Nuovo indirizzo e nuova sede distaccata per l'istituto agrario? Cgil: "Non c'è stato nessun confronto"
I sindacati criticano "la dirigenza e l’ente locale, che non hanno inteso aprire nessun confronto con le organizzazioni sindacali, considerate le ricadute che questa scelta, qualora trovi accoglimento, potrà avere per i lavoratori"
La Flc Cgil di Forlì-Cesena e la Cgil di Cesena in questi giorni hanno ricevuto conferma della richiesta dell’Istituto Tecnico Agrario Garibaldi Da Vinci di Cesena di attivare nell'anno scolastico 2022/2023 l'indirizzo professionale "Gestione delle acque e risanamento ambientale" con relativa apertura di una sede distaccata nel comune di Mercato Saraceno. I sindacati criticano "la dirigenza e l’ente locale, che non hanno inteso aprire nessun confronto con le organizzazioni sindacali, considerate le ricadute che questa scelta, qualora trovi accoglimento, potrà avere per i lavoratori sui quali verranno scaricate tutte le conseguenze organizzative e didattiche. Il mancato coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e di un dibattito pubblico e trasparente per discutere, tra le altre cose, dei dati relativi all’andamento demografico della vallata e dei territori confinanti del Casentinese, sono lesioni importanti che impediscono nei fatti una riflessione ragionata e complessiva sulle esigenze del territorio".
Prosegue la Cgil: "In sede di Conferenza Provinciale, convocata per il 19 novembre, motiveremo le nostre ragioni in ordine al metodo e al merito oltre a chiedere un confronto e una discussione attenta con tutti i soggetti coinvolti, sulle concrete ricadute di tale scelta che sono oggetto di preoccupazione. Anticipiamo che in quella sede, faremo la proposta di istituire un tavolo di lavoro e di confronto per valutare, nel complesso, le esigenze in merito all'offerta didattica e formativa di tutta la vallata del Savio".
"La prospettiva potrebbe essere - conclude il sindacato - l’istituzione di un polo scolastico nella vallata, per noi possibile soluzione per dare risposte adeguate alle esigenze di quei territori, alternativa a quella adottata negli ultimi anni dove Istituzioni scolastiche ed enti locali hanno lavorato in ordine sparso e, apparentemente, più motivati da esigenze competitive che non da un reale interesse pubblico".