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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Obesità infantile, in una ricerca la giusta ricetta per sconfiggerla

Il progetto ha interessato un campione di 17 scuole per un totale di 439 bambini: 9 scuole hanno ricevuto l'intervento, mentre le restanti 8 scuole hanno rappresentato il "senza intervent) allo scopo di poter confrontare gli eventuali cambiamenti

Il numero dei bambini in sovrappeso e obesi, in età prescolare, presenta un forte aumento passando dai 2 ai 5 anni di età. Sono inoltre frequenti in famiglia comportamenti sbagliati, come uno scarso consumo di frutta e verdura, un’eccessiva esposizione alla TV associata ad una scarsa quantità di tempo dedicato al gioco attivo all’aperto.

Per prevenire l’obesità infantile e promuovere fin dall’infanzia stili di vita sani, la Pediatria di Comunità di Cesena, con il sostegno prezioso di Orogel e la collaborazione dei Pediatri di famiglia, delle Scuole d’infanzia del Comune di Cesena e della UISP, ha promosso nel 2012 il progetto biennale di prevenzione e sostegno di buone pratiche salutari che ha preso il nome di “5210 Messaggi in codice per crescere in salute”.

L’obiettivo del progetto, ideato e curato dal dr. Maurizio Iaia, pediatra di comunità e di famiglia di Cesena, è quello di favorire attraverso un intervento educativo, rivolto a bambini di 3 anni frequentanti il primo anno di scuola d’infanzia, l’adozione di 4 comportamenti protettivi contro il rischio obesità, indicati dall’acronimo 5210: cinque porzioni al giorno di frutta e verdura; due o più ore al giorno di gioco attivo all’aperto; non più di un’ora al giorno di esposizione al video; zero bevande zuccherate.

Obesità infantile, come sconfiggerla (Foto Davide Sapone)

IL PROGETTO.

Il progetto ha interessato un campione di 17 scuole per un totale di 439 bambini: 9 scuole hanno ricevuto l’intervento (“gruppo intervento”), mentre le restanti 8 scuole hanno rappresentato il “gruppo di controllo” (senza intervento) allo scopo di poter confrontare gli eventuali cambiamenti prodotti dopo sei mesi e dopo 12 mesi dalla fine del progetto. Dopo un’analisi iniziale per valutare le abitudini alimentari e motorie nel contesto familiare è stato realizzato l’intervento della durata di 6 mesi, centrato sia sulla famiglia che sulla scuola

PIU' MOVIMENTO E MENO BEVANDE ZUCCHERATE

Alla prima valutazione eseguita sei mesi dopo la fine dell’intervento (Ott/Nov 2013), si è evidenziato un risultato decisamente positivo: i bambini del “gruppo intervento” hanno migliorato significativamente il loro punteggio complessivo nei 4 comportamenti protettivi contro l’obesità. Ora i bambini del gruppo intervento hanno il doppio delle probabilità di assumere comportamenti corretti, collocandosi nella fascia di rischio più bassa.

Tale esito favorevole deriva soprattutto da un miglioramento in 2 comportamenti su 4: consumo di bevande zuccherate e quantità di gioco all’aperto. A tale proposito, la probabilità di non consumare per niente bevande zuccherate è risultata 3 volte più alta nei bambini del gruppo intervento mentre la probabilità di giocare all’aperto due o più ore al giorno è risultata doppia rispetto al gruppo controllo.

PIU' FRUTTA E VERDURA

Il comportamento “consumo di frutta e verdura” risulta un po’ migliorato in entrambi i gruppi (senza differenze significative) per quanto riguarda la percentuale di bambini che consumano 4 o più porzioni al dì. Inoltre nel gruppo sottoposto all’intervento educativo si è avuto un aumento dell’8.3%, rispetto ai valori di partenza, dei bambini che consumano almeno 2-3 porzioni al dì di frutta e verdura, mentre è diminuita dell’11% la percentuale di bambini che ne consumano poco o niente (da 0 a 1 porzione al dì). Tale indicatore dimostra che vi è stato uno spostamento in senso positivo della percentuale di bambini che da un consumo scarso/nullo (0-1 porzione al di’) sono passati ad un consumo moderato (2-3 porzioni al dì). Un trend negativo nel consumo moderato di frutta e verdura si è invece osservato nel gruppo controllo.

MA LA TV E' PROPRIO DIFFICILE SPEGNERLA...

Il comportamento meno influenzato dall’intervento è stato quello del tempo di esposizione allo schermo: entrambi i gruppi sono lievemente peggiorati senza differenze significative fra di essi. Questo comportamento si è confermato il più difficile da modificare anche per il fatto che è dimostrato in letteratura che con l’aumentare dell’età dei bambini vi è sempre un corrispondente aumento di esposizione alla TV.

In definitiva, il progetto 5210, realizzato in rete da pediatri di famiglia, infermiere pediatriche territoriali e insegnanti di scuole d’infanzia, facilmente riproducibile nella routine operativa territoriale, ha evidenziato risultati preliminari promettenti nel promuovere stili di vita salutari in età prescolare.

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