Furti a raffica alcune notti fa nella frazione di Pioppa. I malviventi hanno visitato più di una decina di abitazioni, tutte con i proprietari all'interno che dormivano tranquillamente, ignari di ciò che stava accadendo. Nella frazione ci sono molte case singole, distanziate l'una dall'altra da alcune centinaia di metri.

Il modus operandi dei malviventi è stato il medesimo. Hanno forzato le serrande abbassate grazie a uno strumento da scasso e le hanno fissate per non farle riabbassare, poi con un attrezzo silenziato hanno fatto un buco nell'infisso della finestra, all'incirca dove si trova la maniglia per aprire. Dopo averla aperta si sono introdotti nelle abitazioni e hanno iniziato a mettere sottosopra le stanze in cui i proprietari non dormivano. Hanno tirato fuori vestiti, tovaglie dalla cucina, hanno cercato ovunque per trovare oro, soldi, cellulari e oggetti preziosi. Il bottino, in molti casi, non è stato molto corposo (un cellulare, qualche decina di euro trovate nel portafoglio, scarpe, vestiti...) ma i danni prodotti sono stati moltissimi. E non parliamo solo delle finestre da riparare, ma anche di documenti portati via e poi ritrovati lungo il sentiero della strada (hanno anche rubato un'auto che, però, senza benzina, l'hanno abbandonata  subito dentro un fosso) ma soprattutto del danno psicologico provocato alle vittime dei furti. Essere derubati nella propria casa mentre si dorme è una violazione talmente profonda che lascia un importante strascico di paura e di ansia, capace di far perdere il sonno per parecchio tempo.

Sui furti a catena indagano le forze dell'ordine. Anche se i malviventi sono stati molto abili a far perdere le loro tracce non è detto che qualche telecamera possa aver registrato qualche movimento interessante dal punto di vista investigativo.