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Cronaca

Omicron inizia la sua discesa, e c'è il calo anche dei ricoveri: "Senza vaccini avremmo pagato un tributo pesante"

“I dati della settimana presa a riferimento - commenta Mattia Altini, direttore sanitario di Ausl Romagna – indicano per la prima volta, una diminuzione dei nuovi casi, dopo la costante impennata"

Omicron inizia la sua discesa, emerge chiaramente dal bollettino settimanale che va dal 24 al 30 gennaio, diffuso dall'Ausl Romagna. Nella settimana presa in considerazione, si sono registrate 29.233 positività su un totale di 70.563 tamponi (molecolari e antigenici). C'è un netto calo dei nuovi casi in termini assoluti (-7.948). La scorsa settimana infatti i contagiati romagnoli erano stati 37181. Il tasso di positività è fermo al 41,4%.

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Buone notizie anche sul fronte dei ricoveri, si registra un lieve calo rispetto alla settimana precedente. In totale sono ricoverati 489 pazienti, di cui 29 in terapia intensiva. La scorsa settimana le persone ospedalizzate a causa del virus erano 506, 33 in Terapia intensiva. I nuovi contagi romagnoli appartengono per il 95% alla variante Omicron, e per il 5% alla variante Delta.

Il comprensorio di Cesena in questo momento è alle prese con un focolaio in una casa di riposo. E' netto sul territorio cesenate la discesa dei positivi settimanali che passano da 7336 a 5719. Scendono anche i tassi di incidenza: Rubicone 2757 casi su 100mila abitanti, Cesena Valle Savio 2543 su 100mila abitanti. La nota stonata riguarda probabilmente i decessi: i  Romagna 70 in 7 giorni, nel Cesenate 13 dove c'è il tasso di letalità più basso in Romagna (0,9%).

“I dati della settimana presa a riferimento - commenta Mattia Altini, direttore sanitario di Ausl Romagna – indicano per la prima volta, una diminuzione dei nuovi casi, dopo la costante impennata registrata nelle ultime quattro settimane. Sono in leggera diminuzione  anche i ricoveri totali, sia nei reparti ordinari e che nelle terapie intensive.  Tutto ciò ci conforta e ci auguriamo davvero che sia una tendenza che troverà conferma nelle prossime settimane. Se oggi, dopo settimane intense e impegnative, possiamo tirare un respiro di sollievo lo dobbiamo innanzitutto alla importante copertura vaccinale presente sul nostro territorio, che ha permesso di ridurre l’impatto sui ricoveri ospedalieri. Se i casi che abbiamo registrato in queste settimane li avessimo avuti nella prima ondata, quando non c’erano ancora i vaccini, avremmo pagato un tributo pesante per tassi di mortalità  ed ospedalizzazioni. Questo dobbiamo averlo ben presente e mi rivolgo in particolare alle persone che ancora mancano all’appello nella copertura vaccinale. Non è mai troppo tardi. Se vogliamo cercare di metterci alle spalle la pandemia, ancora in corso, l’unico antidoto è il vaccino. Il traguardo da raggiungere resta quello di aumentare la copertura vaccinale in particolare nei bambini e nei ragazzi che sono la fascia di età con l’incidenza più alta. Molti di loro si stanno vaccinando ma occorre velocizzare. Vogliamo poterci buttare alle spalle questi interminabili e drammatici anni di convivenza con il virus”.

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