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Cronaca

Il Piano sicurezza accelera: videosorveglianza e nuova caserma dell'Arma

Il progetto di videosorveglianza è destinato ad ampliarsi, con ulteriori 50 telecamere, sulla base delle richieste dei cittadini

Dopo l’intenso confronto dei mesi scorsi – 11 incontri pubblici seguiti da un migliaio di persone e con circa 200 interventi - sui temi della sicurezza, l’amministrazione comunale di Cesena adegua i propri progetti ed accelera le scelte, ampliando anche gli orizzonti d’intervento con nuove iniziative. In particolare, è ormai arrivata al termine la valutazione delle proposte di implementazione del progetto di videosorveglianza avanzate durante gli incontri nei Quartieri, mentre a fine luglio approderà in Consiglio comunale l’accordo di programma per la costruzione della nuova caserma dei Carabinieri. Ma per rafforzare la sicurezza dei cesenati, accanto alla tecnologia, l’Amministrazione punta sul fattore umano, con la messa a punto di un nuovo progetto che vedrà protagonisti gli stessi cittadini. Tutti i dettagli sono stati illustrati dal sindaco Paolo Lucchi, dagli assessori Tommaso Dionigi, Orazio Moretti e Simona Benedetti, dal capo di gabinetto Matteo Marchi, dal coordinatore del Collegio dei Presidenti di Quartiere Fabio Pezzi, e dal già Vice Questore Vincenzo Minarelli.

Rete MAN e videosorveglianza - Il progetto di videosorveglianza è destinato ad ampliarsi, con ulteriori 50 telecamere, sulla base delle richieste dei cittadini. Le previsioni iniziali indicavano la disponibilità di 400 telecamere in altrettanti punti della città: già individuata la collocazione per circa 350 apparecchiature, per le restanti 50 si era deciso di valutare la posizione tenendo conto delle indicazioni dei cittadini. Ma, al termine degli incontri nei Quartieri, svolti fra gennaio ed aprile, e a cui è seguita nei consigli di quartiere un’ulteriore elaborazione di proposte per l’ampliamento o la modifica del progetto, all’Amministrazione comunale sono arrivate oltre 100 segnalazioni, ben al di là del numero inizialmente preventivato.

Alla luce di questo risultato, che  testimonia il grande interesse al progetto da parte dei quartieri della città, e di una concreta e fattiva volontà di collaborazione, il Comune ha dedicato il mese di giugno a valutare la possibilità di inserire nel progetto il maggior numero di richieste ricevute. Si è arrivati così alla decisione di  inserire nel progetto pressoché tutte le segnalazioni ricevute, portando l'intero sistema a circa 450 telecamere complessive. Questa decisione non rallenterà l’avvio del primo lotto di lavori, previsto  entro il 2016. In questa fase, infatti, non saranno inserite telecamere aggiuntive rispetto a quelle già previste. Si provvederà, però, ad adeguare il datacenter centrale e la rete in fibra ottica dell'anello centrale tenendo conto delle esigenze di tutte le aree della città.

Si tratta di un aspetto cruciale, il cosiddetto "anello", oltre ad avere il compito di videosorvegliare l’intero quartiere Centro Urbano e parte dei quartieri Cesuola e Fiorenzuola, nelle fasi successive svolgerà l'importante ruolo di "reggere" il traffico dati e memorizzare tutti i segnali video che proverranno dall'intera città. A partire dal secondo lotto – previsto nel 2017 – si provvederà ad integrare il progetto con le richieste ricevute dai quartieri della città. Nei prossimi mesi  è prevista la gara per l'affidamento dei lavori di realizzazione del primo lotto, per un importo complessivo di 2,2 milioni di euro, che consentiranno di posizionare 134 telecamere e oltre 61 chilometri di fibra ottica.

La nuova caserma dei Carabinieri

Nella seduta del prossimo 28 luglio il Consiglio comunale sarà chiamato a pronunciarsi sull’accordo preliminare che prevede la realizzazione nel comparto Montefiore della nuova caserma dei Carabinieri  di 3.273 metri quadrati per un importo di lavori pari a 5.500.000 euro. Poi, entro dicembre 2016 si prevede di concludere la Conferenza dei Servizi per i pareri degli enti preposti, e gli atti deliberativi di Provincia e Regione, mentre entro giugno 2017 dovrebbe concludersi  il procedimento col Decreto del presidente della Regione Emilia Romagna. A quel punto si potrà dare inizio ai lavori di costruzione della struttura. Se tutto procederà secondo la tabella di marcia, la nuova Caserma potrebbe diventare operativa nell’autunno 2018. La costruzione della nuova Caserma permetterà di riorganizzare al meglio l'attività dei Carabinieri sul territorio, dopo che, per molti anni, l’Arma si è trovata a utilizzare una sede non adeguata e a fare i conti con i conseguenti problemi logistici ed operativi. La nuova sistemazione, inoltre, consentirà di proporre un nuovo modello organizzativo di miglior integrazione con Polizia di Stato e Polizia Municipale, e creerà le condizioni per candidare Cesena a un rafforzamento dell'organico dei Carabinieri.

Nasce il nuovo progetto “La Sicurezza: un patrimonio collettivo” - Le strategie dell’Amministrazione comunale per tutelare la sicurezza cittadina non si affidano solo alla presenza indispensabile delle Forze dell’Ordine e alle soluzioni tecnologiche, ma puntano anche a promuovere un approccio partecipato dei cittadini, per renderli più attenti e solidali. Nasce da questi presupposti l’idea del progetto “La Sicurezza: un patrimonio collettivo. Per un approccio condiviso e partecipato a nuovi contesti di vicinato”. Punto di partenza è la volontà di mettere in campo una strategia aggiuntiva e complementare alla presenza sul territorio delle Forze dell’Ordine, che ampli i propri orizzonti, abbracciando modalità inedite nelle quali gli stessi cittadini, adeguatamente seguiti, siano direttamente coinvolti.

 

L’intento non è quello di creare gruppi di vigilantes fai da te, ma piuttosto di costruire una rete di contatti qualificati, nella quale alcune figure riconosciute dalla comunità  formino, su base volontaria, i “gruppi di vicinato”, per garantire, sul territorio, un presidio  sociale di ascolto e monitoraggio. Ma anche di creare uno “spazio virtuale” nel quale, grazie all’ausilio delle nuove tecnologie, le attività di segnalazione dei gruppi di vicinato diventino patrimonio comune di tutti, ma al tempo stesso rappresentino uno strumento informativo per le Forze dell’Ordine, con le quali i rapporti saranno tenuti da referenti riconosciuti e allo scopo formati.

In questo modo si determineranno le condizioni per contribuire a prevenire fenomeni criminali, riducendo le opportunità per criminalità e inciviltà; aumentare il senso di sicurezza e rafforzare il senso di appartenenza dei cittadini alla propria comunità; e favorire la solidarietà, l’informazione e la condivisione tra i vicini, in un’ottica di scambio e rafforzamento delle relazioni sociali. Già dai prossimi giorni l’organizzazione di questo progetto sarà sviluppata in stretta sinergia con il Collegio dei Presidenti di Quartiere, che da tempo ricevono segnalazioni in questo senso, al fine di realizzare, fin dalla sua definizione, un piano realmente partecipato.

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