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Cronaca

Morti sulle strade, più che dimezzati nel 2020: ma il 'merito' è del Covid e dei lockdown

Gli effetti sul traffico stradale sono scaturiti da significative riduzioni degli spostamenti (scuole chiuse  o parzialmente aperte, possibilità di smartworking) e da modifiche della propensione a utilizzare il  trasporto pubblico

Il 2020 è stato un anno caratterizzato dalla comparsa e persistenza della pandemia denominata  Covid-19.  A tracciare un bilancio sugli incidenti stradali è Mauro Sorbi, Presidente dell'Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale dell'Emilia Romagna. Il dato che balza all'occhio è in pratica il dimezzamento delle morti su strada in provincia: nel 2019 erano state 43, nel 2020 si sono invece pianti 18 morti sulle strade. Nel dettaglio hanno perso la vita 4 automobilisti, 2 autisti di mezzi pesanti, 5 motociclisti, 4 ciclisti, 3 pedoni.
I periodi di lockdown e delle restrizioni più o meno ampie hanno inciso su tutti gli aspetti sociali, flussi  di traffico compresi.  

Gli effetti sul traffico stradale sono scaturiti da significative riduzioni degli spostamenti (scuole chiuse  o parzialmente aperte, possibilità di smartworking) e da modifiche della propensione a utilizzare il  trasporto pubblico.  

Le riduzioni di traffico sono state più significative nelle strade locali rispetto a quelle destinate alla  grande circolazione, considerato che l’Emilia-Romagna e Bologna sono zone centrali e di  attraversamento per chi deve transitare verso nord da sud e viceversa.  

Queste premesse per spiegare che la riduzione dei decessi avvenuti a seguito di incidente stradale in  Emilia-Romagna nel 2020 (164) rispetto ai 352 nel 2019 non è da imputarsi a comportamenti virtuosi,  ma a condizioni straordinarie ed irripetibili (speriamo) dovuti alla presenza del virus Covid-19 e alle  conseguenti azioni per limitarne la diffusione.  

"Il 2020 è un anno molto importante per la sicurezza stradale: al 31 dicembre si è chiuso il  decennio relativo al secondo obiettivo di dimezzare i parametri degli Stati membri dell’Unione  Europea relativi all’incidentalità stradale, rispetto a quelli del 2010.   Per quanto attiene quello più importante, i decessi, la nostra regione ha centrato l’obiettivo,  perché non avrebbe dovuto superare le 203 unità.   L’obiettivo è stato centrato, ma va considerato che tale cifra è stata raggiunta considerando i  mesi di lockdown e le restrizioni a seguito degli atti sia del Presidente del Consiglio che delle  Autorità locali.   La pandemia ha profondamente mutato la vita di tutti e la mobilità ha subito uno stop come  non era mai successo.   Nel periodo di lockdown il tasso di mobilità (percentuale di persone che hanno compiuto  almeno uno spostamento in giornata, ad eccezione dei tragitti a piedi inferiori ai 5 minuti) è  scesa al 32%, contro l’85% ante Covid-19, impattando pesantemente anche sulla lunghezza  media degli spostamenti (40%).   Le conseguenze sono un ridotto rischio, di essere soggetto o oggetto di incidenti stradali,  come attestano i dati sopra riportati.   In sintesi, emergono diminuzioni che nella regione Emilia-Romagna toccano anche punte del  91,8% (90% in Italia) durante il mese di aprile; mediamente il decremento degli incidenti  stradali è stato dell’80,3% a marzo e dell’85,8% ad aprile (72% a marzo e 85% ad aprile in Italia)".  

Le cause degli incidenti

DISTRAZIONE: è causa o concausa di comportamenti che creano incidentalità; oltre l’81%.  Ci sono tre grandi cause di distrazioni alla guida:  

Distrazioni manuali: tutte quelle azioni che non ci fanno tenere saldamente il volante  con due mani come: maneggiare sigarette, navigatori, rasoi, trucchi, usare un cellulare,  bere bibite o mangiare.  

Distrazioni visive: tutte quelle azioni che ci fanno allontanare lo sguardo dalla strada  come: guardare il navigatore, leggere un sms, cercare qualcosa.  

Distrazioni cognitive: tutte quelle azioni che ci fanno perdere la concentrazione alla  guida come: pensare a problemi, ripassare mentalmente un discorso, organizzare la  giornata.  

 MANCATO RISPETTO DELLA DISTANZA DI SICUREZZA è un’altra causa di incidentalità.  Segnaliamo che il nostro Codice non riesce ancora a quantificare la distanza di sicurezza  obbligatoria e viene addebitata l'infrazione di “insufficiente distanza di sicurezza” solo dopo  che è avvenuto un tamponamento e le Forze dell'Ordine hanno verificato che la distanza  era insufficiente.   Così si va avanti all'infinito senza mai prevenire i tamponamenti.  

Il 45% degli incidenti è dovuto a tamponamenti, e spesso sono coinvolti i mezzi pesanti.  Ci chiediamo perché il Governo non inserisca degli incentivi per facilitare lo svecchiamento  del parco automezzi pesanti, con la conseguente presenza su strada di camion dotati dei  sistemi di sicurezza all’avanguardia ed in grado di ridurre drasticamente questa causa di  incidentalità.

ABITUDINARIETA’ DEL PERCORSO: altro particolare di non poco conto, perché porta  ad un “distacco” della attenzione alla guida e ad una (falsa) sicurezza psicologica sulla  “conoscenza” del percorso inducendo ad una minore attenzione”.  

AGGRESSIVITA’ STRADALE: I vari esponenti delle Forze dell’Ordine affermano che è in  costante aumento il fenomeno della aggressività tra i vari utenti della strada con insulti e  minacce verbali e gestuali rivolte in particolare alle donne e agli anziani anche per futili motivi.  La presenza di questa cosiddetta road rage – rabbia stradale è anche causa di mancanza  di attenzione alla guida.  

ABUSO DI ALCOL E SOSTANZE STUPEFACENTI: Guidare sotto l’influenza di alcol e  stupefacenti incrementa il rischio di incidente del 35,9 volte e da recenti statistiche risulta che  quasi il 50% degli incidenti stradali mortali abbia proprio come concausa l’abuso di alcool e di  sostanze stupefacenti.  

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