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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Savignano sul Rubicone

Pezzi di storia, recuperati alcuni conci del ponte romano. L'appello: "Chi li conserva li segnali". Finiranno al museo

Come noto alcuni frammenti originali del ponte romano in attesa della ricostruzione postbellica sono andati dispersi e in alcuni casi raccolti da privati cittadini che hanno così contribuito a conservare un pezzo importante della storia locale

Un appello ai savignanesi: chi conserva pezzi originali del ponte romano sul Rubicone li segnali per ricondurre il materiale in sicurezza al Museo del Compito. La ‘chiamata’ viene dal Sindaco Filippo Giovannini a seguito del recente ritrovamento e recupero di alcuni frammenti lapidei originali ora conservati al Museo archeologico di San Giovanni in Compito.

Come noto alcuni frammenti originali del ponte romano in attesa della ricostruzione postbellica sono andati dispersi e in alcuni casi raccolti da privati cittadini che hanno così contribuito a conservare un pezzo importante della storia locale. Grazie anche all’interessamento del cittadino savignanese Giuseppe Pino Venturi, recentemente è stato possibile recuperare alcuni di tali elementi lapidei che giacevano in un giardino privato di via Cripriani e che i nuovi proprietari dello stesso avevano intenzione di smaltire. In accordo con la Soprintendenza e con i privati, e a seguito di regolare Atto Ministeriale sono stati portati al Museo archeologico, dove tuttora sono conservati.

“I nostri giovani non sanno che la causa della distruzione del ponte nella seconda guerra mondiale – afferma Giuseppe Pino Venturi – fu la ritirata dei Tedeschi dalla linea ‘Christa’. Così si chiamava la linea difensiva attuata sulle rive del Rubicone. I nemici cercavano così di rallentare l’avanzata degli alleati. Grazie a tutti coloro che ci daranno una mano nel recupero dei marmi del ponte”. “È realistico pensare che fra i proprietari delle abitazioni che gravitano su Piazza Kennedy ci sia qualcuno che ha raccolto alcuni frammenti del ponte romano – spiega l’archeologa Giorgia Grilli -. In particolare questa sorte potrebbe riguardare i pezzi più leggeri che furono in passato lasciati giacere sul posto per parecchio tempo prima della ricostruzione del ponte”.

Nel corso di un sopralluogo l’archeologa Grilli ha constatato la presenza di due frammenti “sicuramente riconducibili all’unica canaletta di scolo presente sul ponte, segnalata anche anche dalle foto storiche prebelliche – spiega l’esperta -. Questa canaletta era nota ed è citata anche dall’architetto Elena De Cecco nel suo studio dedicato al ponte romano. Tuttavia finora non era stata ritrovata. Adesso grazie al signor Venturi la canaletta si trova custodita al Museo del Compito”.

“Altri due frammenti non ben visibili in fase di sopralluogo – prosegue Grilli - si sono poi rivelati essere parte del corrimano della balaustra, in pietra d’Aurisina. Di questi ne erano stati trovati solo due piccoli lacerti già presenti al museo. Altri reperti sono meno identificabili ma comunque risultano a occhio nudo in pietra d’Aurisina quindi riconducibili al ponte”. “Il signor Venturi coltiva da tempo il sogno di ritrovarli tutti. Accogliamo quindi la sua richiesta - afferma il Sindaco Filippo Giovannini – con un appello ai cittadini che per varie ragioni si trovano in possesso di qualche pezzo, perché lo rendano noto con una segnalazione consentendoci di recuperare i materiali ed esporli in sicurezza al Museo, rendendoli così disponibili per tutti”.

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