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Cronaca Mercato Saraceno

Ha ucciso la madre a coltellate, il processo al rush finale. Si gioca tutto sulla pericolosità sociale

E' entrata nel rush finale la dolorosa vicenda che riguarda l'omicidio che ha scosso 10 mesi fa la frazione di Bora di Mercato Saraceno. Imputato per omicidio volontario aggravato il 30enne Federico Verdoni

E' entrata nel rush finale la dolorosa vicenda che riguarda l'omicidio che ha scosso 10 mesi fa la frazione di Bora di Mercato Saraceno. Si è svolta giovedì mattina davanti alla corte d'assise del tribunale di Forlì, la prima udienza del giudizio immediato nei confronti di Federico Verdoni. Il 30enne è accusato di omicidio volontario aggravato, l'accusa è di aver ucciso la madre, e si trova attualmente in regime di custodia cautelare in carcere. Giovedì mattina era presente in aula assistito dall'avvocato Marco Moretto. Nell'udienza protagonista il dottor Bartolomei, il consulente tecnico che si è pronunciato, nel corso dell'incidente probatorio, per la incapacità di intendere e di volere del giovane, al momento della tragedia. 

I fatti sono ormai noti, Verdoni la notte del 10 giugno scorso uccise a coltellate la madre Luciana Torri di 69 anni, al culmine di una lite nata per motivi futili nell'appartamento che i due condividevano da tanti anni. In questa triste vicenda non pare essere in discussione, in base alle risultanze emerse e recepite in aula, la incapacità di intendere e volere del 30enne al momento del fatto. Oggetto di valutazione, allo stato attuale, è la pericolosità sociale del ragazzo, infatti la corte ha aggiornato il processo al prossimo 10 maggio per esaminare l'integrazione della valutazione dell'esperto. Poi la discussione e probabilmente la sentenza.

La situazione è la seguente: se Verdoni dovesse essere ritenuto non imputabile, e quindi non punibile, ma socialmente pericoloso, si aprirebbe il ventaglio di ipotesi per la scelta della misura di sicurezza più idonea. Le misure di sicurezza hanno ovviamente lo scopo di impedire la recidiva ma anche di aprire un percorso terapeutico per il destinatario. Quel che è certo che il prossimo 10 maggio si procederà con le arringhe delle parti, accusa e difesa, nel processo non si sono costituite parti civili. Il 10 maggio con ogni probabilità arriverà anche la sentenza.  

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