; rigenerare e qualificare la città con riferimento alle ex aree produttive dismesse (ex Sacim, comparto Europa, ex Ged, ex Apofruit ed ex Zuccherificio); vivere i quartieri e le frazioni; valorizzare i luoghi e i paesaggi della produzione. Sono questi i capisaldi del nuovo Piano Urbanistico Generale che, anche rispetto a quanto indicato dalle linee di mandato, interpreta e accoglie le principali sfide della città contemporanea, da quelle ambientali e del clima che cambia al contenimento del consumo di suolo, dalla rigenerazione urbana della città dismessa alla grande domanda della casa per tutti, da quelle per l’attrattività urbana con il potenziamento dei servizi di scala vasta e la valorizzazione del centro storico alla qualità della vita e al potenziamento dei servizi nelle frazioni e nei quartieri periferici.
Al nuovo Piano urbanistico si è arrivati dopo una lunga attività di partecipazione aperta alla città e a seguito di un intenso lavoro tecnico dell’Ufficio di Piano e degli esperti coinvolti. I contenuti del Piano sono stati costruiti attraverso il confronto con i cittadini per oltre un anno, grazie ad una lunga attività di ascolto, consultazione e partecipazione della comunità, avviata nel maggio 2020 in piena pandemia, con una indagine online e incontri in presenza, e proseguita con interviste ai quartieri, ai giovani, al mondo associativo e alle categorie economiche, presentazioni tematiche ai tecnici e agli ordini professionali e laboratori tematici, sino all’autunno 2021. Ampio spazio è stato dato anche alle commissioni consiliari con le quali si sono approfonditi il quadro conoscitivo e la strategia nella fase di elaborazione della proposta di Piano.
"Alcune forze politiche come la Lega - spiega il sindaco - ci hanno accusato di frenare lo sviluppo della città, mentre altre come Cesena Siamo Noi ci imputano il fatto di non aver puntato ancora di più sulla rigenerazione". Per spiegare il cambio di impostazione il sindaco illustra alcuni dati, il 'vecchio' Prg del 2000 prevedeva un +20% di urbanizzazione, quindi di consumo del suolo, in pratica 700 ettari di espansione della città. Il nuovo Pug del 2023 fissa questo margine al +3%, quasi dieci volte in meno. "Un margine - sottolinea Lattuca - che dobbiamo centellinare nei prossimi trent'anni, utilizzabile solo per alcuni tipi di intervento come insediamenti produttivi e residenze sociali". Dati alla mano, dei 700 ettari di sviluppo della città previsti nel lontano 2000, 400 sono stati neutralizzati, e solo alcune centinaia di ettari potranno essere trasformati o meno.
"C'è un cambio di visione - prosegue il sindaco - che tuttavia non ci impedisce di essere attrattivi. La contrazione della possibilità di espandersi porta una conseguenza immediata. Le opportunità (in alcuni casi le uniche) sono rappresentate dalle aree dismesse che diventano appetibili per poter investire. Penso all'area dell'ex Apofruit, circa 5 ettari che possono trasformarsi, ma penso anche all'area dell'ex Ged a Pievesestina, all'area dell'ex Zuccherificio. E penso ancora all'area della stazione che diventa strategica perché puntiamo ad una totale riqualificazione della zona". "Probabilmente - la riflessione finale del sindaco - il Prg del 2000 aveva esasperato i bisogni di espansione di Cesena".
L'assessore all'urbanistica Cristina Mazzoni sottolinea come il nuovo Pug sia intercomunale coinvolgendo anche il Comune di Montiano. Il sindaco Fabio Molari rimarca: "Siamo una piccola realtà e senza l'aiuto di Cesena non avremmo mai potuto portare a casa questo Pug. Sono stato per più di 20 anni un rappresentante dei Verdi, non vogliamo una cementificazione eccessiva. Devo dire che negli ultimi anni c'è stata una riscoperta delle case in particolare nella prima collina cesenate, in un'ottica di rigenerazione".
Cristina Mazzoni, assessora all'urbanistica del Comune di Cesena, invece ci tiene a rimarcare che "si è chiuso un processo partecipativo iniziato nel novembre 2019, con la prima tappa che facemmo all'ex Mulino. Questo è un Pug che lavora sull'esistente, si abbandona completamente l'impostazione del Prg del 2000 che puntava sulla espansione della città. Vogliamo rigenerare le grandi aree e premiare i progetti più qualitativi in termini di sostenibilità ambientale. Non mancheranno i progetti che collocheranno Cesena in un concetto di area vasta come il nuovo ospedale che sorgerà a Villachiaviche. Per quanto riguarda le politiche per la casa, la legge impone un 20% di alloggi di edilizia residenziale sociale, ma per noi questo tema non è solo quantititivo ma anche qualitativo".
Il Piano sarà effettivo entro il mese di marzo con la pubblicazione sul Burert dell’Emilia-Romagna. A seguire, l’Amministrazione comunale proporrà nuovi incontri aperti alla città per far conoscere il Piano nella sua versione finale a cittadini, professionisti e imprese.