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Cronaca

Nuova via Emilia tra le tangenziali di Forlì e Cesena, il progetto esce dai cassetti: c'è l'intesa tra i sindaci, ma mancano progetti e fondi

La novità è che si inizia a discutere di una nuova strada, di pochi chilometri ma decisiva per snellire il traffico tra Cesena e Forlì

Si torna finalmente a parlare di collegamento veloce, con una strada diretta tra Cesena e Forlì, non solo fatta di piccoli interventi sull'asse urbanizzato della via Emilia attuale, con qualche maquillage fatto di piccole bretelle (come quella di San Leonardo a Forlimpopoli) o rotonde al posto degli incroci semaforici. A dare una sterzata su un tema da quasi un decennio depennato dal dibattito politico, dopo la fine del costoso progetto di superstrada a pedaggio, la via 'Emilia Bis', è il nuovo presidente della Provincia, il sindaco di Cesena Enzo Lattuca.

Dopo che lo scorso novembre è stato presentato il progetto definitivo dei due lotti che compongono il “Collegamento veloce Forlì-Cesena”, venerdì mattina il Presidente della Provincia di Forlì-Cesena, e Sindaco di Cesena, Enzo Lattuca, insieme ai sindaci di Forlì, Gianluca Zattini, Forlimpopoli, Milena Garavini, e Bertinoro, Gessica Allegni, hanno sottoscritto il Protocollo di intesa per il progetto della “Nuova Via Emilia dalla Tangenziale Est di Forlì alla Secante di Cesena”.

“L’idea è quella di annodare le diverse varianti alla via Emilia che già sono percorribili: si tratta infatti di uno dei progetti infrastrutturali strategici che sviluppa i suoi effetti non solo in ambito locale ma in un’area ben più vasta”, spiega il presidente della Provincia Enzo Lattuca. Il progetto prevede la realizzazione della nuova infrastruttura in singoli stralci funzionali, molti dei quali, però, non sono finanziati.  La stima complessiva è di un intervento da 70-80 milioni di euro che "fatto a lotti è realizzabile, con una sua ssotenibilità economica e anche ambientale, in quanto non è una grande struttura e snellisce traffico e inquinamento sulla via Emilia storica".

Il progetto, in sostanza, tira fuori dai cassetti un vecchio piano del Comune di Forlì datato 2016, del quale poi sono andati avanti solo due piccoli tratti a Villa Selva e San Leonardo per circa 2 chilometri totali.  Partendo da Forlì, il primo tratto è la sistemazione dell'attuale sede della via Mattei dalla tangenziale est di Forlì fino alla Marcegaglia (lotto 3). C'è poi il 'Lotto 1' strada di collegamento tra la via Mattei e la tangenziale di Forlimpopoli, già ampiamente discussa da anni, così come una piccola appendice a Villa Selva, qualificato come 'lotto 2', la strada di collegamento tra la via del Bosco e la via Mattei. Solo questi due ultuimi tratti sono già cantierabili. Lo scorso novembre era stato indicato nell'estate l'avvio del cantiere, ma i lavori dovrebbero partire nel mese di ottobre.

Una nuova strada tra Forlimpopoli e la Secante di Cesena

La novità, invece, è che si inizia a discutere di una nuova strada, di pochi chilometri ma decisiva per snellire il traffico tra Forlì e Cesena, tra la tangenziale di Forlimpopoli e la Secante di Cesena, passando per Santa Croce di Bertinoro, una nuova strada lungo la ferrovia lato mare. Nel progetto vengono qualificati come lotto 4 (sistemazione sedime della tangenziale di Forlimpopoli interessata dal tracciato della nuova strada, con relativi svincoli), lotto 5 (strada di collegamento tra la tangenziale di Forlimpopoli e via Santa Croce in località Santa Croce a Bertinoro); lotto 6 – strada di collegamento tra via Santa Croce a Bertinoro e la via San Giuseppe località Diegaro di Cesena.

Tale opera dovrebbe riannodarsi infine al vecchio progetto di 'lotto zero', la strada di prolungamento della Secante di Cesena fino a via San Giuseppe in località Diegaro di Cesena, anche quest'ultimo un progetto datato un decennio. In questo caso, rispetto al vecchio progetto non si parla più di una prosecuzione della Secante in una strada a doppia carreggiata, come inizialmente previsto, con un sottopassaggio in via San Cristoforo, ma una strada come quella che dovrà poi procedere verso Santa Maria Nuova, vale a dire a carreggiata normale con le intersezioni a raso risolte da rotonde. "Questo rende il progetto più semplice, più fattibile e si è riconosciuto che questa è la priorità come primo lotto da finanziare", dice Lattuca.

Per la realizzazione dei soli lotti 1 e 2, finora chiamati 'collegamento veloce Forlì-Cesena', dallo Stato sono stati messi a disposizione 7 milioni di euro e i progetti sono pronti e definitivi. Per il resto del tragitto, però, mancano stanziamenti e progetti. Per questo il protocollo indica la priorità di realizzare un progetto di fattibilità tecnico-economica per procedere alla candidatura a Stato e Regione ai finanziamenti necessari alla realizzazione dell’opera pubblica. "La novità è che c'è accordo tra tutti i sindaci e la Provincia e che gli enti locali si fanno carico della progettazione preliminare", sempre Lattuca.

Le priorità dell'opera a stralci

“È convinzione comune che sia prioritario realizzare l’opera nella sua interezza, ma nel caso in cui si riesca ad ottenere un finanziamento a stralci funzionali saranno ritenuti prioritari il lotto sero e il lotto 6, previa verifica della fattibilità alle rotatorie della “Panighina” e della via “Sant’Andrea” anche ai fini della sicurezza stradale”, spiega una nota. Il ruolo di coordinamento progettuale spetta alla Provincia di Forlì-Cesena. Il Comune di Forlì, già in possesso dello studio di fattibilità sulla Nuova Via Emilia, procederà alla successiva progettazione di fattibilità tecnico-economica al fine di quantificare l’importo economico dell’opera. Gli accordi economici prevedono che i futuri oneri di progettazione saranno ripartiti tra i vari Enti sulla base di quote predeterminate.

“L’obiettivo è quello di individuare un nuovo asse su cui far confluire le varie zone produttive e commerciali della pianura forlivese e cesenate e di mettere in sicurezza le strade a servizio delle attività commerciali, produttive e residenziali delle zone interessate. Lo sviluppo di questa nuova infrastruttura viaria consentirà di programmare, sempre in sicurezza, interventi a favore della mobilità ciclabile e del trasporto pubblico in modo da qualificare la via Emilia Storica come infrastruttura dedicata alla mobilità attiva e agli spostamenti locali.  Per questi motivi gli enti sottoscrittori del Protocollo considerano funzionalmente ed economicamente strategico congiungere le tangenziali di Forlì e di Cesena attraverso un collegamento veloce tra i Comuni di Forlì, Forlimpopoli, Bertinoro e Cesena (E45)”, spiega il comunicato.

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