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Cronaca

Addio all'ex vescovo Antonio Lanfranchi, il ricordo dei cesenati

Nel giorno delle esequie di monsignor Antonio Lanfranchi, arcivescovo di Modena-Nonantola ed ex vescovo di Cesena, si moltiplicano le manifestazioni di ricordo del prelato che resse la diocesi di Cesena dal 2004 al 2010

Nel giorno delle esequie di monsignor Antonio Lanfranchi, arcivescovo di Modena-Nonantola ed ex vescovo di Cesena, si moltiplicano le manifestazioni di ricordo del prelato che resse la diocesi di Cesena dal 2004 al 2010. Giovedì pomeriggio in Cattedrale a Modena si è tenuta la liturgia funebre presieduta dal cardinale Carlo Caffarra, Arcivescovo Metropolita di Bologna.
 

Nella giornata di mercoledì anche il il vescovo Douglas Regattieri si è recato in visita a Modena per far sentire la propria vicinanza, e quella di tutta la diocesi, incontrando il vicario generale monsignor Giacomo Morandi.


 

BERNACCI (CONFARTIGIANATO) Questo il ricordo di Stefano Bernacci, segretario Confartigianato Federimpresa Cesena: “Il ricordo di monsignor Antonio Lanfranchi, vescovo di Cesena dal 2004 al 2010, scomparso martedì, resterà fulgido nel nostro territorio, fra le tante ragioni, anche per la sua marcata attenzione al sociale e per una iniziativa innovativa e pionieristica di cui fu promotore in collaborazione con parrocchie, forze economiche e sociali del territorio. Vale la pena di menzionarla, nel momento in cui viene tratteggiata la figura della guida pastorale si riflette sul suo lascito profondo anche nel nostro territorio cesenate”.


 

“Seguendo le indicazioni della Conferenza episcopale italiana che aveva istituito un fondo nazionale, la diocesi di Cesena-Sarsina diede il là, sotto l’impulso tenace di Lanfranchi, a un comitato multiforze preposto alla raccolta di un fondo di solidarietà per le famiglie bisognose che raccolse oltre 120mila euro, i quali vennero impiegati aiutare le famiglie a pagare il saldo delle rate dell’affitto arretrate, le bollette scadute o comunque a far fronte a ogni emergenza. Era il 2009 e si era già entrati dentro la grande crisi di cui cominciavano a manifestarsi le evidenze. Le domande di aiuto pervennero in prevalenza da famiglie di immigrati, ma anche da non pochi nuclei cesenati, che avevano risentito maggiormente della crisi economica. Il ricordo di quell'esperienza è edificante: fu un corale, appassionato gioco di squadra, con la partecipazione di tante forze anche laiche che si raccordarono attorno al perno della diocesi”.


 

“Come coordinatore incaricato del comitato ebbi modo di appurare personalmente l’efficacia dello strumento che venne adottato e la propulsione che monsignor Lanfranchi seppe infondere al comitato, nonché la sua capacità di alimentare le relazioni civiche. Al di là del merito – il comitato produsse risultati significativi - ci piacque e coinvolse il metodo: quello di avviare un gruppo di lavoro che individuò alcune vie concrete per dare risposte attuali alle necessità di chi era nel bisogno e fu capace di mettere in rete tante risorse, dalla Fondazione Cassa di Risparmio, alle organizzazioni di categoria che diffusero le cassettine per la raccolta di danaro anche dentro negozi e laboratori artigianali, oltre naturalmente ai forza diocesani del volontariato sociale quali la Caritas diocesana, le Caritas parrocchiali o zonali, la San Vincenzo, il Campo Emmaus, il Banco Alimentare e tante altre meritorie associazioni. Monsignor Lanfranchi lasciò dunque il segno anche come promotore della coesione sociale nel territorio, nella sua attenzione concreta agli ultimi e anche alle modalità concrete attraverso cui intervenire per sostenerli. Il comitato che si impegnò per l'attività del fondo di solidarietà rappresenta dunque un modello esemplare di coinvolgimento degli attori sociali per una comunità veramente responsabile e costituisce un prezioso lascito di Lanfranchi al nostro territorio di cui gli saremo sempre grati”.


 

MENGACCINI (SINDACO DI SARSINA). Scrive da parte sua il sindaco Luigino Mengaccini: “La Comunità Sarsinate ricorda, con commozione ed affetto, il proprio Vescovo Mons. Antonio Lanfranchi, uomo cordiale ed umile che ha lasciato una traccia indelebile in tanti anni di Ministero Episcopale. Il Consiglio Comunale, il 20 Settembre 2009, ha voluto conferire a Mons. Lanfranchi, la Cittadinanza Onoraria della Città di Sarsina, un atto simbolico ma anche l’espressione forte di una intera comunità. Il Vescovo Lanfranchi è stato un punto di riferimento importante per la gente di Sarsina, che lo ricorda come persona semplice e umile nei modi, vera testimonianza dei valori più autentici del cristianesimo”.


 

“Ha promosso e sostenuto le celebrazioni del Millenario della Basilica Cattedrale, che hanno rappresentato per la Città, un volano di sviluppo economico e spirituale, nonché occasione di riscoperta e valorizzazione della sua ricca storia religiosa e civile. Mons. Lanfranchi ha lasciato in tutti noi il ricordo del sacerdote per la gente e fra la gente, con lo sguardo vigile, rivolto agli anziani, ai bambini, agli emarginati. L’Amministrazione Comunale certa di interpretare i sentimenti di affetto stima e gratitudine della Comunità Sarsinate, lo ricorda e lo accompagna simbolicamente nel suo ultimo viaggio verso il cielo”.

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