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Cronaca

Non si vaccina ed è costretto a rinunciare ad insegnare al Conservatorio: "Inviso ai vax e ai no-vax"

"Lungi da me negare la gravità di questa malattia, ma io sono convinto, come ho detto, che vaccinarsi debba rimanere una libera scelta, anche e forse soprattutto nelle situazioni emergenziali"

Dal 1 febbraio non terrà più le lezioni ai suoi studenti del Conservatorio. Il professore Gabriele Raspanti, docente di Musica d'insieme per strumenti ad arco al Conservatorio di Cesena ed ex coordinatore del Dipartimento di Musica Antica, per effetto dell’ultimo decreto Draghi (in relazione alle Università e agli istituti musicali), sarà sospeso dal servizio senza stipendio. Il decreto, infatti, stabilisce che chi non è in possesso di green pass rinforzato - vaccinazione o guarigione dal covid - e ha più di 50 anni non possa più recarsi al lavoro: per l’Università e per l'Alta Formazione Artistica e Musicale l’obbligo è esteso a tutte le fasce d’età. La sospensione termina se ci si ripresenta al lavoro con vaccinazione compiuta o guarigione dal Covid.

Il professore Raspanti non si è vaccinato per scelta, usa toni pacati quando spiega il suo punto di vista. Per sua formazione culturale spiega di essere insofferente verso provvedimenti che reputa fortemente restrittivi delle libertà personali. "So di amicizie che si sono rotte, di accese discussioni in famiglia, di pesanti situazioni sul lavoro. E tutto per le decisioni politiche prese dal Governo sulla base di un presupposto su cui si è fondata la strategia del Green Pass, ma che si è dimostrato errato fin da subito - spiega il professore Raspanti - ovvero che i vaccinati non possano contagiare ed essere contagiati. Sappiamo che non è vero, e lo vediamo soprattutto adesso. Sono convinto quindi che la scelta della vaccinazione debba rimanere una scelta personale. Per quanto mi riguarda, non ho mai escluso a priori la possibilità di vaccinarmi, ed è una riflessione che ho fatto spesso, ma non posso accettare che in forza di un decreto legge, seguìto a una già lunga serie di restrizioni, io sia costretto a sottopormi a un vaccino per continuare a svolgere il mio lavoro.

Professore è stata un scelta difficile?
"Difficile, ma coerente con le mie idee. Sicuramente questo inasprimento del Green Pass (strumento che non ha avuto nessuna efficacia sul contenimento di contagi) impedirà ai non vaccinati di andare nei bar, nei negozi, ai concerti, nei luoghi di cultura e soprattutto impedirà loro di lavorare, togliendo così la fonte prima e spesso unica di sostentamento; insomma, sarà preclusa qualsiasi forma di vita sociale, e questo mi sembra veramente insensato. Da liberale e libertario mi piace ricordare Winston Churchill che nel 1941, in piena Seconda Guerra mondiale e con i Nazisti che si preparavano a invadere la Russia, ribadiva davanti alla Camera dei Comuni il diritto degli Inglesi all’obiezione di coscienza, «perché ogni pressione e oppressione è odiosa al popolo britannico». E mi pare che anche una guerra mondiale si possa considerare uno stato di emergenza. Ma parliamo di un'altra cultura, quella anglosassone, che non ha mai conosciuto i totalitarismi che hanno funestato l’Europa del ‘900. Io trovo molta consonanza con le mie le riflessioni nelle parole di Massimo Cacciari, che pone la questione sul piano giuridico-istituzionale: questo stato di emergenza rischia di trasformarsi in uno stato di eccezione, con le conseguenze che si possono immaginare; la deriva è iniziata da tempo, dice il filosofo, e le tante anomalie a cui la politica e le istituzioni ci hanno abituato e ci stanno abituando lo dimostrano".

Ora i vostri corsi verranno soppressi o sarete sostituiti?
"
È una decisione che spetta al Direttore. La sospensione non ha una durata prestabilita e quindi in qualsiasi momento il docente potrebbe rientrare in servizio, sempre che ottemperi agli obblighi stabiliti dal decreto del 7 gennaio. Certamente queste sospensioni porteranno a una rimodulazione della didattica".

Ma perché non si è vaccinato?
"Lungi da me negare la gravità di questa malattia, ma io sono convinto, come ho detto, che vaccinarsi debba rimanere una libera scelta, anche e forse soprattutto nelle situazioni emergenziali. Uno Stato quando esibisce i muscoli mostra solo la sua debolezza, e il fatto che fino ad ora solo uno su sei tra coloro che sono sottoposti all’obbligo di vaccino si sia piegato al ricatto certifica il fallimento di queste politiche liberticide. Credo che la conseguenza sarà un ulteriore allontanamento della gente dalla politica – che peraltro oggi è completamente scomparsa – e l’inasprimento della contrapposizione tra questi due schieramenti, contrapposizione che i politici, i giornalisti e la maggior parte dei conduttori televisivi hanno contribuito attivamente a fomentare. Ma quando è lo Stato a farlo attraverso le sue leggi e le sue istituzioni il pericolo è ancora maggiore".

E' amico dei novax? 
"Le potrei dire sorridendo che faccio parte di una minoranza nella minoranza, perché sono inviso ai vaccinati, ma probabilmente non sono gradito a una parte di non vaccinati, perchè non uso i toni esasperati di alcuni di loro, il che non significa che non sia deciso a difendere le mie opinioni. Sì, appartengo a una categoria del tutto minoritaria: mi piacerebbe definirmi un liberale crociano, ma credo che sarebbe troppo pretenzioso".

Cosa farà da domani? 
"Ho una biblioteca abbastanza fornita: potrò dedicare ancora più tempo alle letture che ho trascurato, oltre a dedicarmi al mio strumento, naturalmente. Ma non posso negare che mi dispiace molto non potere svolgere il mio lavoro, perché insegnare musica a giovani motivati e disposti a fare molti sacrifici è una cosa bellissima. So già che sarà la cosa che mi mancherà di più. Ovviamente mi mancherà anche lo stipendio, ma l'impegno e le soddisfazioni quotidiane con i ragazzi sono le cose più gratificanti per un docente.

Cosa si aspetta?
"Mi aspetto che anche in Italia si affermi la saggezza e il pragmatismo che sta prevalendo negli altri Paesi. Mi piacerebbe che anche da noi prendesse piede la consapevolezza che le democrazie occidentali stanno scegliendo un'altra strada. Mi auguro, quindi, che anche la nostra politica cambi atteggiamento e ritorni sui suoi passi".

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