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Cronaca

Nuovo capo del commissariato, Vitale si presenta: arrestò gli assassini del piccolo Tommy

Cinquanta anni, nato ad Avellino ma "salernitano d'adozione". Per sette anni a capo della Squadra Mobile di Rimini

"Ho terminato mercoledì il mio incarico come capo della Squadra mobile di Torino, e arrivo in un commissariato glorioso". Nicola Vitale si presenta, da pochi giorni è il nuovo dirigente del Commissariato di Polizia della città. Dopo 14 mesi intensi a Torino: "E' stato fatto un lavoro importante sul piano dell'ordine pubblico, si pensi alle due squadre di calcio della città. Al presidio h 24 del cantiere Tav , al controllo dell'immigrazione clandestina e al problema anarchici".

"Commissariato glorioso ma aspettiamo una sede dignitosa"

Nato ad Avellino, 50 anni, si definisce "salernitano di adozione", ma ormai anche romagnolo visti i sette anni a capo della Squadra Mobile di Rimini. E' lui stesso a presentare la sua già lunga carriera in Polizia: "Ho frequentato la scuola militare Nunziatella di Napoli e poi l'Istituto superiore di Polizia. Il mio primo incarico fu alla Questura di Palermo nel '94, un anno dopo le stragi di Mafia, chiesi io di andarci, avevo tanta voglia di iniziare a servire lo Stato".

Il nuovo dirigente del commissariato (Foto Dalmo)

Poi la Squadra Mobile di Salerno e Bari (dal '96 al 2001) "dove ho diretto la sezione anti-droga e anti-scippo". Con la squadra mobile barese "partecipai alla missione in cui arrestammo i super latitanti delle organizzazioni mafiose che avevano trovato rifugio in Montenegro". Poi un'esperienza a Napoli e a Parma dove assume il primo incarico di dirigente della Squadra Mobile. Nel 2006 è fra gli artefici dell'arresto dei responsabili del rapimento e dell'uccisione del piccolo Tommaso Onofri. 

Poi la lunga esperienza a capo della Squadra mobile di Rimini, di cui ricorda il caso di "un clochard bruciato da quattro giovani della Rimini bene, ragazzi che hanno pagato e hanno fatto anche un percorso di pentimento, nei fatti". Formativa anche l'esperienza in una sede "disagiata", come lui stesso definisce il commissariato di Portoferraio, all'Isola d'Elba. Prima del trasferimento a Torino e ora a Cesena: "E' il terzo trasloco in 18 mesi", sorride il nuovo capo del commissariato, già pronto ad iniziare.

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