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Cronaca

Missione in Antartide con altre 76 scienziate, la prof cesenate racconta l'emergenza climatica

Elena Ioli, fisica teorica cesenate, insegnante di scuola superiore e autrice di manuali e materiali didattici per la scuola, ha pubblicato il libro che racconta l'esperienza vissuta

Partita insieme ad altre 76 scienziate, provenienti da tutto il mondo, per una prestigiosa operazione in Antartide, ora, Elena Ioli, fisica teorica cesenate, insegnante di scuola superiore e autrice di manuali e materiali didattici per la scuola, ha pubblicato il libro che racconta l'esperienza vissuta.

Il libro, che s'intitola "Antartide, come cambia il clima", è stato pubblicato da Edizioni Dedalo, collana "Le grandi voci", ed è diviso in due parti. La prima tratteggia alcuni momenti, scientifici e personali, della missione antartica dell’autrice, in una sorta di giornale di bordo. La seconda parte fa il punto sull’emergenza climatica che così da vicino ci riguarda tutti, cercando di raccontare la storia dall’inizio: dalla definizione di concetti quali effetto serra, Antropocene, riscaldamento globale, decarbonizzazione, passando per quello che ci dicono i dati raccolti dagli archivi nei ghiacci, fino a offrire qualche prospettiva di futuro. Si è trattata della più ampia spedizione di donne scienziate in Antartide mai realizzata prima. Il progetto ha come obiettivo quello di creare, nell’arco dei prossimi dieci anni, una comunità globale, collaborativa e inclusiva di donne che si occupano, a vario titolo, di scienza, per favorire la presenza di una voce corale su temi di forte rilevanza sociale, come il riscaldamento globale, l’emergenza climatica, l’erosione della biodiversità.

In un centinaio di pagine Elena Ioli affronta temi fondamentali del nostro futuro che dobbiamo assolutamente iniziare ad affrontare nel nostro presente, come l'effetto serra, l'anidride carbonica in atmosfera, l'emergenza climatica, l'homo sapiens come un nuovo agente geologico.
"Dare un nome alle cose è al tempo stesso crearle e prenderle, scriveva il filosofo Jean-Paul Sartre - si legge nel libro di Elena Ioli - Ecco perché dire ghiaccio non significa nulla, e anzi toglie valore all’esperienza di questo continente. In Antartide il ghiaccio si distingue in continentale e marino. Il ghiaccio continentale deriva dalla trasformazione della neve sotto la pressione del suo stesso peso. Forma una calotta (ice shelf), una sorta di coperta che avvolge il continente e i suoi rilievi e scivola verso la costa e il mare, estendendosi sulla superficie dell’oceano per alcune centinaia di chilometri. Dal suo limite esterno si distaccano gli iceberg. Il volume della calotta glaciale dell’Antartide sfiora i 30  milioni di chilometri cubi. Se si sciogliesse interamente, il livello dei mari si alzerebbe di oltre 70 metri. Inoltre, le fredde acque dell’Oceano antartico raggiungono durante l’inverno temperature così basse che il loro strato superficiale congela, formando il ghiaccio marino. Ha origine così la banchisa (ice pack), la distesa marina di ghiaccio galleggiante che circonda il continente fino a migliaia di km dalle coste, imprigionando la calotta e gli iceberg che da essa si distaccano". Un libro, quello di Elena Ioli, di grande utilità sia per chi è appassionato di scienza che di ambiente che ha l'obiettivo di sensibilizzare il lettore a prestare più attenzione a come viviamo. Del resto, come dice Elena, nel titolo di un capitolo del libro, "La terra è dove ci giochiamo le nostre carte". Infatti, dipenderà da noi e dalle scelte attuate dalla politica mondiale il futuro del nostro meraviglioso pianeta. 

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