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Cronaca

Una panchina rossa per Manuela Teverini, scomparsa nel 2000: "Aspettiamo il terzo grado di giudizio"

"Oggi siamo in attesa del terzo grado di giudizio, la speranza è dare giustizia a Manuela. Ci piace pensare che questa panchina sia utile per tutte le vittime scomparse o uccise per mano di un uomo"

La violenza sulle donne, fisica e psicologica, è la manifestazione più grave della discriminazione di genere. Un fenomeno in crescita, anche se spesso si consuma nel silenzio delle mura domestiche. Con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione su questo drammatico fenomeno, prosegue a Cesena il posizionamento delle panchine rosse, nell’ambito della campagna nazionale di sensibilizzazione e contrasto alla violenza sulle donne.Martedì, nel parco Fornace Marzocchi delle Vigne è stata collocata una panchina in memoria di Manuela Teverini, la giovane mamma scomparsa improvvisamente nel 2000 dalla sua casa di Capannaguzzo. Alla cerimonia, che si è tenuta in forma riservata nel pieno rispetto delle disposizioni anti-Covid in vigore sul territorio regionale, hanno preso parte l'Assessore alle Politiche delle Differenze Carlo Verona, la famiglia Teverini e una referente del Forum delle Donne, promotrici della campagna di sensibilizzazione.

"Oggi siamo in attesa del terzo grado di giudizio, la speranza è dare giustizia a Manuela. Ci piace pensare che questa panchina sia utile per tutte le vittime scomparse o uccise per mano di un uomo, serva per attirare l'attenzione e si parli di più di femminicidi. Che nessuno si possa permettere di togliere la vita ad un'altra persona, anche nei momenti più difficili. Manuela soffriva molto per la fine del suo matrimonio, ma non voleva morire", spiega una sua famigliare all'inaugurazione. Questo il suo monito: "Vicino a questa panchina chiediami una giustizia più veloce, più severa e senza sconti".

VIDEO - La famiglia di Manuela: "Un giustizia veloce e senza sconti"

“Vent’anni fa – commenta l’Assessore Carlo Verona – le donne rappresentavano l’11% di tutte le morti violente, ora superano il 30%. Inoltre, negli ultimi anni sono in netta crescita gli omicidi femminili per mano del coniuge, ex coniuge oppure di un componente del nucleo familiare. Di violenza sulle donne non si può e non si deve parlare solo una volta nel corso dell’anno ma tutte le occasioni sono a noi necessarie per tenere alta l’attenzione su un fenomeno che purtroppo non smette di essere un’emergenza pubblica. La violenza di genere non è da ricondurre unicamente all’aggressione fisica, ma include le vessazioni psicologiche, i ricatti di varia natura, le minacce, e tutte le altre forme di violenza che spesso finiscono nel femminicidio. Oggi – prosegue Verona – collochiamo la settima panchina rossa in ricordo di una cesenate, Manuela Teverini, scomparsa all’improvviso lasciando una bambina di pochi anni. Quella bambina oggi è una donna e prima di tutto dobbiamo alle nostre giovani donne la costruzione di una cultura dell’ascolto e della vicinanza che non deve contemplare indifferenza o banalizzazioni. Come ricordato dal Presidente della Repubblica lo scorso 25 novembre, in occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, le Istituzioni hanno raccolto il grido di allarme lanciato dalle stesse donne e dalle associazioni che da anni sono impegnate per estirpare quella che è, ancora in troppe situazioni, una radicata concezione tesa a disconoscere la libertà delle donne e la loro capacità di affermazione. Per questo ritengo fondamentale l’impegno del nostro Centro Donna comunale, del Forum delle Donne, dell’Associazione Penelope e di tutte quelle realtà che offrono quotidianamente un supporto a chi chiede aiuto”.

Esattamente un mese fa, l’8 marzo, nel parco di Sant'Egidio, l’Amministrazione comunale e il Forum delle donne hanno collocato una panchina in memoria di Milena Pirini Casadei, la ventiquattrenne cesenate scomparsa nel 1994 in circostanze misteriose. 

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