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Cronaca

Alle passerelle milanesi preferisce le campagne cesenati, l'idea dello stilista locale

"I modelli avevano ognuno un albero di ciliegie con appesi i capi che avrebbero indossato e una coperta sull'erba per il personale pic-nic"

La settimana della moda milanese a settembre sarà tra il digitale e qualche show fisico con il rischio che saltino eventi da un momento all'altro per motivi di sicurezza.

Ma lo stilista cesenate Simone Botte, in arte Simon Cracker, con i tempi che corrono ha scavalcato quello che sembrava un ostacolo e ha trovato l'occasione per inscenare la propria passerella esattamente dove sognava di farlo da anni. Location dello show, le campagne cesenati, più precisamente Ponte Abbadesse, il quartiere dove è cresciuto giocando tra i ciliegi e le balle di fieno con la cugina.

"I modelli avevano ognuno un albero di ciliegie con appesi i capi che avrebbero indossato e una coperta sull'erba per il personale pic-nic. Niente ansie da sfilata questa volta, tutti indossavano i loro capi e vivevano quel luogo giocando come lo stilista durante l'infanzia. Unico pubblico le zie, la mamma e la nonna di Simon, che sono sempre state le sue muse durante la creazione di varie collezioni alla milano fashion Week. Una collezione fatta di Maglieria che abbraccia, ideata assieme a Bruna, magliaia romagnola che da anni segue le mie avventure emozionali e che si mette ogni stagione in questo gioco che di continuo mette generazioni a confronto. Cigni e angeli in cornici barocche di resina trasparente ispirati ai soprammobili nelle vetrinette della nonna, diventano maxi spille che chiudono i capispalla, contornano i colletti delle camicie e drappeggiano le gonne ispirate ai grandi asciugamani che ti avvolgono dopo aver giocato con l'acqua fredda del fiume, durante il pic-nic di famiglia".

Gli alberi attorno alla sfilata erano avvolti da tende velate svolazzanti, e i modelli che rappresentavano la collezione rappresentavano varie generazioni e tipologie di persone, uniti per condividere delle emozioni e dei ricordi condivisi.Ognuno aveva i propri look appesi a un albero di prugne e un telo a terra con il proprio pic-nic.

"Volevo si sentissero tutti a proprio agio - spiega lo stilista cesenate - come a un grande pic-nic di famiglia mangiando biscotti al burro, crackers e ciambelle, giocando con questa collezione, vivendola e condividendo le proprie emozioni. C'era tutto, le mie zie bellissime i colori che mi fanno sentire protetto, le tende ovunque che si gonfiavano con il vento e il pozzo che da bambino consideravo magico e pieno di tesori nascosti"

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