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Cronaca

"Massaggi rilassanti e sensuali", per ogni cesenate ci sono 10 centri

E' questione di giorni poi Cna, Confartigianato e Comune firmeranno un protocollo di intesa sul contrasto all'abusivismo nella filiera del benessere, estetica e acconciatura

E' questione di giorni poi Cna, Confartigianato e Comune firmeranno un protocollo di intesa sul contrasto all'abusivismo nella filiera del benessere, estetica e acconciatura. L'iniziativa è della categoria benessere di Confartigianato che ha i porta bandiera nel presidente Arnaldo Francisconi e nella responsabile Alessandra Fabbri. Riflettori puntati su un settore in cui non manca chi sfrutta un vuoto normativo per fare affari.

Con la sua firma l'amministrazione si impegna ad attivare controlli congiunti con Ausl, fiamme gialle e ispettorato del lavoro. Si aggiunge la volontà di attivare controlli esterni alle abitazioni segnalate come luoghi di lavoro di operatori abusivi per poi produrre ogni sei mesi un report delle attività svolte in merito a controllo e repressione. Questo perché si è riscontrato che in diversi esercitano attività estetiche in casa risultando invisibili al fisco, ma colpendo chi lavoro seguendo le regole e pagando le tasse.

Il fenomeno è vasto e ricco di sfaccettature; si parte dalla Legge 1del 1990 che disciplina l'attività  di  estetista: «Comprende tutte le prestazioni ed i trattamenti eseguiti sulla superficie del corpo umano il cui  scopo esclusivo o prevalente  sia  quello  di  mantenerlo  in  perfette condizioni,  di  migliorarne  e   proteggerne   l'aspetto   estetico [...]». Per aprire un centro estetico in piena norma ci deve essere l'identificazione di un responsabile tecnico con “licenza” acquisita dopo un corso di due anni e il superamento di un esame oppure dopo una pratica di anni e il superamento di un test. Da novembre 2012 questa figura professionale deve essere sempre presente durante i servizi offerti ai clienti.

Ma a Cesena anno scorso la Polizia Municipale ha accertato e sanzionato tre casi di prestanome. In pratica un responsabile tecnico cede l'uso del proprio nome per aprire l'attività che gestiranno altri. Mister x non sarà mai presente nel centro e non ci perde nulla visto che le eventuali sanzioni colpiscono non il “prestanome”, ma il titolare dell'attività che “mette mano sui clienti” senza supervisione. E quando le multe (di 860 euro l'una) diventano troppe si può chiudere l'esercizio per riaprirlo con il nome di un “collega”.

Inoltre c'è il capitolo di quei centri massaggi che suscitano qualche curiosità visto che alcuni sono aperti fino alle 22, con orario continuato, sette giorni su sette. Chi è entrato chiedendo spiegazione si è sentito rispondere: “Qui si fanno solo massaggi rilassanti”. Una tipologia di “trattamento” non prevista dalla legge del 1990, che quindi non compare tra i trattamenti estetici. E' quindi lecita e anche di facile sbocco nel mercato visto che non c'è bisogno di certificati, corsi lunghi anni e esami da superare. Per ipotesi, una persona qualunque può fare un corso lungo anche solo una settimana e poi aprire un centro sempre che non abbia un talento naturale nella manipolazione per cui non c'è bisogno di fare alcun corso.

Internet espande il giro: se su google si scrive “Massaggi Cesena” compaiono oltre 900mila risultati; dieci per ogni cesenate. Le proposte sono tutte molto simili: «Lasciati coccolare da mani esperte in ambiente pulito»; «Favoloso messaggio a quattro mani con sconto del 30% personalizzabile». E poi: «Sexy body massage»; «Massaggio romantico»; «Puro relax con ragazzo italiano che porta ad uno stato di intenso piacere anche a domicilio». Tutti con indicato il cellulare e immagini sensuali... di repertorio.

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