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Coronavirus e obbligo vaccinale, Bonaccini: "Serve una discussione a livello europeo"

Bonaccini è intervenuto anche in merito all'aumento dei contagi tra bimbi e giovani. Sulle quarantene a scuola "si e' trovata una mediazione e credo sia una mediazione giusta"

Una discussione a livello europeo sull'obbligo vaccinale "e' benvenuta". Il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, accoglie l'appello arrivato da Ursula Von Der Leyen: si' ad una valutazione dell'obbligo di vaccinazione anti-Covid tra gli Stati europei. "Se ci fosse una decisione a livello europeo sarebbe più utile di una decisione 'arlecchino' - ha affermato il governatore a Omnibus, su La7 - e' una discussione che credo sia giusto affrontare da parte dell'Europa e degli Stati". L'introduzione del Super Green Pass, ha proseguito, "serve proprio a dare una spinta alle nuove vaccinazioni e tutto sommato qualcosa si sta muovendo, per accelerare sulle terze dosi e cercare di introdurre per le attività che hanno pagato di più durante la pandemia, dalla ristorazione ai bar, dalla cultura allo sport e al turismo, una via di accesso privilegiata per coloro che sono vaccinati con ciclo completo o guariti". Dopodiché, prosegue Bonaccini, una discussione sull'obbligo vaccinale a livello europeo "merita di essere affrontata e valutata".

Bonaccini è intervenuto anche in merito all'aumento dei contagi tra bimbi e giovani. Sulle quarantene a scuola "si e' trovata una mediazione e credo sia una mediazione giusta. Certo, bisogna aumentare i tracciamenti, bisogna aumentare i controlli. Sono d'accordo con quello che ha deciso Draghi, noi come Regione Emilia-Romagna avevamo posto il tema; non sembrava giusto e non sembrava utile che un solo contagiato dovesse far tornare in Dad l'intera classe". Altra tematica riguarda la sanità. "Se fossi nel Governo mi preoccuperei di due cose", è la premessa: in primo luogo "darei un po' più di soldi alle Regioni, perché dobbiamo aumentare le vaccinazioni, contrastare la pandemia, aumentare i posti letto in reparti Covid e terapie intensive e provare a recuperare le liste d'attesa che si sono allungate".

"Noi - ribadisce il governatore - abbiamo bisogno di risorse, non è che possiamo domandarci un giorno per l'altro se spendere un euro o un euro e mezzo in più o in meno. Nel momento in cui dobbiamo produrre ulteriori sforzi ci serve una mano ulteriore perché altrimenti rischiano persino di pagare quelli che hanno più sanità pubblica". L'alta cosa che farei, aggiunge poi Bonaccini, "è domandarmi come fare ad aumentare la dotazione di infermieri o di medici di medicina generale", visto che spesso ai concorsi non si riescono ad assegnare tutti i posti a disposizione. Ad esempio, si è chiestoBonaccini, "ha ancora senso l'accesso a numero chiuso alla facoltà di Medicina?" (fonte Dire)
 

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