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Cronaca

Lotta al covid, Bonaccini: "Il Green Pass serve. E' utile per il rilancio di diverse attività"

Aggiunge Bonaccini in chiave Green Pass: "Ci sono poi ambiti di attività, a partire dai luoghi dello sport e della cultura, che potrebbero anche veder aumentare la percentuale di persone che entrano"

La Conferenza delle Regioni ha elaborato alcune proposte sull’uso del Green Pass "in un’ottica positiva, ovvero per permettere la ripresa in sicurezza di attività fino ad oggi non consentite o limitate. Ad esempio grandi eventi sportivi e di spettacolo, discoteche, fiere e congressi". Ad annunciarlo il presidente Massimiliano Frediga, specificando che è stata anche condivisa "una proposta per la revisione degli indicatori delle zone di rischio, formulando l’ipotesi di portare, per la zona bianca, il limite massimo di occupazione dei posti letto in area medica al 30% e quello delle terapie intensive al 20%".

"Si tratta - conclude - di proposte che facciamo al Governo, in un’ottica di collaborazione istituzionale, anche alla luce dell’attuale contesto epidemiologico - caratterizzato da un aumento dell’incidenza ma da una bassa occupazione dei posti letto ospedalieri - e dalla progressione intensa della campagna vaccinale". Per quanto riguarda il Green Pass, "siamo convinti che serva - evidenzia il governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, in una dichiarazione raccolta dall'agenzia Dire -. Può addirittura far ripartire alcune attività: il fatto che oggi discoteche e locali da ballo siano chiusi, e poi nei luoghi privati si balli senza controlli e creando assembramenti, viene riportato dalla cronaca quotidiana, del resto. È giusto allora permettere di selezionare chi può entrare, in modo che non contagi se stesso e gli altri, consentendo a un settore oggi veramente in ginocchio di poter riprendere un po' di ossigeno".

Aggiunge Bonaccini in chiave Green Pass: "Ci sono poi ambiti di attività, a partire dai luoghi dello sport e della cultura, che potrebbero anche veder aumentare la percentuale di persone che entrano, sulla base delle regole fissate per decreto insieme con le Regioni. Quando non c'è pericolo per nessuno, non vedo perché si debba impedire a chi si è vaccinato di poter entrare a vedere uno spettacolo teatrale o un film, in uno stadio o in un palazzetto dello sport. Anche quest'ultimo è uno dei settori più in difficoltà, anche se non ne parla quasi mai nessuno". E poi, "con gradualità", completa il presidente dell'Emilia-Romagna, occorrerà "vedere tutto il resto. Mi pare che su questo ci sia una condivisione molto larga, se non unanime, da parte dei presidenti di Regione: il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, sta componendo un ottimo lavoro, devo dire, a nome di tutti".

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