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Cronaca

Montepetra, tre anni di lavori e l'impegno del "parroco falegname": ecco l'inaugurazione

Don Daniele Bosi: "Si inizierà sabato con il ritrovo in chiesa e avverrà un volo di colombe e il taglio del nastro con la benedizione della canonica"

Aria di festa nella Valle del Savio. Già da qualche anno quella gigante gru issata sul monte, indicava a tutti i passanti sulla trafficata E 45 la presenza di grandi lavori, che si sono resi visibili quando, togliendo i ponteggi, è apparso a tutti un grande edificio di color arancione vivo, a dominare anzi meglio a proteggere la vallata: la chiesa e il campanile di Montepetra. 

A raccontarne la storia ci penda don Daniele Bosi: "La canonica, abitata fino al 1993 dall’ultimo parroco residente don Antonio Tonetti, nel corso degli ultimi anni era andata in degrado, cominciando ad infiltrarsi l’acqua nei solai e rendendo tutto instabile. Solo la tenacia del parroco don Ezio Ostolani poteva intraprendere un restauro radicale. Appassionato falegname, don Ezio ha ristrutturato sempre i beni della chiesa mettendoci sempre generosamente il patrimonio di famiglia. Come non ricordare i locali del vecchio  negli anni ’80 e la canonica di Turrito? E la taverna del conte nelle cantine del seminario nel 1992? E l’auditorium della Cupola del Seminario a Sarsina nel 1996? E la chiesa di Turrito nel 1999? E La chiesa di Sapigno nel 2001? E canonica di Romagnano nel 2009? E il circolo in legno di Romagnano nel 2012? Ora, come ultima opera iniziata nel 2016, anche il complesso di Montepetra, realizzato con fondi dell’Otto per Mille e con fondi personali di famiglia".

"L’idea di don Ezio è quella di realizzare un centro di condivisione, preghiera, riflessione, amicizia, creando un eremo in parte abitato dall’eremita, in parte agibile ai gruppi. L’eremita, fra Luca Genovese, 52 anni, proveniente da Rieti e romano d’origine, verrà presentato sabato ai fedeli e resterà per un anno di prova".

"Dopo oltre tre anni di lavoro, finalmente sono arrivati i giorni tanto attesi. Si inizierà sabato 12 ottobre con il ritrovo in chiesa alle 15.30 e alle 16.30 avverrà un volo di colombe e il taglio del nastro con la benedizione della canonica. Ci sarà poi il momento centrale con la messa celebrata dal Vescovo e animata dal coro “D’Altro Canto”. Al termine della messa il buffet per tutti e la possibilità di visitare le stanze della canonica. Le due splendide tele sono state restaurate dalla restauratrice sig.ra Carla Castellucci e alle 20.30 si terrà l’illustrazione storica seguita, alle 21, da un concerto a sorpresa “gli strumenti del cuore”. Terminato il concerto ci sarà l’accensione del faro della valle e si terminerà con le luci del cielo. La domenica partirà con un pellegrinaggio “Sali sul monte” partendo dal ristorante “La pieda” alle 9 fino alla chiesa di Montepetra. Alle 12.30 il ricco pranzo di pesce per chi si è prenotato entro mercoledì".
"Si terminerà - conclude don Daniele - con illustrazione artistica delle pale restaurate e alle 17.30 i Vespri. Sarà possibile vedere una piccola mostra fotografica sui lavori di Montepetra".

La storia di Montepietra

Origini antichissime vanta Montepetra, dove sul colle sono ancora visibili i “Sassoni”: massi che contengono numerose conchiglie fossili. "Montepetra ha una particolarità, piuttosto rara nella zona e più presente invece nell’alto Savio, cioè di ripopolarsi d’estate - afferma don Daniele Bosi -. Tanti che sono emigrati a Cesena, Ferrara, Ravenna, Bologna tornano varie settimane durante l’estate, principalmente nel mese di agosto, a passare le ferie nella casa natale o in case acquistate e poi ristrutturate: il borgo si ripopola come un tempo, restando quasi deserto d’inverno. La gente di Montepetra ha caratteristiche proprie: non sono uguali ai Sarsinati, nemmeno ai Mercatesi, nemmeno ai Soglianesi… l’antropologia è propria, tipica dei luoghi di confine tra più culture e diverse abitudini. La chiesa, con palchetto interno, ha più i modi delle chiese del soglianese tipo Rontagnano, Montegelli, Serra, Santa Maria Riopetra, Ginestreto. Tiene viva l’identità della frazione l’Associazione Culturale Montepetrese".

"La prima notizia del castello di Montepetra, con la rocca ubicata dove ora c’è il ripetitore televisivo, è del 1220. Nel 1223 un certo Cacciaguerra di Montepetra vende al vescovo di Sarsina una quarta parte del castello: le altre tre parti appartenevano a Giovanni Onesti, Ranieri di Ravaldino e Giovanni Begni di Monteriolo. Sull’aia di San Bartolo, in cima al monte, c’era la primitiva piccola chiesa dedicata alla SS. Trinità. Nel 1495 la chiesetta venne riedificata più in basso, alle pendici del monte, dove si trova tutt’ora. Ne restano testimonianza il fonte battesimale datato appunto 1495, e tracce di affresco coeve sui muri del presbiterio. Tre dipinti impreziosiscono la chiesa di Montepetra: all’altare di sinistra troviamo una bellissima pala d’altare con la Madonna del Rosario, San Domenico, Sant’Antonio da Padova benedetto dal piccolo Gesù. In basso emergono a mezza figura le martiri Lucia, Agata e Apollonia. È datato 1658 ed è opera del pittore Nicola Versari di Cesena. Nel centro del presbiterio fa bella mostra di sé una grande pala raffigurante la Madonna di Loreto, l’Angelo Custode, S. Lorenzo e S. Luca. La tela non è firmata ma è facilissimo assegnarla al Versari di Cesena, vista la grande somiglianza con la precedente tela. Sulla parete di destra troviamo un’altra pala, piu recente, datata 1845. Venne realizzata dal pittore Angelo Trevisani di Savignano sul Rubicone. Raffigura la Madonna del Carmine con Santa Maria Maddalena de Pazzi, Sant’Antonio Abate e San Giovanni Battista".

"In chiesa c’erano tre altari ma i due laterali vennero demoliti nel 1980 lasciando solamente i quadri al loro posto nelle nicchie. Da ricordare l’opera pastorale del parroco don Francesco Giannini che fu parroco dal 1897 alla morta, avvenuta nel 1956. Tra i tanti lavori di rifacimento in quasi 60 anni, don Giannini si distinse per la creazione di un mensile “La Squilla di Montepetra” che fu attivo per tanto tempo. Dopo di lui lo successe don Antonio Tonetti che morì nel 1993, svolse importanti lavori alla chiesa nel 1980, nel 1964 creò nuovi sostegno alle campane a corda, e le elettrificò nel 1990. Nel 2009 si acquistò una campana nuova, la seconda per grandezza, in quanto la precedente era crepata e venne depositata in chiesa".

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