rotate-mobile
Cronaca

Nubifragio, l'esperto meteo spiega: "Appennino 'fabbrica' di temporali"

Sottolinea l'esperto meteo: "Anche se non siamo in presenza di intensità record, dovremo comunque convivere ed attrezzarci a fronteggiare sempre più spesso in futuro fenomeni di questo tipo"

Un'ondata di maltempo attesa. Pierluigi Randi, meteorologo-previsore di MeteoCenter.it/Meteoromagna.com, commenta per RomagnaOggi.it-CesenaToday il violento temporale che si è abbattuto giovedì sul cesenate. "La nostra regione è stata interessata dal passaggio, peraltro atteso, di un minimo depressionario in quota associato all’afflusso di aria fresca ed alquanto instabile, il quale dall’alto versane tirrenico si è portato in direzione del medio Adriatico".

COSA E' SUCCESSO - "Al suo transito è stata favorita diffusa attività temporalesca su tutta la regione - illustra il meteorologo -. Ma, mentre su lughese ed in genere sul ravennate, i fenomeni sono risultati di debole-moderata intensità (a parte su faentino laddove sono caduti 26.8 mm di pioggia), sui comparti forlivese, cesenate e riminese essi hanno localmente raggiunto carattere severo, con intensi rovesci di pioggia. La maggiore intensità dei fenomeni su queste zone è stata favorita dalla loro vicinanza ai rilievi appenninici che normalmente in queste circostanze si comportano come una vera e propria “fabbrica” di celle temporalesche, le quali evolvendo verso est-nord-est in obbedienza alla direzione dei venti in quota, si sono portate anche sulle pianure di faentino, forlivese, cesenate e riminese".

Albero su auto a Savignano in via Argenta (di Flavio Biancoli)

SISTEMA MULTICELLULARE - "I temporali hanno trovato condizioni assai favorevoli al loro sviluppo grazie alla presenza di aria non particolarmente calda ma molto umida nei bassi strati, mentre in quota è affluita aria più fredda e secca. Si tratta di una condizione che facilmente porta all’innesco di sistemi convettivi particolarmente lungo i rilievi - ha chiarito Randi -. Proprio sul settore appenninico si è infatti formato, nelle prime ore del pomeriggio, un sistema temporalesco di tipo multicellulare, ovvero numerose celle temporalesche assai vicine le une alle altre ed in diversi stadi evolutivi che sovente si fondono in un unico ed esteso sistema. Le precipitazioni più intense non si hanno tuttavia lungo tutto il sistema, ma nelle zone interessate dalle singole celle nella fase di massimo sviluppo. In tal modo su forlivese, cesenate e riminese non sono mancate intense precipitazioni, con particolare riferimento ai capoluoghi".

I DATI - Sono stati registrati in poco più di due ore e 31 millimetri di pioggia a Cesena (dati riferiti alle ore 17.00), ma in aree non molto distanti si sono toccati anche i 45 millimetri (Martorano di Cesena). Altre rilevazioni di tipo amatoriale, e quindi da verificare, riportano valori prossimi a 47 sul capoluogo (alle ore 18.00)". Si tratta di valori indubbiamente significativi ma che non costituiscono dei record, nè a livello di precipitazioni massime giornaliere, nè per quanto concerne i valori cumulati orari - chiarisce Randi -. Infatti, considerando il solo mese di giugno, a Cesena ci sono stati sei episodi temporaleschi con precipitazioni superiori a 50 millimetri: si oscilla tra i 55,6 millimetri del 15 giugno del 2010 ai 74,4 del 24 giugno del 1995. Rilevanti i quantitativi misurati il 23 giugno del 1981 (70 millimetri), il primo giugno del 1989 (68), il 12 giugno del 1994 (60,8) e 13 giugno del 1963 (56,8).

I TEMPORALI PIU' VIOLENTI - Aggiunte Randi: "In tema di accumuli orari, in riferimento al periodo estivo, Cesena mostra come dati significativi un 50.4 millimetri il 15 luglio del 1950, un 50.0 millimetri il 30 luglio del 1987, un 47.8 millimetri il 26 agosto del 1954 ed infine un 42.2 millimetri il 27 agosto del 1999". Quella di giovedì si è trattata di un'ondata di maltempo attesa dagli esperti meteo. Chiarisce Randi: "La nostra regione è stata interessata dal passaggio, peraltro atteso, di un minimo depressionario in quota associato all’afflusso di aria fresca ed alquanto instabile, il quale dall’alto versane tirrenico si è portato in direzione del medio Adriatico".

EVENTO ESTREMO - Sottolinea l'esperto meteo: "Anche se non siamo in presenza di intensità record, dovremo comunque convivere ed attrezzarci a fronteggiare sempre più spesso in futuro fenomeni di questo tipo, assai localizzati, brevi, ma molto violenti e sono quasi sempre i più pericolosi, anche perché scarsamente prevedibili, al limite possono esserlo a livello di macro-area, ma non su un punto ben preciso". Quindi un'importante raccomandazione, soprattutto per gli addetti del settore: "Impariamo anche a non chiamarli “bombe d’acqua” poiché è un termine che scientificamente non esiste e che non ha alcun significato; al più possiamo usare il termine nubifragio".

PREVISIONI - "Ancora venerdì avremo la possibilità di temporali, specie su rilievi, fascia pedecollinare e pianure interne, ma con fenomeni che dovrebbero essere meno intensi rispetto a quelli di giovedì - annuncia Randi -. Pausa con tempo sostanzialmente buono e con temperature in aumento tra sabato e domenica, mentre lunedì potrebbero tornare i temporali già dalla mattinata e nel pomeriggio. Nuovo calo termico tra lunedì e martedì della prossima settimana".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Nubifragio, l'esperto meteo spiega: "Appennino 'fabbrica' di temporali"

CesenaToday è in caricamento