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Riordino degli enti, Lucchi: "Dobbiamo fare la città metropolitana della Romagna"

Una città metropolitana romagnola: è il progetto che il sindaco Paolo Lucchi lancia per "completare" l'assetto del riordino istituzionale degli enti locali. La proposta è stata dettagliata nel corso di un incontro con la stampa

Una città metropolitana romagnola: è il progetto che il sindaco Paolo Lucchi lancia per “completare” l'assetto del riordino istituzionale degli enti locali. La proposta è stata dettagliata nel corso di un incontro con la stampa in occasione della presentazione del bilancio del primo anno di attività dopo la rielezione. Esattamente un anno fa, infatti, Paolo Lucchi veniva rieletto sindaco della città di Cesena.

Lucchi ha quindi ragionato sulle nuove Unioni dei Comuni, che pure stanno ricevendo critiche in quella del Rubicone-Costa, col sindaco di Roncofreddo Massimo Bulbi che di fatto ha affondato l'esperienza bollandola come più costosa dell'assetto precedente. Invece, per l'Unione di Cesena-Valle Savio Lucchi spiega che “qui sta funzionando ed è l'unico strumento che abbiamo per garantire il livello di servizi senza aumentare le tasse”.

Per quanto riguarda i servizi pubblici locale, per il sindaco di Cesena, “in futuro avremo servizi gestiti direttamente dai Comuni, con i piccoli Comuni in difficoltà anche nel gestire questi ultimi. Poi avremo sempre più servizi gestiti dalle Unioni dei Comuni, in quanto mettendoli assieme possiamo ridurre i costi e non aumentare le tasse”. Ma poi esiste un terzo livello, che Lucchi definisce di “area vasta”.

Nella proposta del sindaco deve essere un ente di rilievo romagnolo, con un presidente e un consiglio, che vota e delibera e con attribuzioni previste dalla legge, “che devono essere equivalenti a quelle delle città metropolitane”. L'idea viene spedita direttamente in Regione, in quanto è in corso di discussione una legge per la revisione delle “vecchie” province. Da parte loro i consiglieri regionali del Pd Cesenate stanno sostenendo questo progetto. La proposta periodicamente viene avanzata in diversi territori della Romagna, per esempio lo scorso anno dai sindaci di Forlì Davide Drei e di Ravenna Fabrizio Matteucci.

Così il sindaco: “Si crede che siano state abolite le Province, ma sappiamo che non è così. Questi enti sono invece in un interregno indefinito che va affrontato il prima possibile”. La città metropolitana romagnola dovrebbe quindi sorgere sulle ceneri delle tre province romagnole, anche perché “bisogna recuperare il disequilibrio tra la città metropolitana di Bologna, che è stata definita puntualmente, e il resto del territorio della Regione, che rischia una perdita di identità”.

A livello romagnolo esistono già numerosi coordinamenti tra sindaci per tutte le funzioni messe in comune, come la sanità e il trasporto pubblico, ma per Lucchi serve “un luogo in cui decidiamo mettendo assieme il meglio di tutto il territorio come per esempio abbiamo fatto con il Macfrut: il meglio delle fiere cesenati con il meglio della strutture fieristiche del territorio, qual è la fiera di Rimini”. La nuova “area vasta” dovrebbe, conclude Lucchi, occuparsi anzitutto di viabilità extracittadina, urbanistica e governo del territorio e razionalizzazione dei servizi.

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