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Cronaca Verghereto

Sette maxi pale eoliche che lambiscono Verghereto, lo stop della Regione: "C'è il paesaggio da tutelare"

La risposta arriva dalla vicepresidente della Regione Irene Priolo: “Con tutta probabilità il parere della Regione Emilia-Romagna sul provvedimento sarà negativo"

Stop della Regione Emilia Romagna al progetto di impianto eolico chiamato "Badia del vento" che lambisce anche il territorio cesenate a Verghereto, nell'Alta Valle del Savio. Un impianto che si vorrebbe far sorgere proprio al confine tra Toscana ed Emilia Romagna, in un territorio però che custodisce diversi beni paesaggistici tutelati. “Cosa fare a tutela dei territori di Casteldelci (nel riminese) e Verghereto (nel cesenate) per contrastare le conseguenze negative (di carattere paesaggistico, turistico, ambientale e culturale) che potrebbero derivare dalla realizzazione dell’impianto eolico ‘Badia del vento’ nel comune aretino di Badia Tedalda?”. La richiesta, rivolta alla giunta regionale, arriva, con un’interrogazione a risposta immediata in aula, da Nadia Rossi (Partito democratico).

Il progetto, spiega la consigliera, “prevede la realizzazione di un parco eolico costituito da sette aerogeneratori posizionati lungo un crinale che si sviluppa da Poggio Val d’Abeto passando per il monte Loggio e il monte Faggiola, in prossimità del confine tra Toscana ed Emilia-Romagna, e si sviluppa per una lunghezza di circa 2.950 metri: le piazzole e le torri degli aerogeneratori, nonché le opere connesse, sono localizzate in Toscana, e le dimensioni totali delle torri sono di 180 metri in altezza, pale comprese, e di 22 metri di diametro alla base”. La Regione Emilia-Romagna, prosegue, “ha evidenziato che il progetto ‘non risulta ricadere in aree idonee, in quanto nella fascia di sette chilometri dall’impianto risultano essere presenti beni sottoposti a tutela’”. Fra questi, specifica, “figurano l’eremo di Sant’Alberico e la chiesa di Santa Maria Assunta delle Balze, che insieme al paesaggio del Montefeltro nonché alla riserva naturale del Sasso Simone e Simoncello potrebbero subire una trasformazione particolarmente impattante”.

Nadia Rossi chiede, quindi, “l’avvio di un percorso con la Regione Toscana al fine di definire un’intesa per la tutela paesaggistica dei due territori confinanti”.

La risposta arriva dalla vicepresidente Irene Priolo, che, nel rilevare la necessità di tutelare il territorio coinvolto dai nuovi impianti, spiega come il procedimento sia tutt’ora sospeso. “Con tutta probabilità - sottolinea la vicepresidente - il parere della Regione Emilia-Romagna sul provvedimento sarà negativo, in quanto sono evidenti diverse criticità per il territorio in particolare sotto il profilo paesistico sottoposto a vincolo di tutela nel nostro Piano Territoriale Regionale. Ricordo che l'impianto è a poco più di 30 metri dal confine. In riscontro ad una interrogazione del Deputato Gnassi, stiamo anche chiedendo al ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica (Mase) di prevedere una modifica normativa che consenta una procedura di valutazione ambientale con l'Intesa in ambiti compresi in un areale di adeguata larghezza, soprattutto nel caso dell'esistenza di vincoli di tutela."

“È interesse di tutti tutelare il territorio, è opportuno andare a fondo alla vicenda sul piano nazionale, per prevenire situazioni analoghe in futuro e pianificare i doverosi interventi di transizione energetica tutelando allo stesso tempo il paesaggio e chi lo vive”, ha replicato la consigliera Rossi accogliendo con favore l'orientamento della Giunta.

Il progetto prevede 7 maxi pale eoliche

Il progetto di impianto eolico “Badia del Vento” previsto sul suolo della Toscana – nel comune di Badia Tedalda, al confine con la Romagna – non mette d’accordo gli enti coinvolti dal suo impatto. Nadia Rossi, consigliera Pd romagnola, ha sollevato la questione con un’interrogazione urgente discussa oggi in Assemblea legislativa. “È importante che la Giunta agisca insieme ai comuni del Riminese e del Cesenate coinvolti, ovvero Verghereto, Casteldelci, Sant’Agata Feltria e Pennabilli, la Soprintendenza e le province di Rimini e Forlì-Cesena a difesa dei paesaggi mozzafiato dipinti da Piero Della Francesca e che hanno ispirato Leonardo Da Vinci per la sua Gioconda. La costruzione di 7 maxi pale eoliche alte 180 metri avrebbe infatti un impatto negativo su tutta l’area, con conseguenze non solo sulla bellezza del crinale, ma anche sul turismo in crescita, sulla vivibilità, sullo sviluppo dell’intero territorio in termini di attrattività, qualità della vita e tutela della storia e dell’ecosistema. Addirittura l’impianto sorgerebbe ad appena 500metri dal centro di Casteldelci e in un'area che conta 39 edifici tutelati collocati nei comuni limitrofi, oltre a 25 centri e nuclei storici perimetrati dagli strumenti urbanistici comunali e a 8 aree protette tutelate, tra cui il parco interregionale Sasso Simone e Simoncello e il sito della Rete Natura Balze di Verghereto e Monte Fumaiolo” commenta Rossi. 

“Apprendo con favore dalla Vicepresidente Priolo che il parere dell’Emilia-Romagna sulla realizzazione del progetto sarà con ogni probabilità negativo. Bene anche che la volontà della Regione sia quella di andare a fondo a questa vicenda, per prevenire situazioni analoghe in futuro. È fondamentale sollecitare il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica sui decreti attuativi e le linee guida per definire le aree idonee alla realizzazione di impianti eolici, nel quadro di una piano energetico nazionale complessivo. All’interno di questo quadro serve inserire le intese tra Regioni per i progetti di confine: in Emilia-Romagna abbiamo uno strumento utile - continua la consigliera Rossi - il PTPR, per pianificare gli interventi urbanistici e infrastrutturali sul territorio tutelando allo stesso tempo la sua storia e la sua bellezza. L’eolico “Badia del Vento” presenta diverse criticità su aree e siti sottoposti a vincolo di tutela nella nostra Regione, dove anche la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Ravenna, Forlì Cesena e Rimini dovrà esprimere il suo parere. Anche alla luce di ciò è fondamentale raccordarsi con la Regione Toscana per evitare conseguenze negative sul nostro territorio inerenti a questo e ai futuri progetti. Ricordo inoltre che il paesaggio è tutelato dalla Costituzione: il doveroso percorso di transizione energetica su cui siamo tutti concordi si debba investire, deve andare di pari passo con una pianificazione territoriale intelligente e ponderata. È il momento di lavorare diversamente ed intervenire su questo impianto eolico può essere un primo passo per definire una via nuova di azione” conclude Nadia Rossi.

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