rotate-mobile
Cronaca

Sette omicidi di donne in pochi anni: i casi che hanno insanguinato il Cesenate

Sette omicidi nel giro di cinque anni: vittime sempre loro, le donne, uccise nella gran parte dei casi per mano dei loro compagni che erano diventati “ex” o stavano per diventarlo. E' drammatica e inquietante la scia di morte

Sette omicidi nel giro di cinque anni: vittime sempre loro, le donne, uccise nella gran parte dei casi per mano dei loro compagni che erano diventati “ex” o stavano per diventarlo. E' drammatica e inquietante la scia di morte che prende il nome di “femminicidio”. Nel solo territorio di Cesena e dintorni, un fazzoletto di terra che va da Cesenatico a Longiano, passando per la città si è verificata una catena ininterrotta di violenze estreme nei confronti delle donne. Con la morte di Nadia Salami, le donne morte salgono a sette nel giro di 5 anni: 5 morte per mano dei loro ex compagni, una dal figlio e un'altra da una vicina di casa. In ben tre episodi la triste storia si conclude con il suicidio dell'omicida, mentre in altri due casi questo tenta di togliersi la vita, senza riuscirvi.

NADIA - E' di domenica sera la morte, davanti ai figli piccoli di 2, 3 e 4 anni di Nadia Salami, marocchina di 35 anni, uccisa dal compagno da cui si stava separando, Rachid Rahali. Sembra una domenica sera relativamente felice: lui posta su Facebook una serie di foto mentre gioca coi suoi bambini. Dopo un paio d'ore l'aggressione mortale, con un coltello, contro la donna, al culmine di un litigio. La donna è stata colpita da 3-4 coltellate che non le hanno lasciato scampo. Lui chiama il 118 e attende i carabinieri in lacrime, che lo arrestano. Ma la scia è lunga.

> LA CASA DELL'OMICIDIO: IL VIDEO
> IL RACCONTO DEI VICINI
> IL COMUNE SI PREDE CURA DEI 3 BIMBI


ELEONORA - Si inizia nell'ottobre del 2010, quando muore Eleonora Liberatore, uccisa a coltellate dall’ex convivente Sokol Pirra in un bar di Villalta. La scena non è passata inosservata visto che nel locale c’erano diversi clienti. Un delitto che la cronache rubricano come “passionale”, per quanto è stato sconclusionato, ma efferato. L'omicida scappa poi per le campagne e tenta il suicidio per folgorazione, salendo su un palo della luce. Si procura una lacerazione ad un braccio che gli costerà l’amputazione. Eleonora aveva 37 anni e viveva con Pirra in un appartamento del centro, ma la relazione tra i due era agli sgoccioli, tanto che la ragazza aveva deciso di portare via le sue cose dall’abitazione. Un gesto inaccettabile per l’ex compagno.

STEFANIA - Resta impresso nella memoria dei cesenati l'omicidio di Stefania Garattoni, nel marzo del 2011, una ragazza appena ventenne. Anche qui, l’elemento scatenante è stata la relazione finita con un ragazzo, Luca Lorenzini di 28 anni che, in un raptus omicida, strappa alla vita la studentessa mentre sta uscendo dalla sede di un corso di formazione professionale in viale Mazzoni. Per colpirla, a due passi dal Piazza del Popolo, ha utilizzato un coltello. Il fatto che la ragazza non fosse sola ma con le compagne di studi non ha fermato la sua mano assassina. Anche Lorenzini tenta la fuga ma solo per poche ore, finché gli uomini del commissariato di Polizia lo fermano. Una volta trasferito dal carcere di Forlì a quello di Rimini, tenta il suicidio per soffocamento.

GAETANA - Poi ad ottobre sempre 2011 l’omicidio-suicidio a Crocetta di Longiano. Luca della Valle, di 49 anni, ha prima strangolato la sua ex compagna, Gaetana Dama e poi si è tolto la vita impiccandosi a pochi metri di distanza. Anche in questo caso il carnefice non poteva accettare la fine della relazione indebolita già da tempo dalla sua gelosia.

WALLY – In centro a Cesena muore, picchiata e soffocata, Wally Urbini, anziana di 89 anni. La donna è stata trovata morta nella sua casa di via Sostegni nel febbraio 2012. Le brevi indagini sono riuscite ad accertare in poco tempo la mano che ha ucciso l'anziana. In questo caso si tratta di un'altra donna, sua vicina di casa e conoscente, Amina Tourabe. Il delitto sarebbe maturato nella mente malata dell'assassina per impossessarsi degli oggetti della vittima e farne sfoggio nei suoi viaggi in Marocco.

SABRINA – Pochi mesi più tardi, nel maggio del 2012 un omicidio che sembra uscito da una sceneggiatura di un film americano, purtroppo tutto vero. Ad essere stata uccisa è Sabrina Blotti, di origini pugliesi, 45 anni, colpita da tre colpi di pistola. Il fatto è avvenuto di prima mattina in via Mameli, all'altezza del civico 320. La donna ferita è stata immediatamente soccorsa dai sanitari del “118”, ma nonostante i tentativi disperati di rianimarla dopo qualche minuto non c'era più nulla da fare. Il killer, Gaetano Delle Foglie, nella fuga si asserraglia all'interno del duomo di Cervia. Seduto nei pressi dell'altare con in mano la pistola che, ogni tanto, si punta al petto e al volto, ingaggia una trattativa lunga ore con procuratori e carabinieri. Alla fine si toglie la vita nella stessa chiesa.

GIULIANA – Nel settembre del 2012 ancora una donna uccisa, per mano di un uomo di famiglia. Questa volta il figlio. E’ stata una parente a scoprire il giorno dopo i corpi di madre e figlio. In un condominio di Sarsina, all’angolo tra via XXVIII Settembre e via Cristofaroni, risuonano tre spari di cui due ravvicinati. Samuele Matassoni, un 36enne senza lavoro, uccide la propria madre Giuliana Marini di 77 anni. La accudiva perchè allettata per gravi problemi di salute. L’ha uccisa con due colpi di fucile al volto, poi lo ha infilato nella propria bocca e ha fatto fuoco.

Duro il commento dell'associazione Linea Rosa: "Un ennesimo caso di femminicidio che ha insanguinato il nostro territorio, le vite dei figli segnate per sempre dall’atto estremo di violenza che un uomo può agire contro una donna- dichiara, Alessandra Bagnara, presidentessa di Linea Rosa-. In base ai dati statistici raccolti dalla Casa delle Donne di Bologna, in Italia una donna  muore assassinata dal partner ogni due/tre giorni.  Sono oltre 100 le donne che ogni anno, dopo anni di violenze e stalking vengono assassinate per mano di un familiare, oppure mentre stanno affrontando la separazione. Il fenomeno della violenza di genere, segna idelebilmente, come in questo caso, le vite dei figli che assistono a quella che in molti casi è un’escalation di episodi violenti, dove la donna anche quando si separa dal compagno/marito maltrattante non riesce a sfuggire all’ira dell’uomo che si sente privato del suo potere e agisce l’atto di violenza estrema uccidendola.
L’impegno dei Centri antiviolenza come Linea Rosa è sempre e comunque rivolto alla tutela della donna, ma uno sforzo maggiore, negli ultimi anni viene svolto nell’impegno al contrasto della violenza di genere, per mantenere alta l’attenzione della società sul tema del maltrattamento, investendo molte risorse in formazioni ad hoc in particolare rivolte alle giovani generazioni,  confidando in un progressivo, seppur lento cambiamento culturale".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sette omicidi di donne in pochi anni: i casi che hanno insanguinato il Cesenate

CesenaToday è in caricamento