Un Aula 3.0: lunedì speciale con inaugurazione al Liceo Monti di Cesena
La giornata è divisa in due parti. In mattinata, con inizio alle 10,45, un convegno affronterà il rapporto tra didattica e progettazione di spazi innovativi
Una data da ricordare, quella di lunedì, per il Liceo Statale Vincenzo Monti di Cesena. La giornata vedrà infatti l’inaugurazione ufficiale dell’Aula 3.0 – TEAL (Technology Enable Active Learning): un progetto su cui il Liceo lavora già da un paio d’anni, che parte dall’esigenza di riorganizzare gli ambienti scolastici spezzando il tradizionale schema fondato sull’insegnamento frontale. Il Liceo cesenate è la seconda scuola in regione a realizzare questo progetto.
La giornata è divisa in due parti. In mattinata, con inizio alle 10,45, un convegno affronterà il rapporto tra didattica e progettazione di spazi innovativi. Il dibattito - condotto dal prof. William Costantini referente per la didattica e l’innovazione del Liceo Monti - vedrà la presenza del Prof. Leonardo Tosi, ricercatore dell’Indire; di Elena Gabbiani, docente presso il Melchiorre Gioia di Piacenza; di due docenti del Paciolo-D’Annunzio di Fidenza, Monica Baistrocchi e Paola Ferrari, che già da qualche tempo sperimentano questa didattica innovativa.
Nel pomeriggio, alle ore 15, ci sarà l’inaugurazione ufficiale dell’Aula 3.0: alla presenza, fra gli altri, del sindaco di Cesena, Paolo Lucchi, e di Tonino Bernabè, presidente di Romagna Acque-Società delle Fonti. Il progetto si è infatti potuto realizzare grazie al fondamentale contributo di Romagna Acque, del Consorzio di Bonifica e della Trevi Spa.
Da tempo all’estero, in particolare nel Nord Europa, non si ricorre più alla lezione frontale ma si organizza il lavoro per gruppi di apprendimento, con lo scopo soprattutto di insegnare ad apprendere in maniera autonoma, competenza che servirà in tutta la vita (“long life learning”). Da qui è nata al Liceo Monti l’esigenza di una progettazione degli spazi, ripensati per la promozione delle conoscenze e per il loro consolidamento in competenze: con un'organizzazione della classe in gruppi flessibili, eterogenei, con molteplicità di interessi e di obiettivi; non più legata alla lezione frontale ma alle nuove formule di apprendimento; non più finalizzata al solo ascolto, passivo e paritetico, ma alla partecipazione e alla ricerca attiva; non più il docente come unico elemento di trasmissione del sapere ma come ‘facilitatore’, con il compito di curare un clima cooperativo e un modello di comunicazione efficace, di pianificare compiti appropriati e coordinare l'organizzazione del processo di apprendimento.
Ecco allora un’aula non convenzionale, anche per l’uso dei colori accattivanti e non deprimenti, con sedie dotate di ruote al posto dei banchi, per facilitare la formazione di gruppi di volta in volta diversi, con tavoli componibili e in grado di assumere diverse forme (cerchio, ferro di cavallo) per rispondere a molteplici esigenze, con postazioni informatiche per il montaggio di libri di testo digitali, con videoproiettori e LIM di ultima generazione, per gruppi di ricerca di materiali su internet. Ne viene rivoluzionata, almeno nei momenti di utilizzo di una simile aula, non solo la didattica, ma anche la valutazione, perché il docente può verificare non solo le conoscenze ma anche la capacità di apprendere, di collaborare, di risolvere problemi, di usare le proprie conoscenze, di esporle e consolidarle in competenze.