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Cronaca

Il vescovo: "La Pasqua deve far sbocciare la primavera nei nostri cuori"

Il Vescovo di Cesena-Sarsina ricorda le vittime di Bruxelles e invita i fedeli a farsi invadere dalla Misericordia

In occasione delle celebrazioni di Pasqua, il vescovo di Cesena-Sarsina Douglas Regattieri, richiama i fedeli, attraverso la metafora della primavera, ad aprire il cuore alla Misericordia. Ecco il suo pensiero: “Ogni volta che in questi giorni esco di casa e mi immetto nel giardino non riesco a non gettare lo sguardo al mandorlo che sta fiorendo. Con i caldi raggi di questo sole prematuramente primaverile le sue gemme stanno esplodendo di colori e di vita. E mi viene da dire: è primavera! E dunque è vicina la Pasqua. Don Primo Mazzolari scriveva in una meditazione pre pasquale nel 1949: “La primavera è questa ‘grande sala addobbata’ dove Cristo fa la sua Pasqua con gli uomini, specialmente con coloro che non hanno più primavera. Se è così – ed è così -  neppure il frastuono delle nostre risse ci può impedire di vedere la Pasqua sui rami fioriti dei peschi, nel volo degli uccelli che tornano e cantano, nei cieli limpidissimi, sui bordi delle strade trapunti di margherite e di anemoni. Qualche cosa di buono è però sospeso in ognuno, quasi un timore o una minaccia. Il susino è fiorito l’altra notte nel mio orto; ma aprendo la finestra sul mattino l’ho guardato distrattamente. Non ho ancora trovato il tempo di cogliere una viola, di seguire la rondine e l’allodola. So però che queste care cose ci sono ancora…”. La primavera ci porta la Pasqua. Troveremo il tempo per accorgercene? “Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?” (Is 43, 19), ci interrogava il profeta qualche giorno fa. Se non troviamo il tempo per guardare una viola, come potremo accorgerci che è Pasqua? Ma io vorrei capovolgere la provocazione: non la primavera ci parla della Pasqua imminente, ma la Pasqua deve far sbocciare la primavera nei nostri cuori! Fratelli, in questa Pasqua del Giubileo della Misericordia, usciremo dal chiuso asfissiante del lungo inverno interiore per respirare a pieni polmoni il vento nuovo dello Spirito? Gli attentati dei giorni scorsi a Bruxelles ci interpellano e ci inquietano e gettano ombre sul nostro futuro. Chi potrà darci ancora speranza proprio quando tutto sembra così buio? Porterà l’Alleluia pasquale di quest’anno freschezza nuova nelle stanche abitudinarie cose di tutti i giorni? Sarà in grado di portare “il dono della pace” ovunque nel mondo, anche in chi ha subito tanta sofferenza, come ha chiesto papa Francesco? Sarà in grado di convertire i cuori di chi si è macchiato di crimini così ignominiosi? Il lievito nuovo del Risorto fermenterà gli azzimi insapori delle nostre relazioni diventate troppo fredde e  incolori? Il soffio dello Spirito spalancherà le ermetiche chiusure dei nostri cuori incapaci ormai di commuoversi e di piangere per le sofferenze altrui, mortalmente abituati alle martellanti e insistenti cronache nere dei nostri telegiornali? Saremo capaci di resistere al fascio di luce della Risurrezione che dal buio del sepolcro vuoto si sprigiona e tutto illumina? Così, se lasceremo lavorare in  noi lo Spirito, mentre la primavera porta la Pasqua, la Pasqua porterà primavera nei nostri cuori. Vi auguro, fratelli,  che tutto intorno a voi, ma soprattutto dentro di voi, rifiorisca".

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