rotate-mobile
Cronaca Cesenatico

Maxi-piattaforma in mare, il M5S chiede un incontro pubblico

Scrive il candidato sindaco pentastellato Alberto Papperini: "Chiediamo una maggiore trasparenza e un migliore coinvolgimento"

Per informare i cittadini su quanto sta avvenendo in mare, con la maxi-piattaforma mobile presente in corrispondenza del pozzo “Morena 1”, il M5S chiede un incontro pubblico al sindaco Roberto Buda. Scrive il candidato sindaco pentastellato Alberto Papperini: “Chiediamo una maggiore trasparenza e un migliore coinvolgimento dei cittadini di Cesenatico per quanto riguarda le recenti operazioni in mare a poche miglia al largo della nostra costa. In questo frangente, viste le aperture concesse dal governo alle corporazioni che si occupano di attività estrattiva, trovarsi a poche miglia dalla costa un mostro alto decine di metri che aleggia come fosse alla ricerca di qualcosa, è motivo di forte preoccupazione. Questa attività andrebbe descritta ed esposta a tutti cittadini e categorie economiche”.

Papperini protesta per la scarsa informazione: “L'atteggiamento dell'eclissare una ingombrante evidenza e di ridurla ad un semplice comunicato, non affatto esaustivo, potrebbe far trapelare una punta di disinteresse, ma sono certo che non sia così. Pertanto chiedo di fare luce sulla questione e coinvolgere con la massima trasparenza, in un momento informativo, tutti gli enti direttamente interessati alla vicende non da ultimo i cittadini. Questa azione può essere utile anche a dar voce a chi sta operando nel nostro mare, in modo che possa descrivere dettagliatamente quello che si sta svolgendo, con quali obiettivi, con quali possibili ripercussioni, con quali tempistiche e se ci potranno essere conseguenze di accelerazione della subsidenza e di impatto sull'ecosistema mare o sull'ambiente. La posta in gioco è essenzialmente l'anima di Cesenatico, infatti, potrebbero venir coinvolte attività produttive, che sono la spina dorsale della nostra economia come la pesca e il turismo. Se ipoteticamente qualcosa non dovesse andare bene, è giusto che i cittadini conoscano il rischio al quale si va incontro e abbiano la possibilità di esprimere l'eventuale disappunto”.

“Essere informati è un fondamentale diritto dei cittadini e pertanto è d'obbligo rendere possibile un confronto pubblico, per dar modo alle persone di comprendere ed eventualmente tutelarsi e tutelare l'interesse comune. Ancora una volta il Movimento 5 Stelle si pone per la difese dell'ambiente e per dimostrare la totale disapprovazione nei confronti di pratiche invasive, che si manifestano in tutta la loro inquietante imponenza e prepotenza. Pratiche che minano la sicurezza e proseguono la speculazione, senza lasciare spazio allo sviluppo di mezzi per l'ottenimento dell'energia da fonti rinnovabili”.

Sul tema interviene anche il M5S in regione: “Le dichiarazioni di Eni sull’attività della Key Manhattan sono tutt’altro che tranquillizzanti, anche perché non chiariscono se ci saranno in futuro delle perforazioni. Cesenatico e tutta la costa circostante sta già pagando un prezzo salatissimo visto che le nostre spiagge, a causa della subsidenza, sprofondano di 5 centimetri ogni anno anche per l’attività estrattiva dei pozzi. Non si può continuare a metterle costantemente a rischio”. È questa la richiesta di Andrea Bertani, consigliere regionale del M5S al centro di una interrogazione alla Giunta. “Nei giorni scorsi avevamo presentato un accesso agli atti per capire cosa stia realmente succedendo a largo di Cesenatico – spiega Andrea Bertani – La Giunta non ha ancora risposto ma la spiegazione fornita oggi da Eni non ci soddisfa affatto, anzi contribuisce ad alimentare i nostri dubbi. Sostenere che al momento la piattaforma stia facendo solo manutenzione su di un pozzo inattivo da anni lascia aperti molti interrogativi. Il primo è quello della gestione degli impatti ambientali derivante dalle attività di manutenzione: tali attività comporteranno scarichi a mare di materiali di risulta? E’ stata fatta una valutazione di impatto ambientale? E un piano di emergenza? Il Comune e la Regione hanno ricevuto questi documenti?  Il secondo riguarda se in un prossimo futuro si faranno o meno delle altre perforazioni. Leggendo la concessione data ad Eni nel 1997 sembrerebbe proprio di sì. Particolare che di certo non è irrilevante”. Per il consigliere regionale del M5S, infatti, la possibilità di poter effettuare delle altre perforazioni potrebbe essere funzionale all’avanzamento di un progetto di lungo periodo".

“La concessione del pozzo Morena 1 scade nel 2017. Che senso avrebbe da parte di Eni spendere ed investire una cifra così ingente per far ripartire l’attività estrattiva per un anno? – aggiunge Andrea Bertani – Evidentemente c’è qualcosa che ancora non è stato detto chiaramente e per questo chiediamo a Bonaccini e alla sua Giunta di fare chiarezza una volta per tutte. Non vorremmo che la strategia sia quella di far passare di nuovo tutto sotto silenzio, facendo scoprire dall’oggi al domani ai cittadini di Cesenatico, così come è stato fatto per la presenza della piattaforma, che un pozzo così vicino alla costa fermo da tempo riprenda ad estrarre magari per altri vent’anni: ma quanto costerebbe a Cesenatico la conseguente subsidenza fra necessità di ripascimenti e aumentato rischio di allagamenti?”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Maxi-piattaforma in mare, il M5S chiede un incontro pubblico

CesenaToday è in caricamento