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Cronaca

Omicidio alle Vigne, Di Giacomo abbandonato dall'avvocato: cambia la difesa e slitta l'udienza

Nel processo che si sta celebrando davanti alla Corte d'Assise del tribunale di Forlì, come difensore d'ufficio del 65enne, è subentrato l'avvocato Antonino Lanza del foro di Forlì

Nel processo per l'omicidio alle 'Vigne' il 14 settembre era una data molto attesa per l'esame in aula di Giuseppe Di Giacomo, il 65enne sul banco degli imputati. Ma c'è un repentino cambio di programma nel processo che riguarda uno dei fatti più cruenti accaduti a Cesena negli ultimi tempi. Infatti l'avvocato Filippo Raffaelli, che difendeva Di Giacomo, accusato dell'omicidio del vicino di casa, Davide Calbucci, ha rinunciato improvvisamente al mandato. I fatti si riferiscono al 19 dicembre 2020, con la morte del 49enne Calbucci raggiunto da una raffica di coltellate all'interno del parco "Fornace Mazzocchi", dopo l'ennesima lite tra vicini di casa. 

Giuseppe Di Giacomo, 65 anni, rischia l'ergastolo per omicidio aggravato. Nel processo che si sta celebrando davanti alla Corte d'Assise del tribunale di Forlì, come difensore d'ufficio del 65enne, è subentrato l'avvocato Antonino Lanza del foro di Forlì (nella foto). Il legale chiederà un rinvio nell'udienza in programma martedì 14 settembre, in cui era previsto l'esame dell'imputato, ma che a questo punto diventerà un'udienza puramente tecnica.

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Di Giacomo avrebbe dovuto raccontare la sua verità sul fatto, ma l'avvocato Lanza chiederà il rinvio (come è nei suoi diritti) per avere a disposizione alcuni giorni in più per studiare le carte del copioso fascicolo processuale. L'udienza slitterà alla fine di settembre. Il nuovo avvocato la scorsa settimana ha avuto un colloquio con il suo assistito che si trova rinchiuso in carcere, e si è mostrato pentito rispetto a quanto accaduto quella tragica mattina. Nell'ultima udienza dello scorso 12 luglio avevano sflilato davanti alla corte 9 testimoni, tra cui alcuni passanti testimoni oculari del fatto, ma anche la compagna e la figlia dell'imputato, che avevano riferito come Di Giacomo fosse tranquillo quella mattina, ma avevano anche spiegato che da tempo i rapporti con la vittima erano a dir poco tesi.

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