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Cronaca Cervese Nord

Maheela, una mostra per raccontare la condizione delle donne in Nepal

In Nepal le donne sono considerate cittadine di secondo ordine. Anche se la Costituzione garantisce parità di trattamento a tutti

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

In Nepal le donne sono considerate cittadine di secondo ordine. Anche se la Costituzione garantisce parità di trattamento a tutti, i soprusi nei confronti delle donne sono ancora molto diffusi. Basti pensare che le donne nepalesi sono ancora oggi ostacolate nell’acquisizione della cittadinanza (come di un semplice certificato di nascita), nel godimento dei diritti politici, del diritto di proprietà, nei diritti successori, nel diritto di famiglia, nella tutela della salute riproduttiva. In un Paese dove su una popolazione totale di circa 28 milioni di abitanti un quarto sopravvive con meno di 2 dollari al giorno, sono per lo più le donne delle caste più basse a soffrire di queste pratiche di disuguaglianza. In Nepal si parla di “femminilizzazione” della povertà, un ulteriore ma conseguente fenomeno dovuto alla disparità di genere.

La profonda e strutturata discriminazione nei confronti delle donne ha effetti devastanti sulla loro vita quotidiana: il 73% subisce maltrattamenti all’interno della famiglia, sono centinaia ogni anno i casi di donne uccise per superstizione, mentre si calcola che almeno 5.000 donne, dai 9 anni in su, siano vendute, rapite, attirate con l’inganno per essere avviate al mercato della prostituzione in India. E’ per parlare di loro che nasce la mostra fotografica itinerante “Maheela – quando essere donna è una sfida quotidiana”, ideata dall’Associazione Apeiron, con base a Cesena ma che lavora in Nepal dal 1996 nel Paese con donne umiliate, discriminate e vittime di violenze inaudite. Donne che non hanno mai avuto la possibilità di scegliere, né di avere desideri: i padri, i fratelli, i mariti o addirittura i suoceri hanno sempre deciso cosa era giusto per loro. Il lavoro di Apeiron si inserisce in questa realtà fatta di esclusione e violenza ponendo sempre al centro la donna, ma coinvolgendo anche la parte maschile della famiglia e della comunità per affrontare le numerose cause – economiche, sociali, religiose – che condannano le donne nepalesi ad una vita di fatiche e rinunce. Attraverso progetti di alfabetizzazione, formazione professionale, micro credito ed integrazione del reddito, Apeiron accompagna le donne nel lungo percorso verso il riscatto sociale, permettendo a mamme, figlie e sorelle del piccolo Stato himalayano di diventare autonome, tutelare sé stesse e la propria famiglia ed imparare a sognare

Il progetto fotografico itinerante, a cura di Luca Chistè, sarà inaugurato al pubblico dal 3 dicembre 2017 al 7 gennaio presso gli spazi della Biblioteca Malatestiana di Cesena, con un caloroso benvenuto da parte dello staff e dei volontari a tutti i partecipanti. La mostra sarà visitabile tutti i giorni negli orari di apertura della biblioteca, ma i volontari saranno disponibili dalle 17 alle 19 di ogni giorno. Il percorso espositivo, suddiviso in tre sezioni, corrispondenti alle visioni dei tre autori Paolo Piechele, Giuseppe Benanti e Giacomo d’Orlando, offre una lettura composita e articolata della realtà nepalese. Le donne sono le protagoniste privilegiate di una narrazione che, muovendo dalle determinanti morfologiche del territorio e dai contesti rurali ed urbani in cui si sviluppa l'esistenza della popolazione nepalese, sposta, con l'alchimia visivo-narrativa degli autori, il proprio focus sulla realtà quotidiana delle donne nepalesi e della condizione femminile esistente nel Paese. Gli autori di questo progetto fotografico sono tutti volontari di Apeiron che, con l'entusiasmo del loro altruismo e la sensibilità del loro sguardo, offrono, grazie ad una fotografia ricca di elementi chiaroscurali e partecipata empatia, una lettura articolata e complessa della realtà che interessa i paesaggi umani e naturali del Nepal. Durante l’esposizione fotografica è stato organizzato inoltre un ricco programma di eventi: il 16 e 30 dicembre alle ore 17.00 lo staff di Apeiron vi accompagnerà in una visita guidata alla mostra fotografica, per conoscere da vicino i progetti e l’impegno dell’Associazione nel piccolo Stato Himalayano. Si parlerà di montagne, cultura, arte e storia 17 dicembre alle ore 16,45, attraverso il racconto documentaristico “Nepal, non solo montagne” a cura dell’autrice Patrizia Broggi, esperta viaggiatrice e amante di un Nepal sconosciuto e lontano dalle rotte più classiche. Infine, un importante confronto sui temi della violenza di genere e del lavoro portato avanti dai centri antiviolenza, in Italia e in Nepal, dal titolo “La mia CASA è la tua CASA. Storie di sorellanza dall'Italia e dal Nepal per sconfiggere la violenza di genere” si terrà il 5 gennaio e vedrà l’intervento di Barbara Monachesi, responsabile di Apeiron in Nepal, Elena Bongiovanni, operatrice presso l’associazione Me.dea Onlus, e le responsabili del Centro Donna di Cesena, realtà locale che supporta le donne vittime di violenza nella nostra città. È possibile sostenere concretamente le donne nepalesi che vengono ospitate a CASA Nepal – la struttura di accoglienza per vittime di violenza e discriminazione, fondata a Kathmandu (progetto al sito www.apeirononlus.it) – grazie all’acquisto del catalogo o di una o più delle bellissime immagini esposte in rassegna, con una semplice donazione.

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