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Cronaca

Meningite batterica, la bimba migliora: situazione sotto controllo

Sabato scorso è stata ricoverata al Bufalini una bimba di 3 anni per un sospetto caso di meningite batterica. La piccola paziente, che è stata subito trattata con terapia antibiotica, ha reagito positivamente alle cure

Sabato scorso è stata ricoverata al Bufalini una bimba di 3 anni per un sospetto caso di meningite batterica. La piccola paziente, che è stata subito trattata con terapia antibiotica, ha reagito positivamente alle cure e le sue condizioni di salute attualmente sono in fase di miglioramento. In attesa di ricevere i risultati degli esami, è scattato immediatamente il sistema di sorveglianza sanitaria da parte del Dipartimento di Sanità Pubblica e della Pediatria di Comunità dell’Azienda USL di Cesena. A scopo preventivo sono state individuate tutte le persone che sono venute in a contatto con la piccola e quindi sono stati sottoposti a profilassi antibiotica i familiari della bambina, i 112 compagni della Scuola Materna di Pievesestina frequentata dalla piccola e tutte le persone che sono venute a contatto stretto e continuativo con lei.

 “Si escludono - tranquillizza il dottor Massimo Farneti, responsabile della Pediatria di Comunità dell’Ausl di Cesena -  collegamenti tra questo caso e quello che si è verificato il 12 novembre scorso, che ha coinvolto una bimba di 3 anni, già dimessa dall’ospedale, per la quale gli esami di laboratorio  non hanno invece confermato che si è trattato di sepsi batterica da meningococco. Non c’è quindi nessun motivo di allarme”.

 “Il microrganismo che causa un tipo di meningite nei confronti del quale è necessario attivare nei tempi più brevi possibili una profilassi antibiotica ai contatti stretti del caso - spiega la dottoressa Barbara Bondi, medico del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl di Cesena - è chiamato meningococco. Frequentemente si trova nelle alte vie respiratorie delle persone, senza provocare alcun problema. In alcuni casi invece si può diffondere nell’organismo provocando sepsi o meningiti. La trasmissione avviene da persona a persona attraverso le goccioline respiratorie, quindi per contatto diretto con persone “portatrici sane” o malate. Per questo è opportuno che le persone che hanno avuto contatti continuativi e ripetuti con un soggetto ammalato (familiari, conviventi, colleghi di lavoro…) siano sottoposti a profilassi antibiotica, per abbattere il rischio, già di per se stesso molto basso, di ammalarsi. Il periodo di incubazione, in caso di malattia, è al massimo di 10 giorni, ma più spesso è di tre-quattro giorni, e la contagiosità persiste sino a quando sono presenti i meningococchi nelle secrezioni del naso o della faringe”.

“L’infezione generalizzata – continua la dottoressa Bondi - inizia in modo brusco con febbre alta, cefalea intensa, nausea e spesso vomito, rigidità nucale e a volte comparsa di arrossamenti cutanei tipo esantema o petecchie.

Da evitare, perché inutile, la ricerca di eventuali portatori mediante tampone naso-faringeo, come pure non ha alcun fondamento scientifico la pratica della disinfezione degli ambienti, in quanto il microrganismo sopravvive solo pochi minuti nell’ambiente esterno”.

Ogni anno nel territorio dell’Ausl di Cesena si registrano alcuni casi isolati di meningite batterica: nel 2011 sono stati 4,  tutti risolti favorevolmente. In questi casi, il Dipartimento di Sanità Pubblica e la Pediatria di Comunità, unitamente ai pediatri di libera scelta, ai medici di famiglia e ai medici ospedalieri, mantengono costantemente attivo un sistema di sorveglianza sanitaria per la rapida individuazione delle persone potenzialmente contagiate e il trattamento precoce dei casi.

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