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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

La pala della Basilica del Monte viene studiata con i raggi X

L'opera che scampò ai bombardamenti della seconda guerra mondiale sarà analizzata dagli esperti per comprendere la tecnica pittorica dell'autore Francesco Raibolini, detto il Francia

La moderna tecnologia si rende necessaria per analizzare òa tecnica pittorica, la struttura e gli artifici adottati dall’artista per eliminare eventuali difetti del legno. Custodita in una cappella della Basilica del Monte e di proprietà del Comune di Cesena, la pala d’altare rinascimentale opera del pittore Francesco Raibolini, detto il Francia, raffigurante “La presentazione di Gesù al tempio e la Purificazione della Vergine”, sarà presto sottoposta alla radiografia ai raggi X. Una decisione intrapresa dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Ravenna al fine di ottenere importanti informazioni circa la tecnica pittorica del Francia (morto nel 1517) con particolare riferimento alla natura della tavola commissionata dal Priore del tempo Giovanni Battista Bertuzzoli, al formato delle assi che la compongono, al sistema di assemblaggio delle assi stesse e alla presenza di particolari accorgimenti adottati dal pittore per eliminare eventuali difetti del legno.

Nella primavera 2019, nell’ambito dell’accurata campagna diagnostica dell’opera scampata ai bombardamenti del Secondo conflitto mondiale grazie alla lungimiranza dei monaci benedettini, è stato rilevato uno stato conservativo precario sia dell'ancona che della pala. La relazione del restauratore Sandro Salemme di Imola evidenzia infatti che l’ancona lignea dorata e il dipinto su tavola in esso contenuto presentavano un importante e attivo attacco da parte di insetti xilofagi. Inoltre, il dipinto presentava considerevoli e vasti sollevamenti della pellicola pittorica dovuti alla contrazione della fibra lignea causata dall’ambientazione circostante e dall’indebolimento della struttura provocato dall'azione erosiva degli insetti. In seguito, nel corso dei lavori di disinfestazione e restauro che hanno avuto inizio a settembre 2019, l’équipe coordinata dalla professoressa Matteucci dell’Università di Bologna ha condotto una serie di indagini con l'impiego di raggi infrarossi che hanno portato a interessanti risultati. Dopo questa prima fase diagnostica, e con il completamento del restauro a cura della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, la Soprintendenza ha evidenziato l'opportunità di completare le indagini diagnostiche attraverso l'impiego di strumentazione ai raggi X, molto utili al fine di ottenere importanti informazioni circa la tecnica pittorica del Francia.

Le indagini ai raggi X sulle opere d’arte richiedono una competenza e una strumentazione specifiche, difficilmente rinvenibili sul mercato. A tal proposito è stata individuata la “Diagnostica per l’Arte Fabbri” di Davide Bussolari di Campogalliano (Mo), ditta di comprovata esperienza nata a Bologna alla fine degli anni Settanta e da allora, tra le prime in Italia, specializzata in analisi diagnostiche applicate allo studio e alla conservazione dei Beni Culturali. Gestita dal 1999 da Davide Bussolari, ha eseguito indagini diagnostiche su opere d'arte di grande importanza di autori come: Piero della Francesca, Andrea Mantegna, Perugino, Giorgione, Giovanni Bellini, Tiziano Vecellio, Giambattista Tiepolo. Davide Bussolari è anche docente di Diagnostica applicata ai beni culturali all'Accademia di Belle Arti di Bologna.

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