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Cronaca

Dai negozi ai medici, ecco la lista di chi non chiede il green pass: "Non siamo dissidenti, non vogliamo perdere clienti"

Sul web spunta una sorta di mondo parallelo, una rete di attività che non chiedono il green pass, nonostante siano obbligate a farlo

A Cesena e Cesenatico nella lista ci sono medici, negozi di fiori, ma anche rivenditori di prodotti per animali, geometri. In tutto 13 attività anti-green pass, una sorta di mondo parallelo, una rete di attività che non chiedono il green pass, nonostante siano obbligate a farlo. Esercenti 'free pass' che si sono organizzati con tanto di mappe interattive e si definiscono "professionisti non discriminatori". La certificazione verde ormai obbligatoria per accedere nella maggior parte dei negozi, fatti salvi quelli considerati essenziali, continua ad essere osteggiata, o per una netta contrarietà ideologica, o per ragioni più pratiche, sostanzialmente la volontà di non perdere alcuni clienti.

Tutti i locali "free Pass" in Italia sono segnalati sui siti Umap e Animap, e le mappe sono condivise su un gruppo Telegram dal nome "Esercenti no Green Pass". A ricevere gli aggiornamenti sono decine di migliaia di persone. Il gruppo è nato ad agosto dello scorso anno in concomitanza con l’introduzione del Green Pass. Sui due siti ci sono ristoranti, bistrot, bar, enoteche e birrerie, più che altro al Nord e in città grandi del Centro Italia, ma anche oltre 2000 imprenditori che protestano contro la misura obbligaroria.

In pratica si tratta di due mappe interattive con, complessivamente, alcune migliaia di locali commerciali: per fare comparire la propria attività basta scrivere direttamente agli amministratori del gruppo Telegram o al team dei siti. Unica clausola esplicitata: registrandosi si "rinuncia espressamente alla presentazione dei documenti sanitari". Animap, che sta per "Anti Impf-Apartheid", tradotto in italiano vuol dire 'Contro l'apartheid vaccinale'. Su questo sito, tra Cesena e Cesenatico, sono indicate 13 attività che non chiedono la certificazione verde ai clienti.

Contattando le attività menzionate non manca chi butta giù la cornetta come una merceria di Cesenatico. C'è chi, come una psicoterapeuta di Cesena, ammette candidamente di non sapere di essere presente sul sito di 'dissidenti' anti-green pass, ma di essere assolutamente d'accordo con questa impostazione. "Nessuna differenza tra clienti con o senza green pass". 

Ma, contattando le attività menzionate su Animap, si capisce che spesso la decisione ha una motivazione più pratica che ideologica, alla base c'è la necessità di non perdere i clienti. Così accade per un negozio di fiori di Cesena che spiega: "Avevamo fatto richiesta per entrare in questa mappa circa un anno fa, ci eravamo quasi dimenticati e stiamo valutando di cancellarci. Abbiamo passato due anni veramente brutti, e non possiamo permetterci di perdere clienti. Ci sono tante persone che non frequentano determinati negozi perchè sprovvisti di green pass, io non me la sento di dire 'Non ti faccio entrare'. Alla nostra situazione già difficile si è aggiunto anche il caro-bollette. Non c'è spirito di ribellione, bisogna considerare che tante attività stanno chiudendo".

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