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Cronaca

Riapre la campagna abbonamenti per il Teatro Bonci: tutti gli appuntamenti della nuova stagione

Da ottobre fino al mese di aprile, sono in programma a Cesena 58 giornate di spettacolo, di cui 5 prime nazionali

Riparte venerdì 1 luglio la campagna abbonamenti del Teatro Bonci in vista della stagione 2022-23. Saranno tre gli abbonamenti sottoscrivibili: quello da 8 spettacoli, da 12 e il Bonci omnibus che comprende tutti gli spettacoli della stagione, 24 titoli tra danza, concerti e teatro. Si torna alla normalità dopo i due anni segnati dalle restrizioni anti-Covid: "Chi aveva l'abbonamento fisso nella stagione 2019/20 può riconfermare lo stesso posto che aveva allora e ha la prelazione fino al 12 luglio - afferma la coordinatrice del Teatro Cosetta Nicolini -, dal giorno dopo partiamo coi nuovi abbonamenti al posto fisso". Confermate anche le card a posto libero, mediante le quali i titolari possono scegliere ciò che vogliono dal cartellone stagionale: "Vogliamo dare la possibilità agli spettatori di creare il proprio viaggio all'interno della programmazione" spiega Nicolini. La campagna abbonamenti proseguirà fino al 2 agosto, le biglietterie riapriranno poi il 6 settembre ma durante la pausa estiva sarà possibile acquistare le card online (sul sito di Vivaticket e su cesena.emiliaromagnateatro.com).

Il nuovo programma 

Il cartellone 22-23 è una composizione che accoglie artisti di molteplici discipline, stili, culture, origini, ricerche e generazioni in un unico disegno: con il desiderio di incontrare i tanti pubblici del Teatro Bonci, sia mostrando il meglio della tradizione musicale e teatrale che proponendo esperienze nuove e occasioni inattese. Da ottobre fino al mese di aprile, sono in programma a Cesena 58 giornate di spettacolo, di cui 5 prime nazionali. Fra queste, 3 produzioni ERT: Lazarus, il testamento artistico di David Bowie, diretto e adattato per la prima volta in italiano da Valter Malosti con la collaborazione del drammaturgo irlandese Enda Walsh, autore insieme a Bowie di questo originale oggetto di teatro musicale, protagonista un inedito Manuel Agnelli; Voglio soltanto le ossa dell’artista cesenate Giacomo Garaffoni, recente vincitore della Biennale College Teatro - Autori under 40 (2021-2022), che per la sua prima regia teatrale ricostruisce la storia di Cristina Golinucci, a 30 anni dalla scomparsa; Romeo e Giulietta nell’allestimento di Michelangelo Campanale, una coproduzione col Teatro Excelsior di Bucarest. ERT coproduce anche le opere di maestri della scena come i registi Romeo Castellucci (Bros), Massimo Popolizio (Uno sguardo dal ponte) e Roberto Andò (che dirige Andrea Renzi, Paolo Mazzarelli, Roberto De Francesco, Gea Martire in Ferito a morte).
Sono ospitalità internazionali in prima nazionale, invece, Hokuspokus, il nuovo lavoro di Familie Flöz, prestigiosa compagnia berlinese emblema del teatro di figura europeo, e El elogio de la fisura, il primo pezzo coreografico di Lorena Nogal, performer del collettivo catalano La Veronal, previsto nell’ambito di VIE Festival e di Carne, la nuova rassegna di danza di ERT con il focus sulla drammaturgia fisica a cura di Michela Lucenti (artista associata del nuovo triennio che a Cesena porterà la nuova creazione Karnival prodotta da ERT). Valter Malosti presenta la produzione ERT I due gemelli veneziani, con i talentuosi Marco Foschi, Danilo Nigrelli, Marco Manchisi e Irene Petris.

Fra gli ospiti italiani, nomi quali Silvio Orlando, Emma Dante, Claudia Castellucci, Lella Costa, Flavia Mastrella e Antonio Rezza. Fra gli internazionali, l’ungherese, francese d’adozione, Josef Nadj, punto di riferimento della coreografia contemporanea europea; La Veronal, celebre collettivo catalano formato da personalità provenienti dalla danza contemporanea, dal cinema, dalla fotografia e dalla letteratura, diretto dal coreografo Marcos Morau; la regista tedesca Susanne Kennedy, tra le più acclamate a livello europeo, con i creatori multimediali Markus Selg e Rodrik Biersteker; i Pockemon Crew, nuova generazione della danza hip-hop francese e mondiale. Al centro del cartellone musicale tornano le grandi orchestre: dalla Filarmonica Arturo Toscanini con il magnifico pianista Ivo Pogorelich, che interpreta Rachmaninov e Prokof'ev, ai giovani talenti de La Toscanini Next con un repertorio entusiasmante di musica da film; i Sentieri Selvaggi di Carlo Boccadoro che presentano per la prima volta tre brani di Franco Battiato mai eseguiti prima in concerto e tre pezzi di Nyman scritti proprio per il gruppo; dall’Orchestra Corelli agli ensemble del Conservatorio Bruno Maderna e del Conservatorio Guido Cantelli di Novara, fino alla Maderna Wind Orchestra. Ospiti solisti di primo piano, oltre a Pogorelich, Mario Brunello, Giuseppe Albanese e Alfredo Persichilli. A questo calendario si aggiungerà la programmazione per le scuole e le famiglie.

Gli spettacoli: teatro e danza

La stagione al Teatro Bonci si apre nell’ambito di VIE Festival, il 9 ottobre con Opening Night, ultimo lavoro del celebre collettivo catalano diretto dal coreografo Marcos Morau, La Veronal, di recente consacrato sulla scena internazionale dal Festival di Avignone. Nelle sue creazioni le diverse discipline s'incontrano come in un’opera d’arte totale, costruendo mondi e paesaggi immaginari che fondono movimento, musica e immagine. Lo spettacolo è un omaggio struggente al mondo del teatro, ispirato alle atmosfere eleganti dell’omonimo film di John Cassavetes. Nei giorni precedenti, VIE programma due eventi in altri spazi cittadini: il 7 e l’8 ottobre, all’Ex Chiesa
dello Spirito Santo, la prima nazionale di El elogio de la fisura di Lorena Nogal, performer catalana che da anni fa parte del collettivo La Veronal e che qui si presenta come coreografa; l’8 e il 9 ottobre, al Teatro Comandini, I AM (VR) della regista tedesca Susanne Kennedy, Premio Europa per il Teatro 2017, una tra le figure più originali della scena internazionale, la cui opera è arrivata in Italia per la prima volta quest’anno. Insieme all’artista multimediale Markus Selg e in collaborazione con Rodrik Biersteker – noto per l’uso del linguaggio video e di tecnologie interattive in contesti performativi – Kennedy esplora una nuova dimensione immersiva del teatro in cui i singoli spettatori sono invitati a tuffarsi in un mondo virtuale attraverso un visore.

Il 22 e 23 ottobre arriva sul palcoscenico cesenate I due gemelli veneziani di Carlo Goldoni con la regia di Valter Malosti, produzione di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, TPE – Teatro Piemonte Europa, Teatro Stabile del Veneto e Teatro Metastasio di Prato: una macchina del divertimento concepita da un geniale uomo di teatro ma anche una farsa nera, eversiva, inquietante, sulla famiglia, l’identità e l’amore. Con la drammaturga Angela Demattè Valter Malosti ha compiuto un affascinante viaggio nel laboratorio linguistico goldoniano ottenendo una sorta di lingua ritrovata che fa esplodere il gioco degli attori, fra cui Marco Foschi, Danilo Nigrelli, Marco Manchisi e Irene Petris.

Dal 3 al 6 novembre Silvio Orlando, uno dei volti più amati del cinema italiano, David di Donatello 2022 come Miglior attore protagonista in Ariaferma, ci conduce dentro le pagine del romanzo Premio Goncourt nel 1975 dello scrittore francese Romain Gary, La vita davanti a sé. Il protagonista, interpretato da Orlando, è un bambino arabo di dieci anni che vive nel quartiere multietnico di Belleville nella pensione di un’anziana ex prostituta ebrea: un racconto attualissimo, che mette in luce le aporie di un’Europa piccola e claustrofobica, affrontando il tema della
convivenza tra culture, religioni e stili di vita diversi. Romeo Castellucci, il regista cesenate tra i fondatori della Societas noto in tutto il mondo per la potenza trasformativa del suo teatro, presenta l’11 e il 12 novembre Bros, coprodotto da ERT e altre 12 realtà internazionali: una riflessione sul rapporto con la Legge, sulla responsabilità individuale e collettiva, in cui un gruppo di uomini anonimi in divisa da poliziotto assume il compito dell’“attore”, eseguendo scrupolosamente gli ordini ricevuti in tempo reale da un dispositivo auricolare. Una produzione ERT in prima assoluta (dal 25 al 27 novembre) è Voglio soltanto le ossa del cesenate Giacomo Garaffoni, premiato come autore alla Biennale di Venezia nel 2021-22, al suo debutto alla regia: in occasione della Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, lo spettacolo ricostruisce la storia di Cristina Golinucci, scomparsa a Cesena nel 1992, convocando la comunità cittadina per un atto di coinvolgimento quasi fisico in questa oscura vicenda, come una tragedia contemporanea.

La regista Serena Sinigaglia sceglie Lella Costa e Elia Schilton per il nuovo spettacolo, in scena il 6 e il 7 dicembre, tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore statunitense Kent Haruf, una delle voci che hanno segnato la letteratura americana contemporanea. Dal bestseller, uscito postumo in Italia nel 2017 per NN Editore, divenuto anche un film con Jane Fonda e Robert Redford, una riflessione sul desiderio di vicinanza che non ha età. Michela Lucenti, coreografa pluripremiata, chiamata nel 2007 da Ismael Ivo alla Biennale Danza di Venezia, presenta il 14 dicembre l’ultimo lavoro, prodotto da ERT, TPE – Teatro Piemonte Europa e CSS Teatro stabile di innovazione del FVG: con il suo stile di movimento narrativo a forte impronta etica, che ha fatto di Balletto Civile una delle più originali compagnie oggi presenti in Italia, Karnival va a indagare un rito popolare capace di esprimere il rinnovamento attraverso il sovvertimento e con la maschera di mettere a nudo la società. Una tenace sfida al senso comune, dove il corpo è l’unica verità. Danza, teatro e canto si integrano in una sorta di Teatro Noh occidentale, scandito da una partitura ritmica suonata dal vivo.

Per iniziare la notte di Capodanno il Bonci invita la città a teatro: in arrivo dalla Francia, i Pockemon Crew, la nuova generazione dell’hip-hop mondiale. Coniugando virtuosismo acrobatico e poesia, il sensazionale gruppo guidato da Riyad Fhgani rende il suo appassionato omaggio al cinema musicale degli anni ’30 e ’40: Ciak si Gira! (in scena il 30 e 31 dicembre) richiama in vita la “golden age” hollywoodiana delle commedie in bianco e nero con Fred Astaire, Gene Kelly, Vincent Minelli e Stanley Donen. Il 2023 si inaugura con Familie Flöz, la compagnia berlinese emblema del teatro di figura europeo che ha conquistato la critica internazionale, con migliaia di repliche in 43 paesi: il 7 e l'8 gennaio debutta in prima nazionale a Cesena Hokuspokus. Un’occasione per immergersi nel mondo divertente e squinternato di questi artisti che hanno fatto delle maschere sproporzionate e una serie di personaggi archetipici il tratto distintivo di spettacoli ironici, pieni di umanità e poesia. Dopo la personale dedicata alle sue creazioni di teatro ragazzi nella scorsa stagione, dal 12 al 15 gennaio torna Emma Dante, con Pupo di zucchero: con potenza visionaria, la regista evoca uno dei testi più iconici della nostra tradizione narrativa, Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile, per restituire un ritratto grottesco della famiglia di oggi, in un cupo e ironico affresco del nostro tempo.

Josef Nadj, l’artista ungherese, francese d’adozione, punto di riferimento della coreografia contemporanea europea, presenta il 22 gennaio il suo più recente lavoro, OMMA, creato insieme a danzatori provenienti da Mali, Senegal, Costa Ivoriana, Burkina Faso e i due Congos. Otto straordinari performer, sempre in scena, per formare un corpo plurale in cui ognuno afferma il proprio linguaggio e la propria identità: una danza intesa come strumento primordiale capace di farci ritrovare le origini dell’umano.
Roberto Andò, regista di teatro e cinema, romanziere, sceneggiatore siciliano attualmente direttore artistico del Teatro di Napoli, si affida alla scrittura di Emanuele Trevi per tradurre sulla scena Ferito a morte, il libro Premio Strega nel 1961 di Raffaele La Capria (scomparso da pochi giorni): un inno alla giovinezza e all’amicizia, diventato presto un classico, in scena a Cesena dal 26 al 29 gennaio. Una co-produzione di Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e Fondazione Campania dei Festival, interpretata, tra gli altri, da Roberto De Francesco, Gea Martire, Andrea Renzi e Paolo Mazzarelli. Produzione di ERT, La Luna nel Letto e Teatro Excelsior di Bucarest, Romeo e Giulietta con l’adattamento e la regia di Michelangelo Campanale è in prima assoluta dal 9 al 12 febbraio: la compagnia pugliese, due volte Premio Eolo Award per i migliori spettacoli italiani rivolti alle nuove generazioni, affronta con il suo stile immaginifico il dramma di Shakespeare sull’amore. Due fazioni, i Capuleti italiani e i Montecchi rumeni, due culture che si incontrano e si scontrano, su una linea molto sottile fra integrazione e disintegrazione reciproca.

Il 17 febbraio è la volta de La nuova Abitudine: Claudia Castellucci, Leone d’Argento alla Biennale Danza 2020, guida la compagnia Mòra, nata in seno alla Societas di cui è cofondatrice, in un rito antico per corpi contemporanei, scandito dal canto tradizionale russo Znamenny del Coro musicaAeterna. Armonizzando gesto e voce, lo spettacolo compone la liturgia di una danza che attinge a una misteriosa conoscenza “primitiva” del corpo. Massimo Popolizio dirige e interpreta Uno sguardo dal ponte (dal 23 al 26 febbraio), il dramma della gelosia di Arthur Miller, ambientato nella comunità di immigrati siciliani a Brooklyn: un grande affresco sociale ma anche il ritratto di un uomo onesto, compromesso da una incestuosa passione erotica. Il testo solleva questioni attualissime, come la fuga dalla povertà, le tensioni dell’immigrazione clandestina e l’affetto morboso all’interno della famiglia. Un racconto teatrale con la potenza espressiva di un film, prodotto dalla Compagnia Umberto Orsini con Teatro di Roma – Teatro Nazionale ed Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale. Arriva a Cesena in prima assoluta dal 22 al 26 marzo Lazarus, il testamento artistico di David Bowie, diretto e adattato per la prima volta in italiano da Valter Malosti, insieme al drammaturgo irlandese Enda Walsh, autore con Bowie di questo originale oggetto di teatro musicale. Protagonista il cantautore e frontman degli Afterhours, Manuel Agnelli, recentemente vincitore del David di Donatello e Nastro d’Argento per la canzone La profondità degli abissi del film Diabolik dei fratelli Manetti. La prima rappresentazione di Lazarus al New York Theatre Workshop è anche stata l’ultima apparizione pubblica di Bowie che sarebbe scomparso poco più di un mese dopo, il 10 gennaio 2016. La colonna sonora include numerosi fra i pezzi più celebri del Duca Bianco e quattro pezzi scritti apposta per questa opera-rock, legati in modo da costruire una frammentata e affascinante drammaturgia parallela, tra cui il brano che dà il titolo allo spettacolo. Le vicende del perturbante alieno Newton dello storico romanzo L’uomo che cadde sulla Terra di Walter Tevis – personaggio che Bowie interpretò nell’omonimo film di Nicolas Roeg e che riaffiora periodicamente, come un ossessionante fantasma, nella sua storia artistica – danno origine a questa opera rock: una sorta di sequel del libro e della pellicola. Lo spettacolo è frutto di una collaborazione co-produttiva tra ERT e Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale, Teatro di Napoli - Teatro Nazionale, Teatro di Roma - Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte Cultura.

H?bris, l’ultima dirompente creazione di Antonio Rezza e Flavia Mastrella, artisti unici «per folle e lucida genialità» (come recita la motivazione del Leone d’Oro alla Carriera ricevuto nel 2018 a Venezia), è in scena l’1 e il 2 aprile. Autori di un nuovo linguaggio, che definiscono comunicazione involontaria, un connubio di arte figurativa e drammaturgia inimitabile nel panorama teatrale contemporaneo, RezzaMastrella indagano nello spettacolo il rapporto tra natura e cultura attraverso quello che Artaud definiva «il corpo senz’organi»: solo che qui a mancare è anche il cervello.

I concerti

Posto d’onore nel cartellone della musica spetta al ritorno della Filarmonica Arturo Toscanini, il 18 febbraio: la prestigiosa orchestra, diretta dalla canadese Keri-Lynn Wilson, interpreta un programma dedicato al grande repertorio russo, con il celeberrimo secondo Concerto per pianoforte e orchestra di Rachmaninoff (in occasione dei 150 dalla morte) e la quinta Sinfonia di Prokof'ev. Solista, Ivo Pogorelich, tra i più conosciuti pianisti viventi. La Fondazione Arturo Toscanini propone anche il concerto Colonne Sonore da Oscar (28 ottobre), dei giovani musicisti under 35 che partecipano all’innovativo programma di formazione dell’istituzione parmense e costituiscono La Toscanini Next. Un ensemble che ricerca nuovi repertori e la commistione tra generi: dal jazz alla musica sinfonica, dal musical all’elettronica, fino al pop. Il programma spazia da Duke Ellington a Chick Corea, da Nicola Piovani a Luis Bacalov, da Nino Rota a Astor Piazzolla, Ry?ichi Sakamoto, Gato Barbieri, Ennio Morricone, Vangelis, Dmitri Shostakovich e Charlie Chaplin.

Il 29 novembre la stagione ospita Vorrei essere scrittore di musica. Bach e Pasolini, il progetto di Mario Brunello – uno dei più affascinanti e ricercati musicisti della sua generazione, primo artista europeo a vincere il Concorso ?ajkovskij – con il musicologo e critico, voce storica di Rai Radio3, Guido Barbieri, in occasione del centenario della nascita del poeta. Un Pasolini ancora adolescente scrisse Studi sullo stile di Bach, un saggio dalla forza e profondità sbalorditive. L’esecuzione di Brunello degli esempi musicali citati nel testo, la Prima Sonata e la Terza Partita per violino solo di Johann Sebastian Bach, è al violoncello piccolo o “violincello”, rarissimo strumento in uso all’epoca del compositore tedesco.

Sentieri Selvaggi, il celebre ensemble guidato da Carlo Boccadoro, presenta il 2 febbraio un energico programma di musica contemporanea: dalle suggestioni postmoderne pop di Michael Torke e Ludovico Einaudi al minimalismo più classico di Philip Glass, Steve Reich e Michael Nyman (che al gruppo ha regalato due composizioni in esclusiva), fino al virtuosismo con influenze jazzistiche del duetto di Boccadoro. In prima esecuzione anche tre brani dal disco di Franco Battiato Juke Box (1978), appartenenti al suo periodo sperimentale, usciti all’epoca ma mai eseguiti in concerto. Nella settimana pasquale (6 aprile) è in programma la Messa di Gloria di Giacomo Puccini interpretata dall’Orchestra Arcangelo Corelli: dirige Jacopo Rivani, baritono è il cipriota Stavros Mantis, vincitore del “VI Concorso Lirico Internazionale della Città di Ferrara” e di vari premi internazionali; tenore il toscano Giuseppe Surace. Il Coro è del Conservatorio Maderna, sotto la guida di Giancarlo Placci. Frutto della tradizionale sinergia con il Conservatorio di Cesena sono 5 proposte musicali che spaziano dall’opera alle sperimentazioni contemporanee.

L’opera di Giacomo Puccini Suor Angelica (1 ottobre), con i cantanti del Laboratorio lirico ‘Primo palcoscenico’ 2022, direttore Paolo Manetti, regia di Alfonso Antoniozzi, allestita dall’Accademia di Belle Arti di Bologna e con i costumi della Fondazione Teatro Comunale di Bologna. Il concerto Voci per l’infinito (29 marzo) con l’Orchestra Sinfonica e i solisti Giuseppe Albanese, tra i più richiesti pianisti della sua generazione, e Alfredo Persichilli, primo violoncello del Teatro alla Scala e della Filarmonica della Scala, che interpretano il Concerto per pianoforte di Beethoven e il Concerto per violoncello di Schumann. “...ballare di architettura!”, progetto con il Conservatorio “Guido Cantelli” di Novara su Frank Zappa e Steve Reich (9 dicembre); il Concerto di Natale dell’Orchestra Sinfonica (22 dicembre), dove un classico per l’infanzia (la favola Pierino e il lupo musicata da Prokof'ev e qui narrata dal baritono buffo Alfonso Antoniozzi) s’intreccia col capolavoro di Beethoven, la Romanza per violino e orchestra, e due intramontabili ouverture rossiniane, L'italiana in Algeri e Il Barbiere di Siviglia. Le due Americhe (28 aprile), con brani di Gershwin, Bernstein, Ives e temi popolari del sud America arrangiati da Giorgio Babbini, per un grande organico di fiati, la Maderna Wind Orchestra diretta da Marco Lugaresi.

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