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Cronaca

Drammatica l'emergenza affitti, e c'è il caro-bollette: 4 strutture di accoglienza. La Caritas diocesana: "Tra i nuovi poveri anche cesenati"

Ivan Bartoletti Stella, direttore della Caritas diocesana, fa il punto su quella che è la macchina della solidarietà sul territorio. "C'è un forte aumento delle persone che sono in difficoltà economica, e non parliamo solo di profughi, ma anche di cesenati"

Domenica la Chiesa Cattolica ha celebrato la sesta Gioranta mondiale dei poveri, che è stata istituita da Papa Francesco, sono state tante le iniziative organizzate dalla Diocesi di Cesena-Sarsina tra cui la 'Camminata di prossimità' . Dai Giardini Pubblici, con passaggi in Piazza del Teatro Bonci, Piazza della Libertà Piazza san Giovanni Paolo II, Piazza del Popolo e Chiesa di Sant'Agostino. Ampia la partecipazione che apre ovviamente una riflessione sulle nuove povertà.

Ivan Bartoletti Stella, direttore della Caritas diocesiana, fa il punto su quella che è la macchina della solidarietà sul territorio. 

"C'è un forte aumento delle persone che sono in difficoltà economica, e non parliamo solo di profughi, ma anche di cesenati. Questo avviene a causa della situazione contingente che tutti conosciamo. Le due criticità principali sono sul fronte affitto e sul fronte bollette". In pratica, prima il Covid, poi il caro-energia ha fatto aumentare i poveri. L'emergenza affitti a Cesena in realtà appare un problema ormai cronico, duro lo sfogo di una lettrice: "Vivere a Cesena è diventato impossibile". "E' una lettera che è arrivata anche a noi - spiega Bartoletti Stella - e abbiamo offerto aiuto alla signora".

Sono circa 2000 i colloqui fatti dal Centro ascolto diocesano, e circa 7000 i buoni pasti distribuiti sul territorio. "Le quattro strutture di accoglienza, una notturna, offrono una cinquantina di posti. Due anni fa abbiamo istituito un fondo per l'emergenza covid, per offrire un aiuto sia a chi si rivolge direttamente al Centro ascolto diocesano, sia a chi si rivolge alle varie Caritas sparse sul territorio".

Sul versante dei profughi ucraini: "Da marzo, in pratica da quando è scoppiata la guerra, abbiamo accolto diverse persone in fuga nelle nostre strutture. Ma devo dire che c'è stata anche una grande prova di solidarietà da parte dei privati. Abbiamo impostato una catena di distribuzione settimanale degli alimenti, e per le famiglie che hanno accolto i profughi ucraini abbiamo garantito un contributo per il pagamento delle utenze. Parliamo di un centinaio di persone, circa 40 nuclei familiari che hanno trovato accoglienza in questo territorio, oltre ovviamente al lavoro prezioso delle varie associazioni".

180 senza fissa dimora a Cesena

Alcune settimane fa il Comune di Cesena ha diffuso alcuni dati che offrono uno spaccato della povertà del territorio. "Il Centro diurno Roverstella – ha spiegato l’Assessora Carmelina Labruzzo – è una casa per tutti i nostri senza dimora, uomini e donne che permanentemente o per piccoli periodi vivono sul territorio fruendo dei servizi che mettiamo a loro disposizione. Tra questi ricordiamo l’Unità di Strada ‘Via delle Stelle’, che monitora continuamente il territorio, intessendo relazioni e fornendo aiuti alle persone senza dimora, e ‘Via delle Stelle’, un domicilio inesistente sul territorio, che però risponde all’esigenza di attribuire un indirizzo da indicare negli atti anagrafici. Al momento hanno questo domicilio 180 persone iscritte all’Anagrafe comunale.

Per quanto riguarda le persone senza fissa dimora 22 sono ospitate nel dormitorio di via Strinati e altri 12 al Vescovado, poi ci sono tutti coloro che si servono della Lavanderia sociale, delle docce o che arrivano alle Cucine Popolari con il desiderio di pranzare e cenare in compagnia.

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