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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Studenti in piazza: "In aula stipati anche in 34"

Puntuale come ogni anno, l'inizio delle lezioni nelle scuole superiori è seguito dalle manifestazioni degli studenti. «Noi la crisi non la paghiamo» è il ritornello che accompagna il corteo

Puntuale come ogni anno, l'inizio delle lezioni nelle scuole superiori è seguito, a breve distanza, dalle manifestazioni degli studenti lungo le vie della città. «Noi la crisi non la paghiamo» è il ritornello che accompagna il corteo dei ragazzi, circa cinquecento. Punto di partenza piazzale Karl Marx ore 9. Si marcia compatti preceduti da uno striscione che contesta la Gelmini per i tagli che colpiscono il mondo dell'istruzione. Alla manifestazione, a detta degli studenti, partecipano anche i professori impegnati in una assemblea sindacale.

 

In cinquecento a manifestare in centro

 

Sono presenti anche alcuni universitari, tra questi, Luigi Barducci che fa una riflessione: “Questi tagli, di cui si parla, non solo colpiscono l'istruzione a 360 gradi ma anche la società che ha le basi del proprio futuro minate”. Cosa cambiare subito? “Investire e non tagliare – continua – e non affollare le classi”. Anche Fatima, del liceo scientifico Righi ha le idee chiare sui problemi della scuola: “Il Righi, e non solo, è a rischio sismico, il Cubo è l'unico sicuro ma è sovraffollato e poi mancano gli stage nelle scuole professionali”.

Ma perchè manifestate? “Lo so che oggi non cambieremo nulla – dice la ragazza – ma almeno sappiamo di non essere da soli”. Il corteo ha riscosso il favore dei cittadini che passavano per le strade e che si sono affacciati alle finestre applaudendo o salutando con un sorriso quei giovani carichi di ideali. “Mi viene la pelle d'oca se penso a quando avevo 18 anni e fermavamo i camion per le strade con il corteo – racconta una signora – fanno bene a scendere in piazza per rivendicare i loro diritti, lo farei anche io se avessi la loro età”. Alle 10,15 circa il corteo raggiunge Piazza del Popolo e, in pochi minuti, i ragazzi si siedono in prossimità della Fontana Masini, proprio sotto gli edifici comunali.

Parlando con alcuni di loro, pare proprio che, rispetto l'anno scorso, i disagi siano molto simili. “Non capisco perchè le aziende di trasporto pubblico non strutturino i servizi in base alle nostre richieste ma alle loro. – dice un ragazzo – C'è ancora chi arriva nel piazzale degli autobus alle 13.30 e deve aspettare fino alle 14.20 per salire sul tram e tornare a casa. E' una vergogna”. Classi iper affollate l'anno scorso, classi iper affollate ora: “Al Righi, in aula siamo in trentaquattro” esclama un ragazzo. La cosa che più lascia sconcertati? “Vedere chi ha bisogno di insegnanti di sostegno lasciati indietro”.

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