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Cronaca

Maturità con i 2 scritti 'blindati', ora parlano i prof: "3 anni di sacrifici, ma i ragazzi sono pronti. Credano in loro stessi"

"Crediamo fermamente che il messaggio da dare ai nostri ragazzi, siccome siamo educatori prima che docenti, sia quello di credere in se stessi. Le difficoltà della vita vanno affrontate, non evitate"

"Crediamo fermamente che il messaggio da dare ai nostri ragazzi, siccome siamo educatori prima che docenti, sia quello di credere in se stessi. Le difficoltà della vita vanno affrontate, non evitate. Noi crediamo in loro e saremo al loro fianco in tutte le prove". Ora sono i professori ad intervenire sul tanto discusso tema della Maturità 2022 che torna al pre-pandemia con i 2 scritti più l'orale. E' in particolare la seconda prova a preoccupare i ragazzi, gli studenti del liceo scientifico Righi attraverso una vox populi avevano preso posizione dichiarando "di non sentirsi pronti dopo le difficoltà della Dad, ma anche a causa del poco preavviso rispetto alla decisione del Miur, che non ha fatto passi indietro". Ora arriva una sorta di risposta dei docenti dello stesso liceo scientifico cesenate, attraverso una lettera sottoscritta dagli "insegnanti che amano il loro lavoro e credono nei loro ragazzi".

Si legge nella missiva dei prof: "Siccome nel dibattito sulla Maturità si stanno ascoltando tutti i pareri tranne quelli di chi coi ragazzi vive tutti i giorni e con loro ha affrontato la pandemia, la Dad, la Did e tutte le fatiche conseguenti, proviamo a dire la nostra. Sappiamo che sarà un parere fuori dal coro e non sarà preso in considerazione, ma siccome, volenti o nolenti ci siamo sempre stati, è nostro dovere oltre che nostra volontà esserci ancora".

Anno scolastico 2022-2023: oltre 10mila studenti iscritti

"Abbiamo, in questi tre anni, fatto di tutto e di più per permettere ai ragazzi di formarsi, come persone e come studenti. Servono esempi? Ore passate a preparare lezioni che potessero fare tenere accesa la telecamera e il cervello, a selezionare i contenuti per evitare la sovraesposizione agli schermi senza far perdere il senso e il valore di quello che si stava facendo, a preparare prove che non consentissero di copiare, ma stimolassero i ragazzi anche a distanza. Per non parlare delle telefonate, delle mail, dei messaggi a ogni ora del giorno e della notte perché la pandemia ci ha resi sempre reperibili e, scusate la punta di orgoglio, talvolta siamo diventati punto di riferimento di ragazzi e famiglie in difficoltà", ricordano i docenti che spronano i maturandi.

"Abbiamo inviato vocali, riassunti, materiali con tutti gli strumenti che avevamo a nostra disposizione, differenziando i canali per raggiungere tutti. Tutto questo per sentirci dire che "i ragazzi non sono pronti" per fare delle prove scritte. Non è vero. Lo sono eccome, specie se le prove sono, come stabilito dal Ministro, preparate dalla commissione che conosce e ama questi ragazzi che sono diventati ancora di più i nostri figli in questi anni difficili. Lo sono perché hanno affrontato una pandemia e sanno di poter scalare le montagne, se vogliono, con noi al loro fianco. Loro che hanno cercato la connessione per tutta casa, si sono connessi anche quando erano malati, ci hanno chiesto la Dad ancora prima di avere decreti e indicazioni, hanno indossato le mascherine per ore e ore, hanno creato gruppi di studio e di ripasso per ovviare alle difficoltà che hanno incontrato. Che insieme abbiamo incontrato e che incontreremo di qui a giugno. Mica ci tiriamo indietro, anche se questo vuol dire tanto lavoro in più per noi, anche per noi Docenti. Capiamo che alcuni o la maggior parte dei ragazzi vogliano fare un esame più facile".

Concludono i prof: "È nella natura umana cercare la strada più semplice. Ma non è questo l'insegnamento che dobbiamo dare loro. Si meritano di dimostrare che ce la possono fare. Insieme ce la possiamo fare. La Scuola (notare la S maiuscola), nonostante tutto, ce la fa".

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