Omicidio delle Vigne, c'è anche la sentenza di Appello: confermato l'ergastolo all'assassino
Non si può certo parlare di giustizia lumaca per l'iter processuale che ha portato alla conferma in Appello della condanna all'ergastolo a Giuseppe Di Giacomo
A un anno e mezzo dal tragico omicidio c'è già una sentenza di secondo grado. Non si può certo parlare di giustizia lumaca per l'iter processuale che ha portato alla conferma in Appello della condanna all'ergastolo a Giuseppe Di Giacomo, condannato in secondo grado per l'omicidio delle Vigne. A Di Giacomo, 65 anni, non resta che la strada di un eventuale ricorso in Cassazione. La Corte d'Assise d'Appello di Bologna, presieduta da Orazio Pescatore, lunedì mattina ha sostanzialmente riconfermato l'impianto della dura condanna inflitta dal Tribunale di Forlì, senza attribuire alcuna attenuante generica. L'assassino delle Vigne ha assistito al processo in videoconferenza. Il verdetto è arrivato dopo circa un'ora di camera di consiglio del collegio giudicante. Le motivazioni della sentenza sono state indicate in 45 giorni.
L'omicidio è uno dei fatti più cruenti accaduti a Cesena negli ultimi anni. Il vicino di casa, il 49enne Davide Calbucci, fu raggiunto al culmine di una lite, da una raffica di coltellate - ben 34 i fendenti - all'interno del parco "Fornace Mazzocchi", nel quartiere Vigne, nei pressi del condominio abitato da vittima e omicida. Era la mattina del 19 dicembre del 2020, un giorno che scosse profondamente i residenti del quartiere cesenate. L'avvocato Antonino Lanza ha difeso Di Giacomo anche in appello. Nella sua arringa ha sostenuto l'assenza di premeditazione nel delitto che si è consumato nell'ambito di un rapporto molto deteriorato di vicinato.