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Cronaca Cesenatico

Ucciso con un oggetto scagliato contro la testa: al via il processo per omicidio alla nipote

Le condizioni di Benini peggiorarono nel corso del ricovero in ospedale, tanto che i medici non riuscirono alla fine a salvargli la vita, con il decesso avvenuto il 13 maggio del 2018.

Si è aperto il processo con l'accusa di omicidio, nella Corte d'Assise del Tribunale di Forlì, per la morte di Alfredo Benini, l'87enne di Cesenatico che morì a seguito di un'aggressione all'interno della sua abitazione. Benini venne aggredito il 15 ottobre del 2017 nella sua villetta di via Saltarelli, nella parte residenziale di Cesenatico a monte della ferrovia, nel quartiere Madonnina. L'uomo all'epoca dei fatti non perse conoscenza, tanto che si aggirò per strada con una vistosa ferita sanguinante alla testa, chiedendo aiuto, ma non diede indicazioni su chi lo potesse aver aggredito e perché. Da tenere conto anche l'anziana età della vittima e le sue grosse difficoltà visive, oltre allo stordimento causato dal colpo. Le condizioni di Benini peggiorarono nel corso del ricovero in ospedale, tanto che i medici non riuscirono alla fine a salvargli la vita, con il decesso avvenuto il 13 maggio del 2018. Per quest'episodio si trova a processo la nipote, Paola Benini di 56 anni. Con ogni probabilità il movente è di carattere economico, in quanto la Benini temeva di essere esclusa dall'eredità e già in passato c'erano stati dissapori legati a questo aspetto.

I carabinieri arrivarono all'arresto della donna alcuni mesi dopo, a marzo, quando l'anziano non era ancora deceduto. La nipote deve rispondere del reato di omicidio volontario, secondo la Procura innescato da motivi economici. L'accusa è rappresentata dal pm Sara Posa. L'imputata è difesa dagli avvocati Flora Mattiello di Cesena e Francesco Pisciotti di Rimini. L'udienza si è svolta giovedì mattina a Forlì (presidente del collegio Rossella Talia e Marco De Leva giudice a latere). Nel processo sono presenti come parti civili gli altri familiari di Alfredo - i fratelli, la sorella e alcuni nipoti - rappresentati dagli avvocati Raffaele Pacifico e Simona Arrigoni. L'87enne venne ucciso con un oggetto contundente scagliato contro il cranio, arma del delitto che non è stata mai ritrovata. 

Nella prima udienza in tribunale, durata alcune ore, hanno prestato la loro testimonianza i primi ad essere intervenuti pochi minuti dopo la violentissima aggressione: tre passanti e i carabinieri di pattuglia, assieme al tenente Alessandrelli, il vice-comandante della compagnia carabinieri di Cesenatico. Fin dalle prime testimonianze è emerso che l'aggressione sarebbe iniziata all'interno dell'abitazione, date le numerose tracce ematiche presenti all'interno, e che non si poteva delineare lo scenario della “rapina finita male”, dal momento che non sarebbe emerso nessun ammanco tra i beni con un minimo di valore dell'anziano, né segni come cassetti rivoltati e disordine. Il prossimo 11 febbraio si terrà la prossima udienza, che sarà incentrata sull'audizione dei periti, quello nominato dalla Procura e quello nominato dalle parti civili. La prossima udienza sarà importante per ricostruire la dinamica della violenta aggressione, che a distanza di mesi ha portato alla morte di Alfredo Benini.

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