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Cronaca

Cgil Cisl e Uil manifestano contro la Riforma Fornero: "Riunifichiamo giovani e anziani"

Cgil, Cisl e Uil di Cesena scendono in piazza sabato prossimo per cambiare la legge Fornero sulle pensioni. Lo faranno con una singolare manifestazione ai Giardini Savelli

Cgil, Cisl e Uil di Cesena scendono in piazza sabato prossimo per cambiare la legge Fornero sulle pensioni. Lo faranno con una singolare manifestazione ai Giardini Savelli. Invece di mandare sul palco i sindacalisti, saliranno a parlare al pubblico tre persone “qualsiasi”, che presenteranno la loro testimonianza: un pensionato, un pensionando colpito dall'allungamento dell'età pensionabile e un disoccupato che non trova lavoro, anche per l'effetto della presenza di lavoratori sempre più anziani.

Il ritrovo è previsto alle 10 di sabato ai Giardini Savelli, in contemporanea alle manifestazioni, un centinaio in totale, che si terranno in tutt'Italia, mentre a Roma, Napoli e Venezia si terranno tre manifestazioni nazionali sullo stesso tema, alla presenza dei tre segretari generali dei tre sindacati. Cgil, Cisl e Uil chiedono il ripristino della flessibilità dell'età pensionabile a partire dai 62 anni di età; il diritto alla pensione per chi ha raggiunto 41 anni di contributi, a prescindere dall'età anagrafica; il  riconoscimento della contribuzione figurativa per i periodi di congedo parentale e di lavoro di cura; ed un adeguato riconoscimento dei lavori usuranti.

Per i giovani (che cercano lavoro o sono precari), i sindacati chiedono l'ingresso nel mondo del lavoro dei giovani attraverso le uscite flessibili e i pensionamenti anticipati dopo 41 anni di contributi; la correzione dell'attuale sistema contributivo per assicurare una pensione dignitosa a chi svolge lavori saltuari, discontinui e con basse retribuzioni; la diffusione della previdenza complementare con il riconoscimento della  finalità  sociale dei  fondi pensione complementari riportando all'11% l'imposta sostitutiva.

Per chi è in pensione, infine, i sindacati richiedono la previsione di un meccanismo di perequazione delle pensioni in grado di garantire il reale mantenimento del potere d'acquisto; ed una riduzione della tassazione fiscale sulle pensioni. I sindacati chiedono, infine di "aprire un confronto con il Governo sulla piattaforma" e la mobilitazione andrà avanti "fino a quando non saranno ricevute risposte alle richieste contenute nella piattaforma unitaria".

Lidia Capriotti, segretario della Cgil cesenate ricorda che “la legge fornero dal 2011 è intervenuta in modo pesante sulla vita delle persone con tanti danni, non solo col dramma degli esodati non ancora del tutto risolto”. Sempre Capriotti: “Anche a Cesena centinaia di lavoratori da un giorno all'altro si sono visti posticipato l'accesso delle pensione di anni. Tutto questo mentre la disoccupazione giovanile continua a viaggiare al 40 percento, è evidente che la riforma sia un tappo all'occupazione dei giovani”. Lo scopo dei sindacati è quello che il Governo intervenga “su specifici punti della Fornero per dare una risposta a lavoratori più adulti, ai precari e a chi entra nel mercato del lavoro”.

Aggiunge Filippo Pieri, responsabile per Cesena della Cisl: “I dati evidenziano che sono diminuiti gli addetti giovani e aumentati quelli sopra i 55 anni, è un chiaro effetto del blocco delle pensioni, che ha permesso allo Stato di risparmiare 80 miliardi di euro in 17 anni”. Tutto questo perchè, riprende Marcello Borghetti “le pensioni vengono usate come bancomat”. Spiega il segretario della Uil di Cesena: “Quando c'e stata la crisi dello spread l'unica cosa che è stata seriamente colpita è stata la pensione. In tutto questo i primi pagare sono i giovani, in quanto è una frottola che il taglio delle pensioni dei pensionandi attuali agevola le pensioni dei giovani. Per queste ultime è urgente modificare le regole di uscita e i meccanismi di calcolo che sono molto penalizzanti, soprattutto se uno avrà una carriera frazionata: con questa manifestazione vogliamo riunificare i giovani e gli anziani”. Conclude Borghetti: “Siamo realisti e non chiediamo di rientrare in possesso degli 80 miliardi sottratti al sistema pensionistico, ma chiediamo che almeno una parte di queste risorse venga rimesso nel circuito per compensare le distorsioni della Riforma Fornero”.

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