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Cronaca

Museo dell'ecologia, 860 visite degli studenti: si lavora ad un piano dedicato ai rapaci. L'associazione resta al comando

Capaci, appassionati e professionali: queste le qualità dei componenti dell'associazione Orango, che hanno  gestito fino a oggi il Museo dell'Ecologia di Cesena in piazza Zangheri, e che oggi vedono il rinnovo della fiducia da parte del Comune

Capaci, appassionati e professionali: queste le qualità dei componenti dell'associazione Orango, che hanno  gestito fino a oggi il Museo dell'Ecologia di Cesena in piazza Zangheri, e che oggi vedono il rinnovo della fiducia da parte del Comune fino alla fine di dicembre del 2023. Una continuità che premia il lavoro svolto e i risultati ottenuti. L'obiettivo, com'è stato finora, sarà sempre ospitare e sviluppare attività di comunicazione, educazione, formazione e divulgazione sui principali temi dello sviluppo sostenibile per promuovere la partecipazione dei cittadini giovani e adulti a progetti integrati e azioni concrete di cambiamento su lungo periodo. Che significa laboratori per scolaresche, visite guidate, conferenze.

L’Associazione, di cui il presidente è Lorenzo Rossi, continuerà, quindi, a proporre e promuovere nelle 15 ore settimanali di apertura attività di approfondimento scientifico in stretta sinergia con il mondo scolastico cittadino e con l’Università (di Bologna, Modena e Firenze), attraverso percorsi di tesi di laurea (sono tre i laureandi seguiti nel corso dell'anno accademico 2021-2022).
"Il servizio - ha precisato l’Assessora alla Sostenibilità ambientale Francesca Lucchi - è stato confermato al fine di assicurare la fruibilità al pubblico degli spazi interessati e la continuità e lo sviluppo delle azioni e progetti intrapresi ed avviati dal dicembre del 2018. Purtroppo c'è stato il covid a rallentare l'attività soprattutto con le scuole, ma comunque il Museo, appena ha potuto, ha fatto numeri importanti. Le scuole, giustamente, lo scelgono per via del materiale esposto, dei laboratori proposti e per la professionalità delle guide". Da aprile a giugno sono stati oltre 860 gli studenti, tra scuole d'infanzia e superiori, ad aver varcato la soglia del polo scientifico, dal 2012 anche sede del Centro di Educazione alla Sostenibilità (CEAS) per un totale di 42 classi (11 dell'infanzia, 12 delle elementari, 14 delle medie e 5 delle superiori). Partecipando a seminari e laboratori gli studenti – anche grazie alle lezioni di Roberto Fabbri – hanno potuto studiare l'interessante raccolta delle principali specie di fauna provenienti in gran parte dalla Valle del Savio e oggi esposta al primo piano del Museo. Gli animali infatti si possono ammirare all'interno di diorami che ricostruiscono scene di vita naturale e accompagnano il visitatore in un suggestivo viaggio lungo il principale fiume di Cesena, il Savio.

Oltre alle collezioni scientifiche, il museo presenta anche una sala conferenze (capienza 60-70 persone) dove ogni anno vengono organizzati laboratori gratuiti con le scuole e iniziative culturali per tutta la cittadinanza. Le quattrocentesche Loggetta Veneziana e Torre del Nuti completano le stanze interne valorizzando il polo culturale/scientifico anche dal punto di vista storico, oltre a regalare al visitatore una delle viste più spettacolari di Cesena affacciandosi entrambe su Piazza del Popolo.

L’Associazione Orango, rappresentata anche dal divulgatore scientifico Andrea Boscherini e Roberto Fabbri (per i bambini più piccoli), in questi mesi estivi sta lavorando all’allestimento del terzo piano della torre del Nuti che sarà interamente dedicato ai rapaci. Nel dicembre del 2019, dopo aver portato a compimento gli allestimenti della Sala grande e della Loggetta Veneziana che si affaccia su Piazza del Popolo, i gestori – anche grazie a un contributo economico del Comune di Cesena – hanno presentato una primissima esposizione dei piani primo e secondo della Torre. Una vera novità per la città malatestiana: per la prima volta, infatti, i cittadini cesenati hanno potuto visitare il piano inferiore della Torre dei Nuti, rimasto a lungo inutilizzato.

Ricapitolando, all'entrata c'è una sala dedicata alla fauna dell'habitat romagnolo, con animali tipici e le specie meno diffuse, tra cui il lupo. Salendo si arriva alla sala marina con il pavimento che rappresenta la calotta artica e le varie cartine e plastici relative alla tundra. In ogni sala ci sono dei video per approfondire il tema con documentari e curiosità. Salendo ancora si trova l'ambiente marino sotterraneo, ovvero i fondali, con tutto quello che purtroppo ci si trova, tra cui rete da pesca, plastica e lattine. Salendo ancora c'è il torrione dedicato ai rapaci con le riproduzioni dei grandi volatili presenti in Romagna, tra cui l'aquila reale al Fumaiolo. Poi c'è la sala conferenze che contiene anche più di 90 persone e il giardino con le varietà floreali della zona e un piccolo stagno. 

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