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Cronaca

Più agenti in pattuglia, da Confcommercio il sì alla proposta di Lucchi

Confcommercio "valuta positivamente" la richiesta che il sindaco di Cesena Paolo Lucchi ha avanzato al Ministero dell'Interno

"La sicurezza è una materia che non può attendere e le spaccate notturne, i furti nelle attività e negli appartamenti in tutte le zone della città e nel centro storico destano allarme nei cesenati e, fra essi, nelle imprese esposte a insidie crescenti. Per questo servono fatti in tempi rapidi". A rimarcarlo è il presidente Confcommercio cesenate e dell'Unione provinciale di Forlì-Cesena Augusto Patrignani.

"La nostra organizzazione da anni monitora la questione - afferma - con indagini conoscitive che ha condiviso con forze dell'ordine e istituzioni per collaborare in una logica di sistema territoriale ad affrontare la situazione. Quel che serve è un accrescimento degli agenti e delle pattuglie e – a monte – un'attività legislativa del Parlamento orientata a ridisegnare pene certe e conseguenti per i colpevoli per impedire anche il fenomeno sconsolante della reiterazione dei reat da parte del medesimo criminale rimesso non incarcerato o rimesso troppo presto in libertà. In questo senso Confcommercio valuta positivamente la richiesta che il sindaco di Cesena Paolo Lucchi ha avanzato al Ministero dell'Interno di poter utilizzare in questi mesi, sino alla conclusione del corso al Caps di Cesena prevista per ottobre, una parte degli agenti allievi in formazione e non ancora effettivi per il rimpinguamento delle pattuglie. Le norme ora non lo rendono possibile, ma la richiesta di avere il via libera dal Ministero va nella logica di attuare azioni tempestive e migliorative sulla sicurezza contrastando i crimini".

“Dalla indagine della nostra Unione provinciale presentata a novembre scorso - aggiunge Patrignani - è emerso che un commerciante su due di quelli intervistati ha subìto crimini. Ne abbiamo sondati 324. La percezione di insicurezza è peggiorata per il 52% degli intervistati a Cesena, per il 42% di quelli forlivesi e del 71% per quelli della Riviera, mentre per il 51% degli imprenditori dell'area Rubicone è rimasta inalterata. Il 32% ha subìto crimini, con percentuali più alte per il territorio cesenate: per Forlì e comprensorio la percentuale è del 24%, mentre impenna al 52,2% per Cesena. Percentuali più basse per il Rubicone (23%), e per la Valle Savio (27%). Per quanto concerne le tipologie dei crimini subìtì, il 43% è stato vittima di spaccate, vandalismi, danneggiamenti, il 41% di urti e taccheggi, il 6% di rapine o aggressioni, mentre il 4% ha subìto truffe o raggiri. Il 53% ha risposto di aver subìto un reato, il 24,5% almeno due e il 22,5% più di due volte".

"I dati parlano chiaro - conclude il presidente della Confcommercio cesenate Patrignani - e non stimiamo che in questi ultimi mesi siano migliorati : il problema non è di sicurezza percepita, ma di insicurezza subita e quindi bisogna intervenire con una pluralità di risposte, a partire dal rinfoltimento degli agenti delle varie forze dell'ordine che stanno operando con grande abnegazione e merito, ma vanno sostenuti maggiormente, e con un approccio legislativo garante, in primo luogo, della certezza e la durevolezza della pena commisurata al crimine compiuto, per mettere in condizione la Magistratura di agire sulla base di norme adeguate".

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