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Cronaca

Blitz incendiari sugli altari di una cattedrale: le telecamere lo inquadrano, subito arrestato

le fiamme si sono propagate al vicino cuscino dell’inginocchiatoio confessionale in legno e alla stola in seta che si trovava poggiata sul mobile. Fortunatamente si è trovata ad entrare in chiesa una donna

Due tentativi e un incendio consumato nella Cattedrale San Pietro Apostolo a Senigallia tra martedì e mercoledì. L'autore dei blitz incendiari è un 33enne di San Mauro Pascoli, arrestato dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Senigallia con le accuse di danneggiamento aggravato dall'essere avvenuto in un luogo di culto. L'uomo è stato individuato sulla base dei filmati delle telecamere di sicurezza e bloccato.

La ricostruzione dei fatti

Secondo quanto ricostruito dagli uomini dell'Arma, il 33enne è entrato mercoledì mattina nella Cattedrale dedicata a “San Pietro Apostolo”, nella centralissima Piazza Garibaldi e si è diretto verso l’acquasantiera dove si è lavato le mani. Poi, dopo essersi guardato intorno per assicurarsi che non c’era nessuno ad osservarlo, è andato al secondo altare della navata destra, dedicato a “Santa Maria Goretti”, ha prelevato un lumino votivo acceso e lo ha posizionato sotto un lembo della tovaglia dandogli fuoco.

Dopo qualche minuto le fiamme si sono propagate al vicino cuscino dell’inginocchiatoio confessionale in legno e alla stola in seta che si trovava poggiata sul mobile. Fortunatamente si è trovata ad entrare in chiesa una donna che si è accorta delle fiamme ed ha avvisato il parroco che è accorso con altri fedeli spegnendo le fiamme. Nel frattempo il piromane si era già allontanato facendo perdere le proprie tracce.

Avvertiti telefonicamente i Carabinieri del Nucleo Radiomobile, dopo aver visionato i filmati delle telecamere di sicurezza, si sono messi subito alla ricerca dell’individuo che è stato ritracciato dopo qualche minuto nella vicina Piazza Saffi nei pressi della fermata degli autobus. L’uomo è stato riconosciuto anche per essere il piromane che martedì mattina, sempre in Cattedrale, aveva tentato di dare fuoco prima all’altare della cappella dedicata alla “Madonna della Speranza” nel transetto, intorno alle 8:30, e poi al primo altare della navata destra intitolato a “Sant’Andrea da Avellino”, alle 9:10.

Era vestito anche con gli stessi abiti: un giubbotto marrone sopra una felpa grigia con cappuccio, un paio di pantaloni da ginnastica di colore blu con riga bianca sui lati ed uno zaino dietro le spalle. Il 33enne in caserma ha ammesso i fatti che gli sono stati contestati senza fornire alcuna motivazione né giustificazione.

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