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Cronaca Cesenatico

Mandar "a quel paese" un vigile può costare caro: oltre mille euro di risarcimento

Mandare "a quel paese" un vigile può costare caro. Chissà perché, ma spesso le regole della buona educazione - al di là degli obblighi del codice della strada - spesso si "congelano" quando si entra nell'abitacolo della macchina, e ancor di più se ci si indirizza ad un controllore del traffico cittadino

Mandare “a quel paese” un vigile può costare caro. Chissà perché, ma spesso le regole della buona educazione – al di là degli obblighi del codice della strada – spesso si “congelano” quando si entra nell’abitacolo della macchina, e ancor di più se ci si indirizza ad un controllore del traffico cittadino. Ma non sempre la si passa liscia. Ne sa qualcosa un 54enne di Cesenatico che ha dovuto risarcire circa mille euro all’ispettore e al corpo della Polizia Municipale per evitare un processo per oltraggio a pubblico ufficiale.
 

Era piena estate e si preparava la Notte Rosa. L’automobilista in questione passò in un tratto di strada interdetto al traffico con la transenna. Tuttavia il vigile lo “beccò” e tentò di fermarlo per redarguirlo. Non solo l’automobilista non si fermò, ma anzi con un gesto stizzito mando “a quel paese” il vigile. Certo, tv e politica non sono buoni maestri, se si pensa che il “vaffa” è ormai comunemente usato da politici di tutti gli schieramenti, utilizzato anche recentemente per la bocciatura del referendum relativo alla legge Fornero. Però non si può e può rappresentare un oltraggio.
 

Per questo il soggetto in questione, per non ritrovarsi in mezzo ad un processo penale (con un esborso sicuramente maggiore tra avvocati, bolli ed altro) ha optato per un risarcimento, che è stato accettato dalle parti lese. Il risarcimento a beneficio del vigile è stato tramutato in beneficenza appena arrivato.

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